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LA CANTERA VIOLA

di Lorenzo Marucci

Fino a qualche anno fa non mancavano gli interrogativi e i dubbi sparsi qua e là su un settore giovanile che stentava a decollare e soprattutto su una Primavera che faticava e non regalava giocatori alla prima squadra. Ecco, negli ultimi due-tre anni tutte le incertezze sono state spazzate via. Il successo conquistato sabato sera dalla Primavera è l’ultima perla di una collana preziosissima, dopo un’annata caratterizzata da una finale al Viareggio, una Coppa Italia conquistata sempre a Roma e una semifinale campionato persa incredibilmente ai supplementari contro il Varese in undici contro otto.

   Rispetto alla formazione titolare che aveva concluso l’annata a giugno sono stati cambiati oltre all’allenatore ben sei giocatori, dunque più della metà, ma la sostanza non è cambiata. La Fiorentina continua a vincere e a regalare grandi soddisfazioni. Tra i nuovi innesti, Ashong è un terzino sinistro di ottime prospettive, Campanharo è un centrocampista dalle qualità indiscusse che non appena si sarà completamente inserito potrebbe aspirare a breve ad una chiamata in prima squadra. Babacar è chiaramente un lusso per la Primavera ma vederlo segnare un gol straordinario come quello del due a due fa aumentare i rimpianti per la stagione scorsa, per le occasioni che ha gettato al vento. Il senegalese ha davvero qualità e con un pizzico di cattiveria e costanza in più forse adesso potrebbe essere ancora lui – e con più chance di giocare – il vero alter ego di Gilardino. Ma dagli errori potrà ripartire con più slancio. E Corvino aveva pure pensato di inserire in Primavera il forte centravanti uruguagio Nico Lopez, che è però extracomunitario e verrà probabilmente tesserato dalla Roma. 

   Adesso, dopo la conquista della Supercoppa italiana si può davvero iniziare ad affermare – senza tema di essere smentiti – che il settore giovanile della Fiorentina è il più forte d’Italia. Non c’è solo la Primavera, l’anno passato è arrivato anche il titolo conquistato dai Giovanissimi nazionali. A conferma che il capillare e certosino lavoro svolto da Corvino e il suo staff ha alla fine dato i frutti sperati. Un premio anche per la competenza e la passione di Vincenzo Vergine (responsabile dell’area fisica e amministratore unico del progetto promesse viola) e ai responsabili dell’area reclutamento Maurizio Niccolini e Stefano Cappelletti.  Il prossimo passo sarà quello di vedere arrivare per poi stabilirsi tra i titolari uno o più giocatori cresciuti nel settore giovanile. La strada è quella giusta e il sogno neppure tanto nascosto è pure quello di vedere un giorno una prima squadra formata in gran parte da elementi allevati nella ‘cantera’ viola.