ITALIANO, ORA PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO. CLIMA PESANTE. 500MILA EURO DI DISTANZA PIÙ LO STAFF. E SI PARLA GIÀ DI DE ZERBI. LA VERITÀ SU TORREIRA. JOVIC, OK DEL GIOCATORE. SI LAVORA CON IL REAL. STRETTA SU BAJRAMI E PARISI. GRILLITSCH, ALTRO GIALLO
Il caso-Italiano è scoppiato e adesso può davvero succedere di tutto. È questa la sintesi di un altro paio di giornate convulse che hanno visto incredibilmente divisi e “l’un contro l’altro armati”, come direbbe il poeta, la Fiorentina e il suo allenatore.
Una delle regole del calcio e forse della vita è “aspettarsi di tutto e non meravigliarsi mai di nulla”, ma qui si sta andando parecchio oltre. Sta succedendo quello che non avrebbe mai dovuto succedere e che ragionando di calcio come cerco sempre di fare io, sinceramente fatico a capire.
Italiano non è l’allenatore che ha riportato la Fiorentina in Europa dopo sei anni?
Italiano non è l’allenatore che ha fatto 22 punti in più rispetto all’anno scorso con soli tre giocatori importanti nuovi in rosa?
Italiano non è l’allenatore che ha ridato una personalità e un gioco brillante a una squadra spenta e depressa?
Italiano non è l’allenatore che ha rivalutato tutta la rosa anche dal punto di vista economico?
Italiano non è l’allenatore che ha messo Vlahovic nella condizione di esplodere e segnare 17 gol in meno di mezzo campionato così da venderlo a 80 milioni?
Aggiungo: ma non è stata proprio la Fiorentina a pagare per volerlo, a lanciarlo in un club di grande prestigio?
Ebbene, tutto questo sembra d’improvviso essere evaporato davanti a una normale discussione sul rinnovo del contratto, al punto che in questi giorni la Fiorentina, informalmente e in camera caritatis, spiegando la sua versione dei fatti, avrebbe contraddetto fortemente quanto emerso dall’entourage di Ramadani e dell’allenatore. In certi casi andando anche oltre.
Ora in pasto ai tifosi ci sono due versioni contrastanti, due visioni diverse fra la Fiorentina e il suo allenatore, lasciando temere (speriamo di no) che qualcosa si sia rotto.
Non a caso, e mai per caso, da ieri gira con insistenza la voce che porta a De Zerbi, vecchio pallino viola. Voce che sicuramente non l’ho messa in giro io. Caso mai l’ho raccolta, come l’hanno raccolta molti altri colleghi. Fake news? Non lo so. Comunque tutto questo a tre settimane dalla fine di un campionato sorprendente con un obiettivo (la Conference) impensabile.
Ma perché? Che scopo c’è?
Italiano sarà anche un allenatore ancora inesperto a certi livelli, avrà anche commesso degli errori, come è stato fatto sottolineare da qualcuno, ma dopo una stagione come questa ognuno risponda con tutta onestà a questa domanda: si doveva arrivare a certi punti?
Certo che no.
Forse non si è capito fino in fondo che la figura dell’allenatore oggi è centrale nel calcio, che l’averne scelto uno bravo come Italiano dopo quattro clamorosi flop, è stata una grande intuizione che andava coltivata. Niente. Tutto rischia di saltare per un mancato rinnovo di contratto, cinquecento mila euro secondo la versione che arriva dalla parte di Italiano, un milione secondo quello che la Fiorentina (informalmente, ripeto) avrebbe fatto sapere.
Due versioni. Eccole.
Da Ramadani, Italiano e dintorni arriva il racconto che fino ai primi due-tre incontri la richiesta di un aumento del 100 per 100, cioè l’ingaggio portato a due milioni, sarebbe stata accolta senza problemi. Si sarebbe parlato anche dell’ingaggio per gli otto membri dello staff e tutto, fino a giovedì scorso, sarebbe filato per il meglio per la soddisfazione di Italiano.
Poi ci sarebbe stata una controproposta della Fiorentina che avrebbe invece offerto l’aumento solo del 50 per cento fino al 2025 (opzione ultimo anno) cioè 1,5 milioni di stipendio con qualche problema in più per sistemare lo staff. Da qui la sorpresa prima e l’irrigidimento dopo di Ramadani e Italiano che avrebbero portato la Fiorentina a puntualizzare.
Infatti la Viola racconterebbe informalmente che la richiesta sarebbe invece stata di 2,5 milioni e che la società avrebbe sempre detto di non essere disposta a salire oltre il milione e mezzo.
Non voglio neppure entrare nel merito delle cifre, legittima la richiesta, legittima l’offerta, ma faccio un’altra domanda: era necessario arrivare a questi punti?
Se davvero si vuole ottenere un obiettivo (Italiano) ci sono mille modi per negoziare e accontentare, ci sono i bonus e mille altre diavolerie. L’allenatore è l’ultima cosa che avrebbe dovuto essere messa in discussione, vuol dire mettere bombe sotto un progetto calcistico appena ricostruito.
Capisco i bilanci, certe idee, ma quando c’è qualcosa che funziona, quando hai valorizzato un qualcosa di tuo, con il quale puoi continuare a costruire, che senso ha picconare?
Italiano chiede troppo? Può darsi, non lo so…
Si doveva comunque discuterne ininterrottamente chiusi in una stanza, fino ad ottenere la firma. Una strada si doveva trovare, un compromesso in grado di accontentare tutti era possibile e speriamo lo sia ancora, era questa dell’allenatore la priorità prima di far ripartire la stagione e il mercato.
Invece Il messaggio uscito dalla Fiorentina “il contratto ce l’ha”, “non c’è fretta”, “prima o poi lo facciamo”, non è mai stato quello che Italiano avrebbe voluto sentirsi dire, pensava e pensa di aver diritto a una gratificazione per quello che ha fatto nella stagione viola.
Ora ci sono invece brutte sensazioni e troppe voci che inquinano le acque.
Se Italiano non vale due milioni di ingaggio (li prendeva Montella, Gattuso oltre) o da lui ci si aspettava di più, ricordiamo che per la Fiorentina ci sarebbe sempre la strada dell’esonero. In fondo si tratterebbe di pagargli soltanto 800 mila euro. Ma non sembrano queste le intenzioni, la società punterebbe solo a una condivisione sui 1,5 milioni che per ora non c’è stata.
Comunque adesso è tutto più difficile.
Con che spirito ripartirà per Moena uno orgoglioso come Italiano ora che è stato descritto da molti come “attaccato ai soldi” o “un allenatore che deve ancora crescere per meritare certe cifre?”
Non lo so. Magari scivola tutto in fretta, ma a questi livelli non si sarebbe dovuto arrivare in un ambiente che vive di spinte emozionali, di condivisione e di obiettivi da raggiungere tirando solo tutti nella stessa direzione.
E se Rocco Commisso pensa davvero che Italiano non valga più di 1,5 milioni l’anno, è assolutamente legittimo. Lo dica direttamente a lui, lo faccia sapere ai tifosi con chiarezza. Non ci sarebbe niente di male. E ognuno prenderà le sue decisioni.
Quello che infastidisce e inquina è questa sensazione del “non detto”, “del fatto capire” che alla fine crea un clima pesante. Molto pesante.
Ora servirà la saggezza di Ramadani e la sua capacità di prospettare diverse soluzioni, anche future, anche per alcuni giocatori, per far ritrovare la strada e l’unità di intenti dei quali c’è bisogno per ripartire.
Dopo la tempesta la quiete è ancora più apprezzata.
Della serie mai una gioia, a dividere società e allenatore c’è pure la vicenda Torreira che non sarà più riscattato come anticipato martedì scorso. Ora è ufficiale. Anche qui l’entourage di Italiano avrebbe fatto sapere che la lite c’è stata, ma dev’essere derubricata a cose di campo che succedono e poi si superano in fretta. Per la Fiorentina, invece, sempre secondo indiscrezioni, il mancato acquisto sarebbe dovuto alla salvaguardia dello spogliatoio dopo questa lite. Chi ha ragione?
Anche questa è una contrapposizione che non avrebbe dovuto neppure nascere. E pensare, e questo è un rammarico, che sulla campagna acquisti ci sarebbero invece ottimi propositi.
La Fiorentina e Italiano sarebbero d’accordo sul fatto che servano almeno sette rinforzi e molti nomi sarebbero già stato condivisi.
Anche grazie a Ramadani, da alcune settimane si sta imbastendo il grande colpo che si chiama Jovic. Ci sono già stati diversi incontri con il giocatore e con il Real. Il ragazzo (è un '97) ha bisogno di rilanciarsi e vede Firenze come una piazza ideale. Il Real lo ha pagato 60 milioni, ma non è mai riuscito a farlo decollare e anche il prestito nella “sua” Germania non ha dato i risultati sperati. La Fiorentina, il gioco dei viola, la piazza e tutto il resto potrebbero essere invece la ricetta giusta. Si tratta di convincere il Real al prestito (non è un problema) e al pagamento di parte dell’ingaggio e qui qualche problema c’è. Si lavora per trovare una formula per l’oggi e per il futuro e c’è qualcuno che spera ancora di riparlare anche di Odriozola. Difficile, ma le strade di Ramadani sono infinite.
Per il terzino destro, per me, è invece più avanti la pista che porta a Dodo, come già scritto nei giorni scorsi. C’è l’accordo con il giocatore, nei prossimi giorni la Fiorentina incontrerà lo Shakhtar e l’accordo sui dieci milioni è possibile.
Se dovesse arrivare Jovic, ovvio, cadrebbe invece la pista Pinamonti e Milenkovic potrebbe restare in viola. Si parlerà anche con l’Empoli per il riscatto o meno di Zurkowski. E qui, ceduto Asllani all’Inter, c’è un altro centrocampista che piace ai viola e si chiama Bajrami che ha fatto un bel campionato e potrebbe prendere il posto di Castrovilli. Ma in ballo c’è anche l’esterno sinistro Parisi. Si discuterà per trovare un’intesa con il polacco definitivo all’Empoli e gli altri due in viola, vedremo con quale possibilità e quale formula.
Nel frattempo i procuratori di Grillitsch sono tornati a casa. La firma non è arrivata quando sembrava tutto fatto. Che succede? I problemi sarebbero insorti per i pagamenti, la Fiorentina non vuole scappatoie. Anche qui filtrano altre versioni, il giallo resta. Speriamo si chiuda a breve, questo era e potrebbe ancora essere un bel colpo. Ho sentito parlare anche del portiere Milinkovic Savic del Toro, fratello del centrocampista della Lazio. Non so se è stato suggerito per arrivare ad altri obiettivi, ma non capisco e non mi adeguo all’idea. Le partite del Torino le ho viste quasi tutte. Almeno trenta. Fidatevi, allora meglio Terracciano.