.

L'EMPOLI AI RAGGI X

di Alberto Polverosi

Nella sua decennale carriera, solo una volta Roberto D’Aversa ha iniziato il campionato meglio che a Empoli, l’anno scorso a Lecce quando dopo 5 giornate era terzo, a 11 punti, a -4 dalla capolista Inter. In tutti gli altri anni, fra Virtus Lanciano e Parma in B, Parma e Samp in A non ha mai superato i 7 punti. Questo per smentire sul nascere l’etichetta dell’allenatore che inizia bene e finisce male. Non avendo mai allenato grandi squadre, è chiaro che in Serie A ha sempre, o quasi sempre, lottato per la salvezza e sarà così anche quest’anno a Empoli. Che la squadra sia in ottima condizione fisica e morale è fuori discussione.

I numeri parlano chiaro per ora: 7 partite ufficiali, 11 gol fatti, 4 subiti, in Coppa Italia ha battuto ed eliminato Catanzaro e Torino (nel suo stadio) e ora agli ottavi aspetta proprio la Fiorentina, ha 9 punti in campionato, è quarta, non ha mai perso, ha battuto la  Roma e fermato Bologna e Juventus, ha vinto le ultime due partite di fila in trasferta, prima a Cagliari, poi a Torino, il suo centravanti Colombo ha segnato due gol, Esposito ne ha fatto uno splendido in Sardegna, ha un attacco eccellente, un centrocampo dove Fazzini (a cui è stata assegnata la maglia numero 10) sta crescendo di partita in partita, una difesa dove per il momento non si avverte la partenza di Luperto, miglior difensore empolese della stagione scorsa, anche perché là dietro sta dominando Ismajli, che un tempo avremmo definito stopper.

Ma quello che davvero colpisce della squadra di D’Aversa è l’organizzazione di tutto il gruppo, non solo dei titolari. Martedì sera, a Torino, l’allenatore ha cambiato dieci undicesimi di squadra, schierandola con lo stesso modulo, il 3-4-2-1, eppure le distanze sono rimaste identiche. La difesa sapeva dove trovare Henderson (il regista della squadra, unico titolare rimasto dalla partita di Cagliari), lo scozzese sapeva dove avrebbero incrociato Konate ed Ekong e i due trequartisti sapevano dove avrebbero trovato Pellegri. Non avevano mai giocato insieme eppure si sono ritrovati subito, come fossero loro i titolari dell’Empoli. (A proposito, segnatevi questo nome: Luca Marianucci, classe 2004, livornese, difensore centrale della linea a tre, altezza 1,94 centimetri, a Torino è riuscito ad anticipare anche Zapata ed ha vinto quasi tutti i duelli con Karamoh, lui e il giovanissimo portiere Seghetti sono stati i migliori insieme a Henderson, Haas -gol e assist- ed Ekong). 

Fazzini si era infortunato in una partita con la Under 21, ha saltato Cagliari e Torino e non sappiamo se domenica pomeriggio potrà sfidare Bove, suo compagno di Under. Era partito fortissimo e accanto a lui un centrocampo di combattenti dove il confusionario ma onnipresente Maleh (peraltro ex viola e anche lui in dubbio) dà una solida collaborazione sul piano della corsa. E’ una squadra che sta giocando bene e con personalità, crea molto, in testa ha il gioco d’attacco, pressing, ritmo, intensità, queste sono le sue doti. D’Aversa ha recuperato anche De Sciglio (titolare a Torino, poche sbavature), ma per il momento la difesa sta bene così con un portiere, il colombiano Vasquez di proprietà del Milan, che finora ha sbagliato davvero poco, e con un trio interessante: sul centrodestra gioca un connazionale di Kvaratskhelia, il giovane (classe 2004) Saba Goglichidze, acquistato dall’Empoli un anno fa (appena due presenze) e schierato titolare da D’Aversa in questa stagione, al centro Ismajli, sul centrosinistra Viti, un ritorno a casa, dopo due anni al Nizza e al Sassuolo, sempre poco utilizzato, ora titolare.

Nei quattro di metà campo la sorpresa è Gyasi, ala destra difensiva e goleador (due gol all’attivo), di sicuro è la sua migliore stagione, Grassi dirige la manovra sostenuto da Henderson o da Maleh. L’altra sorpresa è Faustino Adebola Rasheed Anjorin, assist per la rete di Colombo a Cagliari, 23 anni, inglese, una presenza in Premier League nel Chelsea, poi Lokomotiv Mosca, Huddersfield Town e Portsmouth prima di Empoli, ha giocato in tutte le nazionali giovanili inglesi dall’Under 17 all’Under 20. Se recupera Fazzini, Anjorin torna in panchina. Dietro a Colombo, il centravanti, Sebastiano Esposito e Fazzini (o Anjorin).

Ma Palladino farà bene ad aspettarsi qualche sorpresa dal suo collega.