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IL MERCATO È UN ALTRO CAMPIONATO. A GENNAIO SI GIOCA UNA SFIDA DECISIVA. VIOLA A CACCIA DI UN ATTACCANTE: JOAO PEDRO, MA IL CAGLIARI NON MOLLA. CI SONO ALTRI OBIETTIVI, MA NON FACILI

di Mario Tenerani

Ci sono i due gironi, andata e ritorno, poi in mezzo il mercato. Che diventa un altro campionato, una sfida non banale. Tra vincerla e perderla ci passa un mondo nel mezzo, come conquistare un traguardo o fallirlo. Servono abilità e quattrini. C’è chi ha la prima, ma non il denaro. C’è chi non ha né l’una né gli altri. La Fiorentina si è portata avanti col lavoro, in casa ha già Ikonè, esterno proveniente dal Lille, con nobili frequentazioni in Champions. Rispetto alla concorrenza un bel colpo, soprattutto in periodi di scarsa liquidità. 

La partenza è stata buona, le premesse per un bel gennaio di affari paiono esserci tutte. La società viola dopo aver visto all’opera l’allenatore sul quale ha scommesso, si è convinta che il tecnico meriti rinforzi per tentare ciò che a giugno pareva solo un miraggio. Se vuoi provare a prenderti l’Europa, devi rinforzare il telaio di una squadra, in particolare quando qualche concorrente arranca. Cogliere l’attimo diventa fondamentale. Non tutto può essere fatto in inverno, solo quel che serve. Al resto ci si penserà in estate, con tempi più dilatati e di maggior riflessione. Preso l’esterno, caccia aperta all’attaccante. Kokorin andrà via, purtroppo è stato un flop. Può capitare, succede di sbagliare un giocatore, l’importante è che le lezioni del passato siano utili per il domani. In fin dei conti il calcio è la metafora della vita: non esistono infallibili, vince chi sbaglia meno degli altri. 

Salvo clamorosi colpi di scena, Vlahovic finirà la stagione a Firenze. Della sua cessione se ne riparlerà a giugno e quindi anche di chi dovrà sostituirlo. Una punta pesante, in tutti i sensi, a cominciare dal lato economico. Operazioni del genere si fanno in estate, non durante il mercato ristretto di gennaio. Dunque per l’immediatezza occorre un profilo diverso. Un attaccante pronto all’uso, in grado di fungere da alternativa a Vlahovic, magari anche di affiancarlo in qualche finale di partita rovente. Non è una manovra semplice. Per il discorso di sempre: chi corre per qualche obiettivo, a partire dalla salvezza, cede malvolentieri in inverno. All’estero ci sono prede valide, ma l’ambientamento nella nostra serie A porta via un po’ di tempo, mentre una squadra ha bisogno di risorse immediate. 

Nel radar della Fiorentina ce ne sono tanti: Agustin Alvarez, classe 2001 del Penarol, interessa, ma più per giugno che per adesso. I viola potrebbero prenderlo ora per poi portarlo a Firenze tra 6 mesi. Profilo molto interessante. Caicedo spunta sempre tra i candidati, ma la Fiorentina sembra pensare ad altro. Circola la candidatura Nzola, già allenato da Italiano a La Spezia. Ma il club ligure, per irregolarità nella precedente gestione - tra il 2013 e il 2018 - è stato sanzionato: non potrà fare mercato in entrata per le prossime 4 finestre, a cominciare a da subito. Quindi tutto i 2022 e il 2023. In uscita può far partire chi vuole, ma è evidente che sostituire Nzola diventerebbe un’impresa. Dettaglio non trascurabile che lascia immaginare come la trattativa col club di Platek possa diventare una salita impervia.

Ci sarebbe anche Toni Martinez, spagnolo del Porto, ma torniamo però sul tema dell’ambientamento in Italia e la Fiorentina non intende aspettare. Resta Joao Pedro, punta del Cagliari, il miglior rossoblu per distacco, nonostante che l’annata sia drammatica per i sardi. Lui si è inserito benissimo a Cagliari, non spinge per andarsene, né Mazzarri vuole lasciarlo partire. Ma Joao Pedro può anche essere convocato da Mancini per l’Italia, una possibilità di cui si è parlato qualche tempo fa. Una squadra impegnata nella lotta per l’Europa potrebbe aiutarlo. Il Cagliari non risulta che abbia desiderio di cederlo, ma di fronte ad un’offerta robusta potrebbe cambiare idea. Situazione, insomma, da monitorare. La caccia viola all’attaccante è serrata, ma la metà è ancora lontana. Forse.