IL GENOA VALE UN ALTRO ESAME. IACHINI È LA CARICA DEI VIOLA. CHIESA-CUTRONE: COPPIA IN CRESCITA. DUNCAN PER LA MEDIANA
Quando si vince ci si allena meglio, quando si vince giocando un bel calcio, la settimana vola. La Fiorentina arriva a questa sfida col Genoa avendo trascorso giorni di concentrazione e serenità. La vittoria di Napoli ha regalato questo piccolo tesoretto che oggi, però, non va disperso. Incrementato se possibile. Iachini è il miglior alleato della squadra in questo momento. Il suo realismo simpaticamente crudo, il suo ancoraggio alla terra, consente al gruppo di non smarrirsi in inutili ancorché pericolosi voli di fantasia. “Non abbiamo fatto nulla”, il mantra di Beppe. Testa bassa e pedalare. Iachini picchia come un martello pneumatico perché conosce le trappole del calcio: basta un attimo per rovinare tutto. E’ certo che i suoi non sbaglieranno l’approccio mentale alla gara, “altrimenti mi incazzo di brutto”. Non c’è niente da ridere, il Beppe furioso non è il massimo da affrontare. Ragione in più per non fallire l’impegno col Genoa.
Per i liguri se non è l’ultima chiamata del treno salvezza poco ci manca. Al ventesimo posto in classifica con sole 18 partite alla fine, le speranze si assottigliano. Per i rossoblu c’è un solo risultato a disposizione per restare vivi, la vittoria. Con questo carico di ansia oggi alle 18 il Genoa si presenterà di fronte alla Fiorentina. I viola di punti ne hanno 24 e se riuscissero a strappare il bis di Napoli salirebbero a 27, in quel caso farebbero una bella fuga in avanti sul percorso della salvezza. Soprattutto fabbricherebbero uno stato d’animo giusto per affrontare le successive tre gare (una di Coppa Italia) con Juventus (trasferta), Inter (altra fuori casa) e al Franchi con l’Atalanta. Non crediamo che le partite siano tutte uguali e così come vario è il calendario. Ci sono frangenti più delicati oppure strategici: per la Fiorentina questo confronto col Genoa ha un valore altissimo, cade in un punto determinante per imprimere una svolta al campionato.
Iachini è la carica della squadra, la sua energia sta facendo ritrovare autostima ai giocatori. Qualcuno azzarda il dribbling, qualcun altro il cross, altri ancora fanno cambi di gioco laddove fino a poco tempo fa era il passaggio orizzontale, a dieci metri, il pane quotidiano. Col Genoa la Fiorentina sarà chiamata a dimostrare tutto questo, cercando di superare un altro esame difficile. La proposta di gioco dovrà essere simile a quella offerta al San Paolo e distante da quella messa sul campo contro la Spal.
In avanti dovrebbe toccare al tandem Chiesa-Cutrone, con Vlahovic pronto a subentrare e a giocarsi le proprie carte come a Napoli. Chiesa e Cutrone sono una coppia in crescita, si stanno annusando e stanno capendo di avere una certa sintonia. Loro e Vlahovic sono le punte a cui affidarsi per un girone di ritorno migliore del primo. In attesa di ritrovare Ribery, il fuoriclasse che avrebbe dovuto dare tanto alla Fiorentina, ma invece prima la squalifica e dopo l’infortunio hanno frenato.
Da lunedì entreremo nella settimana decisiva e definitiva del mercato: dopo Cutrone la Fiorentna he necessità di implementare l’organico partendo dal centrocampo. Tutti gli indizi portano a Duncan, anche il prezzo sta scendendo avvicinandosi ai desiderata della Fiorentina. E’ il prescelto di Iachini, sarebbe corretto accontentare l’allenatore. Un rinforzo che potrebbe aiutare anche la tenuta stagna della difesa, reparto che pensa ancora a Juan Jesus per irrobustirsi.
Adesso però avanti col Genoa e con un Franchi che forse avrà 35mila spettatori. La campagna dei mini abbonamenti ha dato buoni risultati e la passione dei tifosi viola non ha confini. La Fiesole spingerà come sempre il resto dello stadio, un’onda viola pronta ad accompagnare la Fiorentina.
Ha ragione Iachini, non è stato fatto ancora nulla, ma c’è la voglia di fare tutto.