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IL TIFO CHE TORNA IN PIAZZA E IL PRIMO VERO PASSO VERSO CAMPI: LA PROSSIMA SETTIMANA FOSSI VA IN REGIONE PER PRESENTARE IL PROGETTO STADIO. NARDELLA ASPETTA CONTE E NON MOLLA, A LUGLIO LA SCELTA DI ROCCO

di Leonardo Bardazzi

E’ il primo, vero passo verso lo stadio. Non che l’opzione sui terreni della famiglia Casini non valesse nulla, ma qui parliamo di passaggi concreti. Reali. Una e propria partenza di una corsa che, nelle intenzioni, dovrà portare la Fiorentina a giocare nel suo nuovo stadio entro il 2024. La lettera con su scritta la manifestazione d’interesse portata ieri da Joe Barone in Comune a Campi, è un documento di oltre tre pagine in cui la Fiorentina spiega la sua idea di sviluppo dell’area, cosa vorrebbe costruirci, parcheggi e centro commerciale compresi. Non è il progetto definitivo ovviamente, ma è comunque una relazione preliminare che permetterà al sindaco Fossi di iniziare l’iter burocratico per portare il progetto stadio sul tavolo della politica cittadina e regionale. Già la prossima settimana infatti, Fossi proporrà il documento viola in Regione, dove inizierà a discutere la cosiddetta co-pianificazione dell’area intorno all’Asmara Wellness. A fine mese poi, si farà altrettanto con la Città Metropolitana, con la quale discutere di viabilità e tramvia e, soprattutto, di progetti comuni, finora clamorosamente mancati nell’idea - spesso svanita in mille polemiche, tra inceneritore e pista parallela dell’aeroporto - della Grande Firenze.

L’idea del Comune di Campi è allungare la linea T2 della tramvia (quella che finisce a Peretola) fino allo stadio, ma anche ottenere un’uscita in più dell’autostrada e il raddoppio di via Allende, che divide in due i terreni opzionati dalla Fiorentina. Il tutto senza intralciare il progetto della pista parallela dell’aeroporto e sfruttando il più possibile le risorse economiche che metterà in campo l’Europa. Fatti e non parole. Lo chiede Commisso e lo chiedono i tifosi, che dopo gli striscioni #IostoconRocco, manifesteranno venerdì prossimo in un grande corteo che da Ponte a Greve finirà sotto il Franchi, nel Piazzale di Maratona sede anche del centro sportivo viola. A pochi mesi di distanza dalla protesta anti-Della Valle in via Tornabuoni, i fiorentini torneranno in piazza, stavolta per dire basta all’immobilismo e scuotere la burocrazia a lasciar spendere un ricco settantenne, smanioso di investire centinaia di milioni su Firenze e la Fiorentina. Il momento è quello giusto, perché da qui alle prossime settimane sapremo finalmente quale sarà la scelta viola.

Da una parte infatti c’è Campi, con l’ostinazione di Fossi e quei 36 ettari che fanno sognare a uno stadio nuovo e confortevole, a un’area commerciale ad hoc e a confort di ogni genere. Dall’altra però resta valida anche l’opzione Firenze, con Nardella che ha ribadito anche al premier la necessità di sburocratizzare, di lasciare ai sindaci la possibilità di decidere il destino delle proprie città. Qualcosa, nel decreto semplificazioni, dovrà succedere, perché - come ha detto Barone ieri - non è solo Firenze a chiederlo, ma è tutto il calcio italiano, rimasto, proprio per colpa dei vincoli della burocrazia, indietro anni luce rispetto ad altri paesi che non a caso dominano in Europa. La strada che porta al Franchi è stretta, ma non è ancora chiusa. Meglio per Rocco comunque, che da sempre chiede più opzioni per scegliere la migliore. A luglio Commisso tornerà in città: sarà lì che sceglierà una volta per tutte il da farsi. Magari dopo che il sindaco Fossi lo aggiornerà sugli incontri avuti con la politica, sui tempi e sui costi di Campi e dopo che Nardella avrà fatto altrettanto sui paletti e le possibilità d’intervento sul vecchio Comunale. Esiste anche la possibilità che Palazzo Vecchio proponga altre aree a sorpresa. Ma qui siamo nel campo delle ipotesi. Mentre Campi, come detto anche dai protagonisti, è un progetto reale. Vogliamo lo stadio, dove non importa, ma siamo arcistufi di aspettare. E’ il messaggio dei tifosi. E quello di tutti noi.