JOVETIC-PIZARRO-LJAJIC: LINEA DURA DEI VIOLA. GOMEZ È PRONTO PER FIRENZE. STAFF TECNICO: ARRIVI E NOVITÀ
La Juventus è arroccata sulle proprie posizioni, mentre dall'estero guardano con interesse a Jovetic, ma nella sede viola una proposta di acquisto, con tutti i crismi, non è ancora arrivata. Forse i più scettici si sono convinti: la Fiorentina non ha come priorità la cessione di Jovetic per cui, se dovesse prenderla in considerazione, non farebbe sconti. Il prezzo è fissato da tanto tempo: corrisponde a 30 milioni, senza contropartite tecniche. Dentro la società viola sono sempre più convinti che se dovesse arrivare un'offerta, arriverebbe da un club straniero perché in Italia nessuno si può permettere in questo periodo un cartellino da 30 milioni, a cui allegare un ingaggio da 9 milioni lordi a stagione, moltiplicato almeno per 4 anni, per un totale di 36 milioni di stipendio e una somma definitiva di 66 milioni, cioè il costo complessivo dell'operazione Jovetic. Anche la Juventus, il club più attivo in Italia sul mercato, sta dimostrando ampiamente con i fatti di non avere i requisiti economici per poter concludere questa manovra. La Fiorentina è in bonis, sta larga dentro i parametri del fair play finanziario, e rispetto ad altre concorrenti italiane, deve costruire meno per rinforzarsi; insomma, se alla fine Jovetic restasse, ai nastri di partenza i viola sarebbero da primi tre posti. Un ragionamento che non è mai sfuggito ai fratelli Della Valle. Con Jovetic i dirigenti sono stati chiari: un'eventuale cessione dovrà essere gestita prima del 16 luglio perché in ritiro a Moena non saranno tollerate turbative di mercato. E allora, se il primo giorno in Trentino vedremo Jovetic, significherà che per il montenegrino ci sarà un'altra stagione in viola.
Mario Gomez, inserito per altro in una rosa di autorevoli sostituti di Jovetic - da Negredo ad Aubameyang - è il preferito: un signore che ha segnato 75 gol nel Bayern in 115 partite e 25 in nazionale tedesca in 58 gare, si prende a scatola chiusa. Affare complicato per i costi, ma realizzabile: il giocatore ha usato diversi canali diplomatici per far sapere ai manager viola che lui a Firenze verrebbe sul serio. C'è solo una condizione per vederlo qui: che parta Jovetic. Altrimenti la Fiorentina ripiega su un attaccante di riserva, ma valida alternativa: Immobile, potrebbe essere un'idea.
La delicata questione Jovetic è stata affrontata dal presidente esecutivo Cognigni, che era solo all'incontro con l'agente del montenegrino, in rappresentanza della proprietà. Cognigni nel gruppo viola è quello che ha rapporti migliori con l'ineffabile Fali Ramadami: pur all'interno della linea ferma della Fiorentina, il legame tra i due è collaborativo. Anche per il rinnovo di Ljajic e Seferovic è stata scelta la linea della condivisione delle decisioni, qualsiasi esse saranno. Non ci sarà nessun muro contro muro tra le parti. E per Ljajic, se arrivasse la sospirata firma, si prenderà in esame un "gentleman agreement", uguale a quello di Jovetic - ovvero una clausola tra gentiluomini e non depositata in Lega - che consentirebbe al serbo, davanti ad offerte irrinunciabili, di liberarsi dalla Fiorentina.
Cognigni, nel summit milanese, ha ribadito però che se i due giocatori non dovessero trovare nessuna sintesi per il rinnovo contrattuale, sarebbero immediatamente ceduti, in sintonia col procuratore. Il caso Montolivo resta una ferita non suturata. Anche in questo caso, come per Jovetic, è la società viola a comandare il gioco.
La medesima fermezza che mostra nella questione Pizarro: il cileno ha un altro anno di contratto e la Fiorentina non pensa proprio a cederlo. Il problema si pone soltanto se il regista, al ritorno dagli impegni con la propria nazionale, va in sede e chiede di essere ceduto. Il club può prendere in considerazione la proposta, solo a determinate condizioni: se queste non si concretizzano Pizarro va in ritiro con gli altri e si mette a disposizione di Montella.
Capitolo portiere: come è noto Viviano non sarà riscattato, ma al di là della pista Agazzi, Pradè e Macia sembrano molto orientati all'estero per trovare il nuovo numero uno viola. Per Cerci, invece, ci sarà un nuovo incontro con il Torino per scongiurare il pericolo buste. E per Joaquin, invece, servirà ancora un po' di fatica per portarlo a Firenze: l'operazione è in dirittura d'arrivo, ma non ancora conclusa perché lo spagnolo ha emolumenti da riscuotere dal Malaga e legittimamente, prima di andarsene, vuole regolarizzare le pendenze.
Infine lo staff tecnico: per incrementare il lavoro di approfondimento e ricerca sarà allargato. Arriverà un nuovo preparatore dei portieri, ma Giulio Nuciari potrebbe restare a disposizione con incarichi leggermente diversi. Idem per lo staff sanitario: ci saranno nuovi ingressi e riposizionamento di altre figure. La società su questi due settori, visto lo straordinario lavoro svolto nella stagione passata, ha intenzione di assecondare al massimo le richieste che giungono dalla parte tecnica.
Mario Tenerani
Il Giornale