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IL RITIRO CI CONSEGNA UN NUOVO GIUSEPPE ROSSI. SE LA GIOCHI: PUO' SCALZARE KALINIC. CURIOSITA' TOLEDO. MA PER FISSARE I TRAGUARDI DA RAGGIUNGERE OCCORRE ESSERE CAUTI

di Lorenzo Marucci

Il ritiro di Moena è terminato e ci consegna una Fiorentina che adesso ha un Giuseppe Rossi in più, in condizione, carico e scalpitante. Per il resto, la squadra verrà completata progressivamente, dopo gli arrivi di giocatori di prospettiva che dovranno creare, come dicevamo anche di recente, ricchezza tecnica ed economica. Rossi può rappresentare per la Fiorentina il vero acquisto: ci sono, è vero, tanti se e tanti ma, ma ad oggi è la grande novità positiva - sul campo - per i viola. E non solo per i gol che ha realizzato ma anche perchè si è subito presentato in ritiro col piglio giusto, dimostrando di poter guadagnarsi parecchio spazio nella squadra della prossima stagione. Una delle questioni da risolvere è certamente quella del contratto in scadenza 2017, da prolungare in caso di una sua permanenza e a cui il club sta lavorando. Poi c'è il problema della "titolarità": è evidente che Sousa ad oggi non può garantirgli il posto fisso, anche perché Kalinic pare poter ancora partire da una posizione di vantaggio. La nostra impressione però è che Rossi debba e possa tranquillamente giocarsela con il croato. Anche perchè ancora resta francamente da definire il vero valore di Kalinic: potrà di nuovo essere quello del girone d'andata del campionato scorso quando segnava con una puntialità straordinaria? Di sicuro non sarà quello del girone di ritorno quando aveva smarrito la via del gol forse anche perchè coinvolto dal pesante calo generale della squadra. Rossi però, se dovesse trovare la continuità e dovesse essere assistito dalla buona sorte, potrebbe essere un grande valore aggiunto per la Fiorentina. E francamente qualora dovessero reggere tutti questi se, ha la capacità di dimostrare di essere più forte di Kalinic, superandolo nelle gerarchie di Sousa. Adesso però dipende da Rossi: la società è pronta a tenerlo e a dargli fiducia, Pepito dovrà crederci e continuare a spingere sull'acceleratore.  Se poi non è convinto e coinvolto, il discorso cade ma adesso potrebbero esserci le condizioni per provarci. 

   Per quel che abbiamo capito in questo ritiro si è iniziato a lavorare anche nella direzione di una Fiorentina meno prevedibile rispetto all'anno passato: una volta che gli avversari l'avevano studiata e capita, la squadra ha perso quello slancio e quello spint dei primi mesi. Il prossimo anno è lecito insomma attendersi una formazione in grado di cambiare pelle a seconda delle partite e anche a gara in corso. Ovviamente servono ancora molte alternative nella rosa, a partire dal centrocampo dove Badelj e Vecino non hanno ancora sostituti. 
   Nel frattempo siamo curiosi di vedere all'opera Toledo, un giocatore a cui dovrà essere ovviamente concesso trempo ma che potrebbe far innamorare i tifosi. L'importante è non aspettarsi Angel Di Maria, giocatore a cui ha detto di ispirarsi. Quanto agli obiettivi, crediamo che in fondo Sousa faccia bene a non esporsi per il momento: se è giusto da una parte pensare di poter entrare nuovamente in Europa, il che vorrebbe dire tra le prime cinque, è altrettanto chiaro che occorrerà capire quale sarà la rosa che verrà messa a disposizione del tecnico. I colpi, ovvero giocatori più esperti, arriveranno, ma intanto la Fiorentina deve continuare anche a guardarsi da eventuali assalti per i big. La filosofia, del resto è stata tracciata: "difendere" il gruppo dell'anno passato provando ad ampliarlo. Se è vero che Borja Valero resterà anche a fronte di grandi proposte (questa è l'intenzione), sarà interessante vedere cosa accadrà per altri giocatori (ad esempio Vecino e Badelj) ora che il Napoli disporrà dei 94 milioni frutto della cessione di Higuain alla Juventus. Insomma aspettiamo a fissare dei traguardi. Per adesso meglio usare cautela. Per i proclami c'è tempo. 

Lorenzo Marucci