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LA CORDATA CINESE ASPETTA DI SAPERE IL FUTURO DELLO STADIO PRIMA DI FARE UN’OFFERTA UFFICIALE. KALINIC VIA GIUGNO SENZA CLAUSOLA. CONTESTAZIONI AI DELLA VALLE: HANNO RAGIONE I TIFOSI

di Enzo Bucchioni

Habemus stadium, o quanto meno la data e l’ora della presentazione del plastico. Tenetevi forte: appuntamento fissato al dieci marzo alle dieci e trenta nella Sala d’arme di Palazzo Vecchio. Stavolta è tutto vero. Quel giorno è ormai vicino, finalmente capiremo qualcosa in più sulle intenzioni dei Della Valle, sull’entità del progetto e forse anche sul futuro della Fiorentina. Intanto speriamo che nessuno si sia fatto prendere la mano come successo a Roma ed abbia voglia di far diventare lo stadio un cavallo di Troia per una sorta di speculazione edilizia o di un insediamento sproporzionato. Serve qualcosa di utile alla Fiorentina, ma nel pieno rispetto delle leggi, delle normative e di una città come Firenze. Morale, non ci aspettiamo una colata di cemento o le torri di Libeskind come nella capitale.

Ci aspettiamo, invece, che attorno alla costruzione dello stadio si giochi la vera partita sul futuro della Fiorentina. Sembra ormai abbastanza chiaro a tutti, compresi i trombettieri, che i Della Valle non abbiano più voglia di mettere soldi nel calcio. Prima il ritorno di Corvino gran venditore, uomo delle plusvalenze, con la fissa dei bilanci in ordine. Poi tre sessioni di mercato non fatte e l’ultima conferma arrivata dagli acquisti invernali di Saponara e Sportiello, entrambi pagabili solo nel 2018. Come mai? Ci saranno ancora i Della Valle in viola nel 2018?

Questo grande interrogativo, evidentemente, ruota anche attorno alla costruzione dello stadio. Con la possibilità di trovare nuove risorse da questo mega investimento edilizio, i Fratellini Tods potrebbero avere davanti due soluzioni: rilanciare o vendere. Il rilancio potrebbe avvenire anche con la partecipazione di partner stranieri. L’investimento previsto è di circa 400 milioni, il business può essere assicurato e con il business ci sono più possibilità di mettere soldi nella Fiorentina. Se questo non dovesse accadere, con una licenza edilizia approvata in mano, la Fiorentina potrebbe comunque diventare immediatamente una società ben più appetibile. Il perché è facilmente immaginabile.

L’affare stadio è seguito molto attentamente anche dall’intermediario e dalla banca d’affari milanese incaricati da un gruppo cinese di valutare la possibile acquisizione della società viola. Come vi abbiamo già raccontato, dallo scorso mese di novembre ci sono persone che hanno lavorato per capire il reale valore di mercato della Fiorentina. Quanto vale? Tra i cento e i centoventi milioni, cifre aumentate per eccesso in virtù dell’importanza del brand Firenze. I sondaggi effettuati hanno però fatto capire che la valutazione della Fiorentina si aggira attorno ai 250 milioni secondo le stime dei Della Valle.

E’ ovvio che colmare una distanza come questa tra domanda e offerta è difficile, ma l’idea dei cinesi non è tramontata. E così arriviamo allo stadio. L’intermediario d’affari sta seguendo la pratica e l’evolversi della vicenda per prospettare agli investitori l’ingresso come partner nella costruzione o aspettare la fine dell’iter burocratico per avanzare una proposta ufficiale di acquisto che, naturalmente, con un bel business in ballo sarebbe inevitabilmente più alta. Come si vede, su queste indiscrezioni che girano da tempo il silenzio dei Della Valle è assoluto e rigoroso. Le intenzioni del gruppo cinese però sono note, almeno secondo la banca d’affari milanese, a Ddv e dintorni.

Dunque, dal dieci marzo in poi potrebbero aprirsi nuovi scenari. E’ la speranza dei tifosi viola esasperati da questa stagione finita a febbraio e da un vivacchiare che non appartiene a un pubblico passionale come quello viola. A questo proposito mi è sembrata curiosa e insolita la forte presa di posizione moralistica sulle contestazioni di alcuni dilettanti allenati molto bene dalla società. Forse hanno scambiato lo stadio per una chiesa. Detto che anch’io mi dissocio profondamento da uno striscione assolutamente vergognoso, per tutto il resto hanno ragione i tifosi delle curve. E’ nel loro pieno diritto manifestare in maniera non violenta. Se qualcuno non è d’accordo va rispettato, ma se altri sperano che ai Della Valle si debba gridare solo roba del tipo o , di sicuro non conoscono il pallone e altrettanto sicuramente non conoscono il famoso trattato di Desmond Morris. La linea di demarcazione fra quello che si può fare e quello che non si può fare in uno stadio è solo la violenza. Verbale (e purtroppo c’era violenza in quell’unico striscione) o fisica che sia.

Per il resto quando non arrivano i risultati, quando una dirigenza (come i Della Valle) da due anni non fa più calcio serio, è quasi scontata la reazione della tifoseria. Sicuramente da mettere in conto. Chiedere per conferma a gente come Berlusconi che dopo aver vinto 27 tituli (come direbbe Mourinho), da quando il Milan non vince più è stato spesso contestato in maniera molto più forte di quello che si è visto a Firenze. Ma anche a quelli della Juve che prima di questo filotto di scudetti hanno dovuto assaggiare di tutto e di più dai contestatori.

Quindi gli straordinari tifosi viola che ci sono sempre con generosità, sono pienamente legittimati nella loro protesta non violenta. Se qualcuno si sente offeso cerchi (se può) di fare meglio il mestiere di dirigente. E i trombettieri stanno suonando solo l’inno al ridicolo. Ma al netto di tutto questo, che Fiorentina hanno in testa di fare i Della Valle? E questa è la domanda delle domande. Anche Kalinic alla fine è rimasto e non per l’attaccamento alla maglia viola. Non è andato in Cina, ma ha strappato alla Fiorentina la promessa di essere ceduto a giugno a un grande club senza tener conto della clausola dei famosi 50 milioni. Questo fa aumentare il sospetto che la clausola non ci sia, che sia stata una trovata natalizia di Adv per arginare i cinesi o provare a fare il botto, ma ora poco importa. Kalinic andrà via a un prezzo giusto per la Fiorentina e guadagnerà quel che merita. Un vuoto in più da colmare. Nel frattempo Corvino sta lavorando come al solito con il prode Ramadani per portare dei ragazzini dell’Est. C’è solo da sperare che all’orizzonte ci siano i nuovi Jovetic, i nuovi Ljiajic e i nuovi Nastasic e non i fratellini di Milic.