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JOJO, PERCHÉ QUESTO SILENZIO?

di Niccolò Ceccarini

Un mese e mezzo. Tanto è trascorso dalla fine del campionato. Un periodo nel quale si è parlato molto se non soltanto di lui: resta, va, è incedibile, dipende dalle offerte. Si è passati dalle prime dichiarazioni di Pradè a quelle finali di Andrea Della Valle, che è stato chiaro: Jovetic non è  sul mercato. E almeno fino a prova contraria bisogna crederci. Poi è evidente, ma questo è il mio parere, che se davvero dovesse arrivare una proposta irrinunciabile intorno ai 35 milioni di euro, una società ha il dovere di prenderla in considerazione. Sempre e comunque.  Soprattutto di questi tempi. Può rinunciarci o meno, ma è un altro discorso. Jovetic in questi 45 giorni si è trincerato nel silenzio. Lo stesso ha fatto il suo procuratore Fali Ramadani. Qualcuno potrà obiettare: con un contratto rinnovato pochi mesi fa fino al 2016 e con un importante adeguamento economico che cosa c’è da aggiungere in più? Che cosa deve spiegare Jovetic? La sua scelta l’ha già fatta, nessuno lo ha costretto ad accettare. Vero in parte, perché di fronte ad una città in ebollizione continua e preoccupata di perdere il suo giocatore più forte, rappresentativo e talentuoso, magari una parola in più avrebbe fatto piacere a tutti. Parto da un presupposto: penso che Jovetic abbia le potenzialità per diventare una dei più grandi calciatori al mondo nei prossimi anni e quindi dovremo abituarci un domani al suo addio. Non ho mai creduto che potesse restare in eterno, però questo suo non dire niente, non avere contatti ufficiali con la società (almeno così pare), dà adito a mille, troppe interpretazioni. E la Fiorentina ora non ha bisogno di una situazione di incertezza. Soprattutto i tifosi. Ecco perché la vicenda Jovetic mi lascia perplesso. Io non so se ha il mal di pancia e non è convinto di restare in viola. Il che ci potrebbe anche stare, visto che quando è arrivato qui la Fiorentina era in fase di espansione tecnica ed economica mentre adesso la logica è quella dell’autofinanziamento e da due anni i progetti sono meno ambiziosi. Se c’è un problema va risolto. Senza i 14 gol di Jovetic la Fiorentina l’anno scorso sarebbe retrocessa e questo fa capire quanto sia decisivo e importante per la squadra. Ripartire con l’incertezza non gioverebbe a nessuno. Non vorrei, tanto per essere ancora più precisi, che a metà agosto Jovetic lasciasse Firenze per vestire la maglia del Chelsea o del City o di un altro grande club. Cominciare il ritiro con questa impasse non è certo l’ideale per Montella, che ha davanti a sé un lavoro enorme, molto più difficile di quello che sembra. E allora ecco che Stevan farebbe bene a prendere una posizione, qualunque essa sia. Il silenzio genera solo confusione e non porta lontano. Non vorrei che tutto questo fosse controproducente per lui. Ecco perché mi aspetto a breve un segnale forte, per ripartire con il piede giusto. 

Niccolò Ceccarini

giornalista di Radio Toscana