IL POST JUVE E UN TREND DA INVERTIRE: DA GIOVEDI' VIA ALLA STAGIONE PARALLELA DEI VIOLA. A BRAGA CON LO SPIRITO DI ENSCHEDE
Si parla di un po' di tutto quando si tira in ballo la Fiorentina, non necessariamente per ciò che sta raccontando il campo. Se alla vigilia della gara di Torino si era arrivati sulle onde anomale del botta e risposta tra pubblico e proprietà il lunedì post campionato si porta dietro strascichi inevitabili e qualche polemica. Detto che l'assenza ad un evento come la nascita dell'Associazione Davide Astori difficilmente poteva passare inosservata, seppure giustificata e sostenuta dal supporto che certamente il club garantirà per le future iniziative, le serate post Juve di qualche giocatore finite in piazza non aiutano troppo in vista di una trasferta importantissima, ma quel che più deve preoccupare è il trend negativo arrivato dopo l'incoraggiante pari di Roma, con la Lazio, e la vittoria nei quarti di Coppa Italia. Involuzione di risultati, ma pure di gioco.
Nel calderone delle analisi è pressochè impossibile evitare di ripetersi, e d'altronde pecche e lacune della squadra viola restano evidenti a prescindere dal tipo di prestazione. Quel che comincia a farsi spazio, semmai, è il sentore di un impianto di gioco venuto meno, anche nelle certezze che fino a qualche tempo rappresentavano un minimo appiglio nel corso delle partite. Così in mezzo a difficoltà strutturali emerge anche il girovagare tattico di un tecnico alla ricerca della giusta formula, anche e soprattutto di fronte a un primo tour de force dal valore già decisivo. Con la prima delle due gare di Conference s'inaugura il campionato parallelo della Fiorentina, quello che potrebbe regalare inaspettate gioie se si considera anche la semifinale di Coppa Italia contro la Cremonese.
Vien da augurarsi allora che soprattutto nella prima delle due sfide da 180 minuti che attendono la Fiorentina da qui ad aprile il gruppo di Italiano sappia prima di tutto ritrovare quell'identità che aveva contraddistinto la prima annata di Italiano. Un modo d'intendere la partita non esclusivamente propositivo, ma persino asfissiante per intensità di manovra. Emblematica rimarrà quella gara contro l'Inter al Franchi che sembrava segnare un nuovo percorso e rimasta impressa nella memoria a dispetto di un risultato finale negativo. Una sorta di ricordo cui affidarsi oggi per non farsi travolgere da un Braga segnalato in forte ascesa e reduce da una giornata di campionato dedicata al turnover. Per tutti d'altronde da giovedì ricomincia un cammino europeo subito decisivo, da dentro o fuori in una partita da affrontare con la stessa garra messa in campo a Enschede, in Olanda, a fine agosto. Quando nonostante qualche problema già si profilasse all'orizzonte almeno la prova degli uomini di Italiano fu adeguata a passare il turno e a ritrovare l'Europa un lustro dopo l'ultima volta.