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INCREDIBILE E INACCETTABILE CROLLO. SQUADRA SENZA PERSONALITÀ E SENZA ENERGIE. SPARITI ANCHE I LEADER COME TORREIRA E GONZALEZ. MA L’EUROPA È ANCORA POSSIBILE BATTENDO LA JUVE. VICARIO, C'È L’ACCORDO PER IL PORTIERE

di Enzo Bucchioni

Un crollo incredibile e inaccettabile. Per molti versi inspiegabile, perfino difficile da ipotizzare. Se prima della gara qualcuno l’avesse detto, anche per scherzo, gli avrebbero dato del pazzo. E infatti una sconfitta come questa rasenta la follia sportiva. 

Ma come si fa a battere la Roma con una partita perfetta e una settimana dopo non scendere in campo, farsi travolgere e addirittura ridicolizzare da una squadra come la Samp ormai salva e senza obiettivi? 

Mi verrebbe voglia di chiamare in causa Freud, forse questa squadra ha il complesso dell’Europa, ma niente riuscirebbe a giustificare o alleviare la rabbia di questo lunedì nero. Ma come si fa? Come si fa a non trovare l’orgoglio, la voglia, il carattere quando hai a portata di mano un grande obiettivo meritato, conquistato con il sacrificio e il lavoro? 

Buttarsi via così è la cosa che fa più male fino a rimettere in gioco i valori di certi giocatori, soprattutto la personalità a certi livelli e in certi momenti. Mio interrogo, pensando al futuro, anche su Cabral e Ikonè, ma avremo occasione per riparlarne.

Capisco che una partita non possa andare come programmato, può essere normale avere difficoltà, non trovare spazio per giocare o un avversario che sta bene, ma farsi travolgere così non è possibile. Come contro l’Udinese, contro la Salernitana, ma più lontano anche contro il Torino e il Venezia. Momenti e flop da ricordare.

Ma il buco nero di ieri è ancora più profondo e deve far riflettere i dirigenti e l’allenatore nel momento in cui dovrà essere costruita la squadra per la prossima stagione. I giocatori con poco carattere, che si nascondono e spariscono nei momenti decisivi, non possono far parte di un progetto di crescita.

Per onestà intellettuale non mi rimangio quanto detto e scritto finora. Questa resta una stagione straordinaria, la crescita di punti e di gioco è evidente, anche la crescita di molti giocatori, l’obiettivo Europa ancora possibile battendo la Juve sabato sera, ma su queste cadute verticali nei momenti decisivi c’è molto da pensare e da intervenire.

Dovrà essere profonda anche l’analisi dell’allenatore che dovrà capire come ovviare, cosa fare e come intervenire per ammortizzare, o, meglio, prevenire. Italiano ha messo al centro del suo lavoro il gioco e come spiegato mille volte, grazie al gioco e all’organizzazione questa squadra è cresciuta enormemente fino a collezionare venti punti in più rispetto all’anno scorso. Forse al gioco serve unire qualcos’altro. E’ vero che il carattere ce l’hai o non ce l’ha, ma non è possibile che nei momenti decisivi la Fiorentina non si trovi più.

A Salerno, un mese fa, si parlava di possibile aggancio alla Champions League e la Fiorentina è caduta clamorosamente. Idem una settimana dopo con l’Udinese, come se le pressioni non fossero gestibili o elaborabili. C’è la fastidiosa sensazione che quando la tensione si alza nello spogliatoio avvenga una sorta di corto circuito che annebbia la mente e fa diventare i muscoli di piombo.

Ieri sera il campionato ti aveva apparecchiato l’occasione perfetta, con la Roma fermata, l’Atalanta sconfitta e la Samp salva, un’occasione da sfruttare e invece i leoni che hanno sbranato Mourinho sono diventati pecorelle smarrite. Senza avere la forza di rientrare mai in partita e sapete la mia stima per Italiano, anche l’allenatore avrebbe potuto metterci del suo cambiando qualcosa di più nell’intervallo. In panchina le soluzioni non erano molte, forse sarebbero stati da sostituire in troppi, ma per il futuro si dovrà cominciare anche ad avere alternative al 4-3-3 o comunque studiare varianti quando gli avversari non lasciano spazi.

Comunque è un problema di testa, di concentrazione. Questa squadra per funzionare è costretta a giocare sempre al massimo e questo spiega perché contro le grandi la Fiorentina è sempre piaciuta. Appena hai pensato di poter abbassare il ritmo e l’intensità perchè davanti hai avversari di minor caratura, il calcio ti ha sempre presentato il conto facendo tornare questa squadra più simile a quella dell’anno scorso che non a quella di quest’anno. E la storia si è ripetuta anche ieri sera. 

L’Europa comunque resta possibile e questa, comunque, deve essere l’idea e l’obiettivo che per una settimana ancora devono unire tutti. Battendo la Juve sarà Conference League e se la Roma non dovesse fare risultato venerdì sera con il Torino in ballo ci potrebbe essere anche il sesto posto e quindi l’Europa League.

Per tutte le cose ipotizzate finora credo che sabato scenderà in campo la Fiorentina migliore, quella che trova tutte le motivazioni e fa funzionare il gioco, credo pure che il Franchi si presenterà esaurito in tutti i posti disponibili.

Ecco, mettiamo da parte l’amarezza di ieri sera, resettiamo e ripartiamo. Lo deve fare la squadra, ma lo devono fare anche i tifosi che sento molto critici e feriti dopo una gara inaccettabile.

Questa squadra e questo allenatore vanno comunque apprezzati per tutto quello che hanno fatto, si devono migliorare molte cose, ma la stagione resta straordinariamente positiva e il risultato è ancora a portata di mano e sarebbe un grande colpo.

Quindi sabato tutti uniti per l’ultimo sforzo con la consapevolezza che il PopoloViola spingerà per novanta minuti e la squadra darà il massimo. Se poi ci pensate bene, trovarsi davanti per la quarta volta in stagione la Juventus con l’obiettivo Europa potrà dare energie in più. Mi vien voglia di pensare che il Dio del Pallone, un grande regista, abbia preparato questo finale di stagione: se batti la Juve sei in Europa. 

Sarebbe una soddisfazione doppia, un obiettivo straordinario e un evento da raccontare. Facciamo in modo che questa partita resti un importante pezzo di storia viola, l’Europa sarebbe una ripartenza, un nuovo inizio dopo sette anni difficili e un premio a un allenatore e a una squadra che comunque sono stati in grado di alzare il livello e abbattere i limiti dopo periodi davvero bui. 

Questo deve essere il pensiero positivo dopo le negatività di ieri sera. E guardando al futuro e alla formazione della squadra che verrà, confermo le voci di radio mercato che danno il portiere Guglielmo Vicario, 26 anni, più vicino ai viola

L’accordo fra la Fiorentina e il Cagliari, dieci milioni per il cartellino, c’è già. Per Italiano questo è un portiere assolutamente gradito, freddo e abile a far ripartire l’azione con i piedi. Il giocatore ha detto ok ai viola da tempo e con grande entusiasmo. Si tratta ora di chiudere definitivamente, in sostanza mancano le firme sui contratti, ma l’appuntamento è fissato per lunedì prossimo, ora il Cagliari sta pensando solo all’ultimo treno per la salvezza.


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