IL TERZO INDIZIO CHE PROVI LA RITROVATA SALUTE. A GENNAIO L’OCCASIONE BUONA PER CONSOLIDARE LE AMBIZIONI: IN USCITA CHI HA GIOCATO MENO MENTRE IN BELGIO PIACE UN GIOVANE TALENTO NEL MIRINO DELLE BIG
La razionalità dei numeri a stimolare speranze e ambizioni, e pure a ribadire (ce ne fosse bisogno) la bontà del lavoro del tecnico, la memoria dei passi falsi commessi a novembre a tener ben piantati i piedi per terra per evitare di farsi nuovamente male. La Fiorentina si affaccia all’ultimo mese anno in anticipo sulla passata stagione, con un bottino in classifica che già pareggia quanto fatto nel girone d’andata dell’ultima annata. Insomma a dispetto di un clima per natura schizofrenico il passo fin qui tenuto dai viola legittima la speranza di togliersi soddisfazioni, e se dalla dirigenza arrivano messaggi in linea con i sogni della tifoseria c’è solo da augurarsi che le premesse siano mantenute.
Eppure per capire bene le potenzialità di una squadra che in molti singoli non è troppo cambiata nei due anni di Italiano converrà comunque attendere il terzo indizio dopo i due successi raccolti con Genk e Salernitana, storicamente utile a fornire la prova di un’evoluzione che si comincia a intravedere anche nel gioco. Magari a certificare l’iscrizione alla corsa verso un’Europa migliore della Conference non basterà superare il Parma in Coppa Italia, quasi un obbligo per il ruolo di finalisti della passata edizione nonché per la diversa categoria, ma certamente lo scontro diretto con la Roma potrà dire molto.
Intanto vale la pena sottolineare come il rientro di Kayode abbia avuto effetti visibilmente benefici, mentre nella ricerca della punta per vie verticali (parsa più evidente nel primo tempo di domenica) può esser letto un altro intervento correttivo del tecnico, passato dal punzecchiare il suo attacco a raccogliere i frutti del cinismo mostrato al cospetto della Salernitana di Inzaghi. E d’altronde a dispetto delle puntuali critiche piovute all’indomani di qualche risultato negativo sono proprio i numeri di questa prima parte di stagione, Conference inclusa, a testimoniare quanto Italiano, anche quest’anno, stia garantendo alla Fiorentina una crescita costante.
In tal senso l’appetito stimolato da una distanza dal quarto posto minima (appena 1 punto da Roma e Napoli) può essere il miglior alleato delle ambizioni viola, a patto che sul mercato la società decida di muoversi con decisione e in piena condivisione con le esigenze dell’allenatore, per rendere la rosa ancora più competitiva. Se ancora oggi la Fiorentina è alla ricerca di rinforzi offensivi, principalmente sulle corsie esterne, significa che in passato qualcosa è stato sbagliato, e in un campionato dove solo l’Inter sembra di un altro pianeta non aggredire l’opportunità di restare stabilmente tra le prime della classe sarebbe un vero peccato.
Di certo, a gennaio, si dovrà intervenire nei confronti di chi ha trovato meno spazio, come Pierozzi o Infantino, ma se per le fasce dal Sudamerica Burdisso aveva riferito il nome dell’esterno del Colon De La Vega, mentre in difesa sul duo Theate-Kiwior sono diminuiti i margini di manovra, in mezzo al campo anche in casa viola sarebbe apprezzatissimo il profilo del giovane Arthur Vermeeren, centrocampista centrale dell’Anversa classe 2005 ma già titolatissimo nel campionato belga. Una pietra preziosa a giudicare dai club di recente accostati , leggere alla voce Barcellona ma anche Milan e Juventus, ma pur sempre un’indicazione che confermerebbe la volontà della Fiorentina di alzare l’asticella delle ambizioni.