.

L'1% SI È TRASFORMATO IN REALTÀ MA LA CESSIONE DI NICO ERA CHIARA DA GIORNI. PALLADINO HA CHIESTO UNA MANO, C'È TANTO DA FARE E POCO TEMPO PER FARLO. IN DIFESA OBIETTIVO GIOVANE E DI PROSPETTIVA. NEGLI ALTRI RUOLI BASTA ESUBERI DELLA JUVE

di Pietro Lazzerini

Purtroppo l'1% di possibilità ha prevalso sul restante 99 e Nico Gonzalez da oggi non sarà più un giocatore della Fiorentina. Non solo, sarà il nuovo esterno offensivo di Thiago Motta nella Juventus. Film già visto e, andato nuovamente in scena a distanza di qualche mese dall'addio di Vlahovic. Il terzo, tra i migliori giocatori della rosa del club di Commisso, che hanno preso la strada di Torino dal cambio di proprietà in poi. È vero, anche in questa occasione la Fiorentina ha guadagnato un bel pacco di milioni, ma viene da chiedersi come mai, così tanti giocatori che vestono la maglia viola, poi si innamorino di quella bianconera. Oltre a questo, a parole spesso la Juventus è stata citata dall'attuale proprietà per sottolineare comportamenti non proprio in linea con i valori del calcio, poi però è ormai un partner commerciale solido e continuativo, che tra l'altro entro la fine delle trattative potrebbe veder portare a termine un'altra operazione, se non due. Usare il termine "clamoroso" sarebbe troppo forte visto che si parla di mercato e nel mercato tutto può accadere, ma se si pensa alla lunga storia della Fiorentina, affari sì, ma non con questa continuità. Vista da un'altra prospettiva, si potrebbe dire anche che la Juve negli ultimi anni si è ridotta ad essere il portafoglio della società di Commisso, il problema, di questo lecito altro punto di vista, è che i pacchi di milioni messi a bilancio, non hanno trasformato negli anni la squadra viola in quello che poteva diventare. Ovvero una contendente per la zona Champions. La rosa non è mai migliorata così tanto da alzare l'asticella delle ambizioni, come di fatto non è accaduto col mercato portato avanti fino a questo momento. 

Gli acquisti fatti sono buoni, alcuni ottimi. Il problema però è che si tratta di un mercato che è stato lentissimo e che a pochi giorni dalla chiusura delle trattative, la costruzione è ancora in alto mare. Inoltre, non paiono così chiare le strategie in entrata e il timore è anche che non collimino al massimo tra le idee di Palladino e quelle societarie. Il tecnico ha dichiarato che mancano "tanti" tasselli, tradotto in 4-5 giocatori. Troppi per il tempo a disposizione. Magari se ne accontenterebbe di 3: un difensore, un centrocampista e un esterno. Lui vorrebbe anche una punta alternativa a Kean, ma è una questione non semplice da risolvere. Allora tornando agli obiettivi in entrata, per il difensore, dopo aver battuto la pista degli esperti a fine contratto o svincolati, ora è il tempo del giovane di prospettiva. Valentini difficilmente arriverà subito, magari proveranno a lottare per Kiwior con il Bologna, ma Sartori ha una strada già aperta con l'Arsenal, sarà difficile superarlo. Un'idea potrebbe essere Coppola, ma nessuno si è mosso in questa direzione. Almeno per ora. A centrocampo servirebbe un giocatore davvero forte, da affiancare ad Amrabat ormai sempre più vicino alla permanenza. Tessmann andrà al Lione, ma quella pista era già stata abbandonata. Il problema è che dopo Richardson, non ci sono stati più movimenti di rilievo. Sicuramente non può essere Arthur quel rinforzo. Ci fa piacere che voglia tornare, ma alla Fiorentina serve altro. Anche Palladino lo ha detto alla società. Speriamo lo ascoltino. Per l'esterno, Kostic sarebbe un piacere a Giuntoli. Ha 32 anni, non riesce più ad avere il dinamismo del passato e dunque non può essere considerato giocatore a tutta fascia. Meglio lasciare il grattacapo a Torino. Ma qui siamo meno sicuri che la strada non si possa aprire nelle ultime ore di mercato. 

Per fortuna il mercato è quasi finito, poi si faranno i conti dei milioni spesi, delle promesse mantenute e quelle invece volate via a suon di milioni. Palladino potrà dirci cosa pensa della sua rosa e poi iniziare ad allenarla lasciandosi le scorie indietro. Anche il tecnico deve trovare al più presto una quadra che i tempi delle trattative non hanno aiutato a trovare. Intanto vincendo oggi contro il Venezia per i primi tre punti della stagione, poi trovando la giusta quadra in vista della partita di Conference. Uscire dalla competizione europea, che qualcuno vorrebbe vedere sparire dalla faccia delle competizioni Uefa ma che in realtà è un valore per qualsiasi squadra la disputi come tutte le competizioni europee, sarebbe un guaio anche per la lunghezza della rosa. A 24 ore dal termine delle trattative, accorciare una rosa che deve già oggi essere sforbiciata, sarebbe impossibile, con tante conseguenze negative anche per lo spogliatoio.