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ITALIANO RILANCIA, A BERGAMO CAMBIA LA FIORENTINA. PIU’ PIATEK DI CABRAL. IKONE’ IN RAMPA DI LANCIO. RABBIA PER LE CRITICHE PRETESTUOSE. LA SOCIETA’ POTEVA CRESCERE CON LO STADIO MA NON L’HANNO FATTO FARE. ROCCO INONDATO DI MESSAGGI

di Enzo Bucchioni

La sfida di questa sera alle diciotto contro l’Atalanta vale un posto nelle semifinali di coppa Italia, ma è soprattutto un’occasione per ricominciare un percorso positivo dopo l’affare Vlahovic e la brutta sconfitta con la Lazio.

“Noi non abbiamo perso l’entusiasmo”, ha fatto sapere Italiano. Aggiungendo: “E lo vogliamo far tornare anche a chi l’ha perso”.

Bene, bravo, bis. Ecco, appunto, a questo si deve pensare. Ma chi l’ha perso?

Credo e spero siano i soliti quattro gatti, più o meno sempre gli stessi, che da anni avvelenano i pozzi cercando di stare al vento e possibilmente sempre dalla parte che pensano garantisca più visibilità o favorisca gli interessi personali del momento. Fra vecchi rancori e delusioni professionali.

Come la penso l’ho già scritto martedì su questi giornale online e vi ringrazio per i tanti messaggi, il momento non è sicuramente facile, ma proprio queste sono le occasioni per stare ancora più vicini e sostenere la squadra, fare critiche equilibrate e propositive, per costruire e non per distruggere. Il tafazzismo dilagante non mi piace e neppure le troppe vedove che parlano di Vlahovic e plusvalenze dimenticando i 72 Carneide portati a Firenze negli ultimi tre anni dellavalliani. Anche basta.

E Italiano ha fatto benissimo a ricordare che questa squadra non è stata certo costruita per conquistare l’Europa League, ci sta provando per meriti propri, ma non era questo l’obiettivo. Lazio e Roma erano e sono molto più forti e lo sapevamo, deve essere solo motivo d’orgoglio e testimonia il grande lavoro fatto, essere a lottare con loro. L’allenatore lavora con questa squadra e su concetti di calcio nuovi da appena sei mesi, ha fatto crescere in fretta un gruppo che da tre anni viveva nei bassifondi della classifica. Undici punti in più con una partita in meno rispetto alla scorsa stagione sono lì a testimoniarlo. Questa è la verità inconfutabile e nessuno può prendere a pretesto l’inevitabile cessione di Vlahovic o la sconfitta con la Lazio per buttare tutto all’aria. Magari soltanto perché è stato messo da Rocco Commisso nella lista nera o robe del genere. Chissenefrega. Anch’io sono nella lista nera, ma questo non mi impedisce di cercare di ragionare serenamente per l’unica cosa che conta: l’interesse e il bene della Fiorentina. Cosa che qualcuno spesso dimentica.

Anche Italiano, ovvio, non è contento della cessione di Vlahovic a gennaio. Credo non sia contento neppure Rocco che è stato costretto a farla per ragioni che abbiano spiegato mille volte. E allora?

Bisogna solo ripartire come se la stagione ricominciasse oggi, con lo stesso entusiasmo, lo stesso atteggiamento e tre giocatori nuovi e forti da inserire. Con la convinzione che questo sia il progetto tecnico giusto per far crescere la Fiorentina nei prossimi mesi e nei prossimi anni.

Qualcuno racconta di un Italiano molto diciamo inc. (e ci capiamo) per quello che gli è arrivato dall’esterno e lo comprendiamo, ma tutto è stato convogliato in energia positiva, grande voglia di rivincita, con la netta  convinzione di fare meglio di sabato da subito. Anche la squadra sta reagendo così, spinta anche dalla vicinanza di Rocco Commisso.

Il presidente è infastidito per tutto quello che abbiamo raccontato, l’atteggiamento, i pensieri e le parole di troppi politici fiorentini che davanti sorridono e dietro usando media amici nazionali e locali fanno passare messaggi ben diversi o stanno nel vago. Rocco non ha gradito la vicenda dello striscione Joker ancora non chiarissima, non gli piace la storia dello stadio, ma è comunque contento per come sta andando la stagione della Fiorentina. In questi giorni ha trasmesso spesso questo messaggio di vicinanza all’allenatore e ai giocatori, c’è positività.

Qualcuno racconta un Rocco carico anche per le centinaia di messaggi di tifosi e non solo, ricevuti alla sua mail personale o attraverso canali o mail societari. Tutti messaggi che esortano Rocco a non mollare anche se, probabilmente, qualche lontana tentazione ci potrebbe essere. Vedremo.

Intanto c’è questa sfida di coppa Italia che definire difficile è poco. L’Atalanta è da cinque anni una squadra che non smette di sorprendere, a volte stupire anche in Champions e con i terzi posto in campionato. Il pronostico, normale, è per i bergamaschi ma nelle partite secche può succedere di tutto come sappiamo, in campionato la Fiorentina a Bergamo ha vinto e anche per i nerazzurri il momento non sembra brillantissimo con il ko di Zapata e Ilicic.

Come se la giocherà Italiano? Come sempre. Con lo stesso spirito, lo stesso modo di fare calcio, chiedendo però maggiore attenzione, intensità e concentrazione. Nessuno vuol vedere un’altra gara come quella con la Lazio.

Rispetto a sabato cambieranno alcune pedine. Intanto se ho capito bene le parole dell’allenatore in conferenza stampa, in attacco dovrebbe esserci Piatek che si allena con questa squadra da un mese e conosce meglio i meccanismi rispetto a Cabral. Poi, non ultimo, in coppa Italia il polacco ha sempre segnato tanto.

In difesa probabili i ritorni di Quarta in mezzo e Odriozola a destra. A centrocampo con Bonaventura e Torreira (sperando abbia recuperato le forze dopo il Covid) forse vedremo un giocatore di gamba come Maleh. E davanti con Piatek? Ikonè è un’arma che prima o poi sarà lanciata, ma un Nico Gonzalez a destra e Sottil in gran forma a sinistra, potrebbero essere la soluzione di stasera.

Tornando a quanto di buffo (eufemismo) ho sentito e letto in questi giorni, una divertente cazzata è quella che recita “se si fossero tenuti tutti i campioni venduti negli ultimi anni la Fiorentina poteva vincere lo scudetto”.

Ma dai…Ammessa e non concessa la volontà di restare, con settantacinque milioni di fatturato che non sarebbero bastati neppure per gli stipendi (per tenere certi giocatori vanno pagati tanto) questa sarebbe stata la strada dritta verso il fallimento. Siate seri se potete…

Alzare il fatturato sarebbe invece l’unica strada per crescere oltre all’intervento del proprietario e lo abbiamo detto mille volte, fin  dai tempi dei Della Valle. E in questa ottica lo stadio di proprietà, lo dimostrano studi scientifici e in particolare quello di Deloitte, è qualcosa di imprescindibile.

Ecco, allora, chi parla dovrebbe ricordare che Rocco ha più volte detto pubblicamente di avere 300 milioni a disposizione per fare lo stadio, aveva opzionato un terreno, ma la politica e le amministrazioni locali se non glielo hanno impedito sicuramente non l’hanno accompagnato su un percorso positivo. Diciamo la verità, pensiamo con la nostra testa: non c’è mai stata la volontà di collaborare a trovare qualche soluzione perché lo stadio andava fatto solo nel comune di Firenze e solo alla Mercafir per volontà “divina”.

Così oggi siamo ad aspettare il Franchi restaurato con i soldi da restituire all’Europa che forse risolverà i problemi del sindaco dopo tanti plastici, ma non quelli della Fiorentina. Non sarà mai uno stadio di proprietà e i pochi annessi e connessi non saranno in grado di produrre gli utili necessari. Ma i progetti li conosceremo a breve, fra gli otto finalisti mi dicono che ci sarebbero anche due importanti studi fiorentini. Non resta che aspettare…