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IL MANIFESTO DELLA NUOVA FIORENTINA DI COGNIGNI: MEGLIO TARDI CHE MAI. I GIOVANI I CARDINI DEL NUOVO PROGETTO: LA PROPRIETA' DECIDA DI BLINDARE ANCHE STEFANO PIOLI

di Marco Conterio

L'intervista del presidente della Fiorentina, Mario Cognigni, rilasciata a Sky Sport, è ricca di profondi spunti di riflessione. I primi, certamente, sulla direzione che ha intenzione di prendere il club gigliato. Che "ha deciso di voltare pagina due anni fa". Che "vuole fare qualcosa di importante" ma da autodidata. "Abbiamo deciso di ricominciare creandoci i campioni in casa. Chiesa ad esempio è un prodotto del nostro vivaio, così come altri calciatori importanti, vedi Bernardeschi e Babacar. Chiesa ce l'hanno chiesto in molti, ma non abbiamo mai negoziato alcuna offerta. Nel progetto che abbiamo in mente i giovani sono una base importante". L'età media che sprofonda è un segnale, di un nuovo ciclo, di un progetto ancora ai blocchi di partenza. Però è l'innegabile e inconfutabile unica strada per sopravvivere nel "calcio dove il dio denaro fa la differenza".

Cognigni ha ragione e non può dire altrimenti se questo è il diktat degli investimenti della famiglia Della Valle. Una strategy che doveva però essere chiarita prima dalla proprietà, prima che alla dirigenza, a Corvino e Freitas, piovessero in estate ondate di critiche e polemiche. Gli uomini mercato si sono mossi nei binari che gli alti vertici del club hanno segnato in passato ma che, ufficialmente, sono stati svelati solo oggi. Costruire il talento in casa è infatti un sinonimo non detto di investimenti più bassi e di una profonda ricerca di giovani che possano diventare un capitale economico e tecnico. Federico Chiesa, Alban Lafont e Nikola Milenkovic sono gli uomini copertina di questo manifesto. Gerson in prestito, Pjaca con la formula accettata dalla proprietà per prenderlo dalla Juventus, le fotografie di due calciatori sbarcati a Firenze perché Stefano Pioli voleva giocatori che già conoscessero la Serie A nonostante la carta d'identità e minutaggio.

Già, Stefano Pioli. "Stiamo lavorando in sinergia, ritengo che non ci siamo mai posti la possibilità di non prolungare: non dico sia una formalità, ma vogliamo lavorare ancora con lui", ha detto sempre Cognigni nell'intervista a Sky Sport. Un bel segnale ma, visto che di progetto e di costruzione si racconta e discute, che arrivi un segnale anche in questa direzione. E' un tecnico con idee chiare, che sta acquisendo voce in capitolo nelle scelte tattiche e tecniche sul calciomercato e che, per questo, non deve essere un capitale disperso. Ha capito, con profonda intelligenza e astuzia, che il tiki-taka era sistema già 'scoperto' dalle avversarie e che questa Fiorentina spensierata aveva bisogno di corsa e verticalità. Ha un attacco rapido, una formazione dal poco possesso e dalle rapide ripartenze. E' la sua Fiorentina, per questo la società inizi subito a lavorare affinché il nuovo accordo diventi presto formalità. Perché, anche questa, non sia una decisione tardiva ma che arrivi in linea col nuovo corso della nuova giovane viola fatta in casa.