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IL TORINO AI RAGGI X: 4 SCONFITTE NELLE ULTIME 5 PARTITE, MA DEL TORO NON C'È DA FIDARSI. ATTENZIONE A LAZARO E VLASIC, PESA L'INFORTUNIO DI ZAPATA

di Alberto Polverosi

Se il Torino è quello di giovedì sera all’Olimpico, la Fiorentina ha poco da temere. Ma può essere un inganno, una serata sbagliata, la realtà è che dei granata non c’è mai da fidarsi, in un senso o nell’altro. Contro la Roma hanno giocato una partita morbida, non da Toro, col blocco basso, senza incidere, senza mettere in pericolo la difesa giallorossa per tutto il primo tempo. Anche nel secondo, quando Vanoli è passato dal 3-5-2 al 3-4-3, inserendo il giovane svedese Nije, la linea della gara non è cambiata molto. Poi è entrato anche Vlasic dopo un’ora di partita e, portando un po’ di fantasia e di creatività, qualcosa, qualcosina, da Torino vero si è visto, ma non è stata sufficiente per riprendere la Roma. Giocava contro il suo ex allenatore in crisi, contro una squadra psicologicamente distrutta dall’1-5 del Franchi e a cui mancava Dobvyk, il suo cannoniere, in tutta franchezza c’era da aspettarsi di più dal Torino.

E’ vero che Vanoli ha perso Zapata, decisamente il miglior giocatore della squadra, ma l’assenza del gigante colombiano sta incidendo troppo. I gol di Duvan dovranno segnarli Ché Adams e Sanabria, una coppia offensiva più leggera e meno potente. A Roma è stato annullato Ricci, e questa sì è una sorpresa, ma va pure detto che la sconfitta è arrivata per un incredibile errore di Linetty (palla regalata a Dybala, mica a uno qualunque). Rispetto alle stagioni di Juric, il suo successore non ha cambiato assetto tattico, (sempre la difesa a tre) e nemmeno l’inizio della manovra (il lancio lungo di Milinkovic, che quando calcia è capace di mandare la palla dalla sua porta nella curva opposta). Senza Zapata (che raccoglieva il lancio del portiere, teneva palla, faceva la sponda e partiva) dovrà ricorrere a movimenti diversi.

E’ Ricci che fa il gioco, è un regista che piace anche a Spalletti, è lui la fonte che i viola dovranno inaridire come ha fatto la Roma. Palladino dovrà fare attenzione agli esterni, soprattutto a quello di sinistra, Lazaro che, se rosicchia lo spazio alle spalle di Dodo (visto quanto il brasiliano è portato a spingere), può creare dei problemi alla difesa viola. I numeri (15 gol fatti e 15 subiti) parlano di una squadra equilibrata, ma il Toro non ha ancora morso il suo campionato. Per ora traccheggia, in certe giornate sembra sul punto di saltare nel gruppetto delle coppe, in altre, come quella di giovedì, accusa dei colpi a vuoto. Delle ultime cinque partite ne ha perse quattro contro Lazio, Inter, Cagliari e Roma, e ha vinto quella contro il Como. Il periodo non è esaltante e il vivacchiamento a metà classifica non soddisfa la gente granata.

I viola si aspettano delle novità nella formazione di Vanoli rispetto alla sconfitta con la Roma. Devono aspettarsi soprattutto una maggiore pericolosità dell’attacco. Ci sono 5 punti di differenza in classifica, se il Toro vince si avvicina sensibilmente alla Fiorentina e può riprendere quota. Certo, con Zapata sarebbe stato un’altra cosa.