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L’ESEMPIO AZZURRO E UN EXPLOIT DA PROVARE A REPLICARE

di Tommaso Loreto

Il giorno dopo il successo di Wembley non mancano i postumi dei festeggiamenti, segno che comunque la si pensi la finale vinta con l’Inghilterra ai rigori non è passata inosservata. E forse tra i (tanti) meriti di chi ha immaginato la rinascita di una Nazionale rimasta fuori dall’ultimo mondiale c’è anche e soprattutto il coinvolgimento che questa squadra è riuscita a stimolare.

Inevitabile osservare come Mancini abbia saputo ricostruire il gruppo cercando più la qualità che non l’esperienza, andando oltre le carte d’identità e dando fiducia anche ai più giovani. Altrettanto notare come col passare del tempo l’Italia abbia vestito sempre più panni della squadra di club, fino al paradosso di una finalissima in cui gli inglesi hanno alzato le barricate al cospetto di un undici azzurro che ha sempre continuato a giocare.

E’ allora anche dal successo europeo dell’Italia che l’intero movimento può pensare di ripartire, inclusa ovviamente quella Fiorentina che da ieri è tornata in campo. Con il primo allenamento guidato da Vincenzo Italiano prende il via la terza stagione della proprietà Commisso, la più importante per immaginare un percorso di risalita che potrebbe anche seguire quegli insegnamenti osservati da lontano nel corso dell’Europeo ormai concluso.

L’importanza di un gruppo coeso, convinto di seguire le idee del proprio allenatore, la via di un gioco che premi la coralità pur tenendo liberi estri e talenti, di qualunque età, e pure il sostegno che la stessa Federazione ha garantito a Mancini fin dal primo giorno della sua gestione, sono tutti aspetti che la Fiorentina può certamente seguire e applicare a un campionato in cui per forza di corse i margini di errore si sono drasticamente ridotti rispetto al primo biennio.

Sarà perciò soprattutto nell’assecondare (e nell’accontentare) Italiano, qualsiasi scelta di mercato si decida di effettuare, che la società dovrà mostrare un cambio di passo obbligato, sapendo difendere il tecnico prescelto fin dalle primissime difficoltà se dovessero palesarsi. D’altronde se soltanto tre anni fa, fuori dal mondiale russo, nessuno avrebbe scommesso sull’Italia campione d’Europa perchè non provare a inseguire un exploit del genere (anche solo in termini di gioco e divertimento) persino dalle parti del Campo di Marte?