KALINIC, LA CINA E QUELLO CHE LA FIORENTINA AVREBBE FATTO IN CASO D'ADDIO DEL CROATO
Se questo gennaio, nella tabella entrate e uscite, è parco d'affari per la Fiorentina, lo stesso non si può dire per il direttore dell'area tecnica, Pantaleo Corvino. Visto dal vivo, per più giorni, qui nella fredda Milano dove a gennaio la nostra presenza è certa come il sole d'agosto, il dt ha operato. Visto agenti e società. Lui col ds Carlos Freitas, sempre insieme, in cerca d'idee e soluzioni. Che non arrivano perché il portafogli langue e i prezzi a gennaio sono esosi. Nessuno in Italia piazza innesti pesanti, neanche le Grandi e figuriamoci la Fiorentina dei Della Valle in piena spending review.
Balla sempre il futuro di Nikola Kalinic ma la realtà è una: se il Tianjin offrirà 15 milioni o più al giocatore e 45 (ok la clausola ma a quella cifra non arriverà un no viola) al club, si potrà riaprire. Il giocatore, con il parere forte dei familiari, con la volontà magari di sbarcare in estate in Premier, ha detto no. Per adesso, nessun segnale contrario, tanto che i dirigenti viola hanno lasciato Milano nel pomeriggio, dove erano e sono presenti gli intermediari della trattativa.
Cosa avrebbe fatto la Fiorentina se avesse ceduto Kalinic? La lista era pronta per Corvino-Freitas (oltre ai festeggiamenti in zona Casette d'Ete, s'intende): un difensore centrale, intanto, perché il club non vuol salire alle condizioni di un Rodriguez che dovrebbe capire che non sta giocando un'annata all'altezza del passato. Poi sia un terzino destro che uno sinistro, visto che Sanchez pure al netto della gara con la Juve, col Napoli ha dimostrato evidenti lacune in fase difensiva contro Insigne. Dall'altra Milic non ha convinto e allora i Viola avrebbero preso un giocatore anche lì. Corvino e Freitas hanno trattato e stanno trattando, ma ora più per l'estate, Knezevic della Dinamo Zagabria e Ferri del Lione. Poi un trequartista di spessore (Saponara?), visto che è partito Zarate e che anche di Ilicic non v'è certezza alcuna. Infine una punta per alternarsi con Babacar che sarebbe stato promosso titolare. È un "what if" non realizzato. Uno scenario che avrebbe reso la Fiorentina diversa. Sicuri che sarebbe stata peggiore?