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IL PUNTO DI PARTENZA, IL PRESTITO DI VLAHOVIC E GLI ABITUDINARI VIOLA

di Leonardo Petri

Il miracolo sportivo che sta compiendo Vincenzo Italiano ed il suo gruppo di ragazzi normali merita chiarezza, orgoglio e applausi. Quegli applausi che, con grande franchezza, credo di essere tra i pochi in questa città piena di abitudinari della Fiorentina, a potere rivolgere a testa alta e petto in fuori. Da anni ormai mi auguravo una partenza del genere e un campionato all'altezza della storia viola. Applausi quindi, ma anche chiarezza. Quella chiarezza e quell'onesta' intellettuale che devono permetterci di comprendere come la Fiorentina stia facendo qualcosa che va oltre le proprie attuali possibilità. Perché se un allenatore riesce a far rendere da sette giocatori da cinque, non significa che hai una squadra da sette, ma semplicemente che hai un grande allenatore.

C'è in questo momento una combinazione di fattori favorevoli che va sfruttata. Ne vedo almeno quattro: un Presidente che è fra i pochissimi in serie A ad avere forza e disponibilità economica, l'allenatore, un centravanti da settanta milioni e, speriamo, di nuovo da venti goal a campionato, un torneo in cui grandi club sono in evidenti difficoltà economiche e tecniche. L'Inter che ha perso Lukaku, Hakimi e Conte ed il Milan che ha perso Donnarumma e Calhanoglu sono le favorite per il titolo, con Napoli e Atalanta. La Juventus è una non squadra, Lazio e Roma hanno molto lavoro da fare. Per questo sono convinto sia il momento decisivo per ricucire il gap, per ridurre le distanze, l'occasione è unica e non si ripresentera' tanto presto. Il futuro è senza dubbio adesso.

In condizioni  normali perderei anch'io del tempo ad interrogarmi sul futuro di Vlahovic che, col suo mancato rinnovo entro inizio stagione,  considero ormai un giocatore in prestito alla Fiorentina che firmi o meno il nuovo contratto (è più importante, al limite, inserire la clausola sul prezzo del cartellino). Ma non me ne preoccupo oggi, perché penso che anche su questo la Fiorentina abbia una grande occasione per sé stessa, per Firenze, per tutti noi e anche, eventualmente, per far capire a Vlahovic che può essere più utile stare qui piuttosto che rischiare di ripetere le gesta di Donnarumma altrove.
Ma cosa serve davvero alla Fiorentina in questo momento? Serve che Italiano faccia un altro grande miracolo, quello decisivo. Fare innamorare sul serio Commisso. Che si convinca, il Presidente, che va rotto ogni indugio, che il campionato del ritorno in Europa può davvero esser questo. Ma il miracolo sportivo si potrà verificare solo a determinate condizioni.

Joe Barone, a cui vorrei chiedere sinceramente scusa se ritiene che l'abbia offeso nel mio esordio su Firenze Viola, Daniele Prade ' e Nicolas Burdisso a gennaio avranno la possibilità di redimere due anni e mezzo in un mese. Mettano nel motore viola ciò che serve per coltivare il sogno, per permettere a Italiano e alla squadra di continuare a volare; perché la vittoria di Udine ha dimostrato che per continuare a volare a lungo serve di più. Di sicuro un esterno d'attacco e un sostituto di Bonaventura.

Loro stessi, intendo la società, hanno affermato che questa squadra può ambire al nono posto. Ma l'obiettivo potrebbe cambiare nei prossimi mesi. Alzate l'asticella ora. Carpe diem. Augurandoci che questo gruppo resista fino al momento i cui i dirigenti potranno intervenire sul mercato per aiutarlo. Perché sarebbe autolesionistico considerarsi appagati dopo solo sei giornate. Siate ambiziosi, considerate questo avvio un punto di partenza. Questo, e solo questo, è volere bene alla Fiorentina.