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L'IMPAZIENZA DI VEDER NASCERE LA FIORENTINA, NELLA SETTIMANA DEL NUOVO INIZIO. DE ROSSI SPIEGHERÀ LA SUA SCELTA, CHIESA FACCIA ALTRETTANTO. LAFONT ADDIO SENZA RIMPIANTI, UVA MANAGER PER IL NUOVO STADIO

di Leonardo Bardazzi

Quattro giorni al raduno, meno di una settimana e saremo tutti, di nuovo, a sbirciare il lavoro tra i monti, a parlare di schemi e curiosità, a tentar di capire cos’ha in mente Montella, quale sarà il giovane rivelazione da tenersi in squadra. Mercoledì è fissato il raduno dei desaparacidos. A Firenze si rivedranno Cristoforo, Thereau, Eysseric, Zekhnini e, udite udite, Salifu, l’uomo che Delio Rossi piazzò davanti alla difesa e che poi si è perso per i campi polverosi di serie C. Sabato invece tutti a Moena, in attesa che Pradè annunci i primi colpi

Siamo tutti impazienti di sapere come sarà la nuova Fiorentina, quali saranno i nuovi acquisti, che tipo di obiettivi saranno realisticamente raggiungibili in questo anno zero viola. Di sicuro c’è bisogno di fare la prima mossa in fretta, perché il calcio non aspetta. Bennacer potrebbe essere il primo colpo, dopo la coppa d’Africa dovrebbe rompere gli indugi e diventare il regista di Montella. Il ragazzo è interessante, nasce come trequartista e ha piedi raffinati. Ma naturalmente non basta per scalare posizioni. De Rossi poi sarebbe un grande affare, un grande vecchio in una squadra di giovanissimi, un campione del mondo perfetto per dare esperienza e indicare la strada da seguire per tornare grandi. Lui però è sommerso dai dubbi: la Fiorentina lo intriga, a quasi 36 anni sarebbe l’ultima grande sfida della carriera. Indossare una maglia diversa da quella giallorossa però per uno come lui è complicato e per questo ha chiesto altro tempo: lasciamolo ragionare in pace, in fondo i suoi dubbi sono comprensibili, perché la vita ogni tanto ti mette davanti a bivi complicati da decifrare, a scelte delle quali potresti pentirti. In un senso o nell’altro. Inutile allora tentare di indovinare la sua risposta, aspettiamo solo che si esponga in prima persona, Pradè e Montella da parte loro hanno già fatto tutto il possibile per accoglierlo come nuovo gladiatore viola. Conoscendo DDR non avrà problemi a spiegare il suo pensiero, a far capire a chi lo ama e a chi lo attende a braccia aperte, il perché del suo eventuale no. 

Una risposta franca, a cuore aperto, la vorrei sentire anche da Chiesa. Commisso lo vuol tenere a tutti i costi, Della Valle giura che non l’avrebbe venduto: se è vero che qualcuno della vecchia società gli aveva dato il via libera a trattare con altri, Federico lo spieghi. Di un altro Berna non se ne sente il bisogno. Chiesa è nato qui, ha il viola nel sangue, se vuole andare capiremo, ma sia chiaro con la gente. Almeno questo è giusto chiederglielo. E se proprio dovrà essere addio, beh almeno potremo consolarci con un pacco di milioni con cui comprare un bomber da 20 reti, un altro centrocampista forte e, perché no, pure un terzino destro all’altezza della maglia viola. 

Intanto se n’è andato Lafont, che Corvino aveva pagato parecchio e presentato come il portiere del futuro. A Firenze ha fatto tanti, troppi errori, ha mostrato limiti tecnici e fatto storcere il naso ai tifosi. Il francese ha detto che la scelta è sua, ma da quanto si capisce neppure Montella era troppo convinto di lui. L’operazione è intelligente: in questi due anni al Nantes si capirà il suo vero valore, se sarà diventato quello che prometteva di essere, la Fiorentina potrà riprenderselo, altrimenti tanti saluti. Nella speranza che Drago sia davvero quello degli ultimi mesi a Empoli, ovvero un portiere dal fisico bestiale e con la voglia di spaccare il mondo. 

Chiudo con due considerazioni. La prima: a Moena si vedrà il Commisso style. I giocatori staranno di più tra la gente, parteciperanno alle serate di piazza e addirittura ceneranno insieme ai tifosi per le vie di Moena. Basta inutili ritiri stile eremiti, basta barriere. Rocco è un tipo alla mano e la sua Fiorentina proverà a somigliargli. Eppoi Michele Uva, da ieri nuovo consulente di Palazzo Vecchio in materia stadio. Dopo aver parlato a lungo con Commisso, Nardella ha nominato un manager che arriva da Figc e Uefa: in ballo c’è il restyling del Franchi,, ma soprattutto il progetto del nuovo stadio. Il Comune e la Fiorentina vogliono portare avanti entrambi i progetti, facendo più in fretta possibile. Come piace a Rocco, come chiede la gente. Per l’immediato si penserà a un Franchi più moderno, ma allo stesso tempo si butterà giù un’idea per una nuova casa viola alla Mercafir. La mega Cittadella resterà un’idea su un plastico, ma lo stadio si può fare. E se tutti remano dalla stessa parte, senza neppure rischiare d’invecchiare.