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ITALIANO OK, SERVIVA UNA BUONA NOTIZIA. TECNICO E SOCIETA’ PER CRESCERE ANCORA. TANTA AMAREZZA, MA LA STAGIONE RESTA BELLISSIMA, FIRENZE ACCOMPAGNI COMMISSO A INVESTIRE. AMRABAT AI SALUTI: BENE SE ARRIVA UN REGISTA

di Mario Tenerani

Partiamo dalla cronaca, meglio ancora se ci sono buone notizie: Italiano resta. A Napoli se ne dovranno fare una ragione. A dirla tutta c’era un contratto con scadenza 2024, con opzione 2025, quindi i problemi non dovevano manifestarsi. Ma sappiamo quanto il calcio sia fluido e imprevedibile.

Se va bene ti cercano ed è innegabile che la Fiorentina di Italiano abbia firmato una stagione bellissima. Non tutti saranno d’accordo, il dibattito a Firenze è più che mai aperto, ma chi scrive resta convinto della propria opinione. Perché due finali nella stessa annata per la Fiorentina rimangono un punto storico, non un dettaglio. E non solo per i viola. Pochi sono i club che possono vantare il bis nella medesima stagione. Bisogna vincere? Certo, ma non è semplice. Soprattutto quando si parte per non farlo. Una frase di Saponara nel triste post gara di Praga è stata illuminante: “Dobbiamo lavorare per non rendere occasionali questi momenti”. Riccardo ha ragione: nessuno avrebbe potuto immaginare un epilogo così ricco di emozioni, ma tutto si è creato passo dopo passo, non c’era in programma una finale, figuriamoci un paio. La Fiorentina ha fatto un grande opera anche se non è diventato un capolavoro. Potrà esserlo in futuro però. Partendo da dove? Dalla conferma di Italiano che almeno per altri 12 mesi sarà a Firenze. 

Il summit con il presidente Commisso è stato positivo, ne parlerà oggi in conferenza stampa il numero uno della Fiorentina. Italiano ha chiesto qualcosa in più in termini di rinforzi e sarà accontentato. La squadra deve crescere, non ci sono dubbi. La notte di Praga non può essere occasionale (Saponara docet), né tantomeno un punto di arrivo. Da lì bisogna ripartire. Stabilendo però il punto in cui deve alzarsi e fermarsi l’asticella: un conto è strutturarsi per tentare l’aggancio all’Europa League un altro sarebbe la Champions. Un conto è immaginare tre nuove pedine di qualità, un altro è sei. Giusto per fare un esempio, così ci capiamo. L’obiettivo principale, crediamo, sia rinforzare l’attacco: la Fiorentina ha una necessità endemica di rendere più pesante la prima linea. Poi vengono gli altri settori: difesa e ed esterni. Mai come stavolta il mercato dovrà essere condiviso con Italiano, senza se e senza ma. 

Alcuni saluteranno, a partire da Amrabat. Il post di giovedì pomeriggio è apparso un addio in ottimo stile. Ringraziando tutto e tutti. Era con la valigia in mano a gennaio, ora di più. Anche in questo caso la sua sostituzione dovrà essere centrale nel progetto tattico: si tornerà al regista oppure Italiano punterà su un calciatore con caratteristiche simili al marocchino? 

Gonzalez, invece, non potrà diventare oggetto di nessuna trattativa: pur non giocando sempre l’argentino ha spedito 14 palloni in rete, complessivamente, oltre a creare sempre situazioni di pericolo nella metà campo avversaria. Magari, sulla fascia, servirebbe un altro come lui: tecnico, veloce, col senso del gol. Perché continuiamo a ritenere gli esterni delle punte, gente costretta per mestiere a fabbricare gol e assist. 

Ragionamenti, valutazioni, sogni, ma tutto dovrà passare dalla volontà del presidente Commisso, l’unico in grado di decidere il destino della Fiorentina. Negli ultimi mesi Rocco, come lo chiamano affettuosamente i tifosi, ha riconquistato quote sensibili di affetto e riconoscenza. I periodi delle tensioni, per fortuna, sono alle spalle. Commisso ha capito Firenze e la città ha capito Rocco. Si è creata una connessione che prima francamente sembrava latitare. Certe dimostrazioni di amore e comprensione sono uno stimolo a far sempre meglio. E’ su questo, secondo noi, che dovrebbe puntare Firenze. Commisso andrebbe accompagnato sul sentiero delle ambizioni.

Nessuna richiesta forzata, ma solo far comprendere che la città può riversare dosi copiose di passione di fronte ad una Fiorentina sempre più competitiva. L’impegno e i sacrifici di un presidente trovano la loro sublimazione quando arrivano i successi, quando una comunità ringrazia e riconosce i valori di un percorso. Il bello di fare calcio è proprio questo, spendere fatica per incassare emozioni. Solo Commisso potrà decidere il domani della Fiorentina, scegliere cosa fare da grade. Tenendo naturalmente sempre i conti a posto come stella polare. Sostituendo comunque chi parte con uno migliore. Riteniamo che la Fiorentina dovrebbe avere un traguardo costante: stare stabilmente in Europa. E’ dura, ma è possibile. 

Non trasformiamo questa annata in un gustoso oggetto vintage da esporre come soprammobile tra qualche anno. Puntiamo a rendere abituale ciò che adesso è parso occasionale. Peccato per la Primavera di Aquilani: è sfumato all’ultimo il sogno scudetto, ma non la sensazione che anche in questo caso sia stato fatto un ottimo lavoro. Arriveranno tempi migliori.