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L'ORA DEL MAGO MOUNIR, ASPETTANDO ANCHE TONI

di Niccolò Ceccarini

Pensare adesso all’attaccante che verrà preso o meno a gennaio è importante per il futuro ma di sicuro non elimina il problema almeno per i prossimi tre mesi di campionato. Insomma dovremo farcene una ragione e accettare la realtà. Che non è così problematica come sembra. Anche perché la Fiorentina ha una carta in mano ancora da giocare. E’ Mounir El Hamdaoui. Il marocchino acquistato in estate dall’Ajax è ancora un calciatore tutto da scoprire. Non è una punta centrale, ma ha le caratteristiche per dare una mano là davanti a Jovetic. E’ vero che nell’Ajax è rimasto fuori troppo a lungo, pagando il cattivo rapporto con De Boer, ma ha tante motivazioni e qualità. Già nella sessione invernale del mercato era sbarcato a Firenze, facendo anche le visite mediche. La storia su come è finita la trattativa con il club olandese la conosciamo tutti ormai. Ciò che conta è che Mounir dal primo di febbraio abbia avuto in testa l’idea di vestire solo quella maglia appena sfiorata. E a giugno alla fine ha coronato questo suo piccolo grande sogno, rifiutando altre destinazioni, compresi i tanti milioni di euro degli arabi. El Hamdaoui ha dei numeri, con l’Udinese e con il Napoli qualcosa del suo repertorio si è intravisto, ma è normale che dopo essere stato fermo per molto tempo gli serve continuità e condizione fisica. Il suo modo di muoversi in campo può essere utile per gli schemi di Montella. Non dà riferimenti agli avversari e svaria tutto il fronte offensivo. E’ bravo nel “dai e vai” e nello “scarico” per l’inserimento dei compagni. E’ un’opzione in più che la Fiorentina deve sfruttare. E Montella è pronto a gettarlo di nuovo nella mischia, visto che contro il Bologna El Hamdaoui tornerà a disposizione. Sarebbe sbagliato creare un’eccessiva attesa  o caricarlo di responsabilità, che non gli spettano. E giusto però considerarlo per quello che è, una punta che ha sempre segnato in carriera . Punto. Si tratta solo di avere un po’ di pazienza. Così come con Toni. Dopo il gol al Catania mi sembra che l’entusiasmo, ma soprattutto la fiducia nei suoi confronti, sia un po’ spenta. L’età non lo aiuta, ma Luca è un ragazzo che si è rimesso in discussione in un ambiente in cui non aveva niente da guadagnare ma solo da perdere. Tutti hanno ancora negli occhi i 47 gol segnati in due stagioni (la prima fantastica con 31 centri e la Scarpa d’Oro),  un bellissimo passato che non ha niente a che vedere con il presente. Negli spezzoni di gara in cui è stato impiegato non ha demeritato. Neppure a Parma. Perché se si è obiettivi fino in fondo è giusto evidenziare non solo il rigore che ha causato il pareggio dei gialloblù, ma anche il passaggio a Cassani che ha provocato l’espulsione di Rosi e permesso a Jovetic di andare sul dischetto. Segno di vitalità. E allora in attesa dell’anno nuovo, fiducia a El Hamdaoui e Toni. Se la meritano.

Niccolò Ceccarini

giornalista di Radio Toscana