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KALINIC HA DETTO SÌ AI CINESI E VUOLE ANDAR VIA. ECCO TUTTI I RETROSCENA. SOUSA INFORMATO. MA ADESSO ADV RESISTE E SBAGLIA DUE VOLTE. MURIEL SI PUÒ PRENDERE A 18 MILIONI E LA FIORENTINA SAREBBE PIÙ FORTE. CONTATTO CON ZAZA, NO GABBIADINI

di Enzo Bucchioni

Kalinic ha detto sì ai cinesi e adesso vuole andar via. Arriva la prima certezza nel giallo di mercato che tiene in ansia la Fiorentina. Era inevitabile che finisse così, come si fa a rifiutare un’offerta da dieci milioni netti (e oltre) quando se ne guadagnano meno di due? Umanamente impossibile e altrettanto umanamente Kalinic sacrifica la sua posizione di buon calciatore di una buona squadra, rinuncia a un calcio più importante, per andare a cogliere una straordinaria opportunità economica. Il primo e ultimo contratto monstre della sua carriera. A 29 anni non poteva fare altrimenti. Fra l’altro il suo procuratore è stato bravo a mostrarsi tiepido all’inizio della trattativa fino a riuscire a far salire l’offerta dai dieci iniziali a circa dodici e più, fra una storia e l’altra. Contratto di quattro anni, cinquanta milioni di euro in banca per Kalinic che fino a un anno e mezzo fa non era titolarissimo neppure nel Dnipro. La manna.

Con l’ok di Kalinic ai cinesi mettiamo quindi il primo punto fermo nella vicenda. Del resto anche la Fiorentina adesso lo sa ufficialmente perché ieri mattina il giocatore ha parlato con Paulo Sousa spiegando all’allenatore le sue intenzioni per altro comprensibilissime. Ora cosa succederà? Ci eravamo sempre detti che l’unico, ostacolo all’operazione cinese poteva essere il no del giocatore, tutto fatto quindi? Non è così. Ora, a sorpresa, è Andrea Della Valle che non vorrebbe più lasciare andar via il giocatore. O almeno starebbe riflettendo. E nicchia. Nicchia parecchio. Ma non c’era la clausola rescissoria fissata a cinquanta milioni?

C’era e c’è, però l’offerta dei cinesi non è mai arrivata a tanto e per quel che se ne sa, non ci arriverà mai. Il governo cinese, infatti, da qualche giorno sta controllando queste operazioni e pagare un giocatore cinquanta milioni quando un anno e mezzo fa ne valeva 5,5, non sarebbe un affare ritenuto congruo. Eccessivo anche per loro. E poi i cinesi non vorrebbero neppure pagarne quaranta, ma fermarsi a meno trentacinque-trentotto.

Un’offerta scritta ufficiale non c’è ancora stata, i cinesi e i loro intermediari hanno parlato direttamente con la proprietà con la quale hanno anche altre conoscenze e rapporti per altre situazioni. I colloqui delle scorse settimane, stando a indiscrezioni,  sarebbero stati fatti per sondare il terreno e preparare l’operazione finale. Il tutto direttamente con Adv che poi ha coinvolto, naturalmente, anche Cognigni. Per me, ma facendo solo un banale ragionamento calcistico-economico, anche a quaranta (e, a naso, ci si può arrivare), l’affare sarebbe enorme. E allora perché Adv insiste nel non mollare?

Questa è la vera sorpresa. Una proprietà che ha sempre venduto bene e senza problemi di sorta, da Jovetic a Ljaijc, da Nastasic a Savic, per non parlare di Cuadrado, quali remore ha di fronte a questo affare? Nel giro degli intermediari e degli uomini mercato si parla di un Adv irremovibile, legato alla clausola da 50 milioni, al famoso discorso che i contratti sottoscritti si rispettano, ma questa è un’altra storia. Diversa. Kalinic è solo un buon giocatore, importante per la Fiorentina d’accordo, ma non fa la differenza neppure in fatto di gol. E poi, come sappiamo, ha 29 anni. Allora perché Adv (per ora) non molla e Cognigni non lo convince?

Al di là delle parole date e delle cose scritte, per quello che hanno capito i cinesi, ci sarebbe anche la preoccupazione di indebolire la squadra a metà stagione perdendo l’Europa League e rimanendo nel grigiore, il timore di irritare una tifoseria appena tornata un minimo serena con Antognoni: Adv teme un’altra ondata di critiche e di assalti alla sua posizione fragile. Ma qui siamo all’assurdo. Vendere Kalinic a certe condizioni potrebbe diventare il più grande affare economico della storia della Fiorentina. I cinesi aspetteranno ancora qualche giorno, al massimo una settimana, per poi portarsi su qualche altro obiettivo. Nel frattempo il procuratore del giocatore e gli intermediari di mercato stanno organizzando un incontro per mettere sul tavolo tutti gli aspetti della vicenda e cominciare a scrivere qualcosa per arrivare alla proposta ufficiale.

Non è un caso che ieri, dopo l’outing di Kalinic con Sousa, sia stato coinvolto anche Corvino con l’obiettivo di cominciare a scandagliare il mercato: la Fiorentina non può più far finta di niente. Adv deve capire che un’operazione come questa sarebbe applaudita dai tifosi, a patto di mettere da subito in campo dei progetti calcistici credibili. Ne dico uno banale. Prendi quaranta (o più) per Kalinic e vai a Genova con diciotto milioni-venti  cash per Viperetta Ferrero e porti a casa Muriel, più giovane e più forte. Non va bene?

C’è sempre Zaza. Corvino ha lanciato dei segnali in questo senso ieri all’entourage del giocatore. Vedremo. Dalla lista è uscito Gabbiadini che andrà all’estero. E’ chiaro che Adv, venduto Kalinic, dovrebbe dare immediatamente la sensazione che sta lavorando per rafforzare e non per indebolire la Fiorentina. Non è tempo di ripianare bilanci, o di presentarsi con Seferovic o Calleri. Serve rilanciare subito. Questa è una straordinaria possibilità calcistica di crescita che va colta e cavalcata. Chiudersi (come l’estate scorsa) nel non-mercato portando giocatori imbarazzanti, non cedere nessuno per paura, è sempre un clamoroso errore. Vendere, avere le idee chiare, coraggio e reinvestire è la strada. Fra l’altro, piccolo particolare, ora chi glielo dice a Kalinic che la Fiorentina potrebbe dire no alla svolta della sua carriera e della sua vita? Con che spirito resterebbe a Firenze a guadagnare meno di un quinto di quello che potrebbe fare andando in Cina? Diteglielo voi che a me mi scappa da ridire…