LA FIORENTINA C'È, LE SECONDE LINEE MENO... AGAZZI NON È UN OBIETTIVO. MONTELLA VUOLE UN VICE-PIZARRO
Il calcio è mutevole, come i rovesci del meteo in certe stagioni. Sono bastati quattro giorni non brillanti della Fiorentina, sulla rotta est-ovest, Udine-Guimaraes, per addensare nubi sulle teste dei viola. Musi lunghi dei tifosi, tutto da rifare secondo la miglior tradizione fiorentina.
Stiamo sereni, la Fiorentina è protagonista di un'ottima stagione e non possono essere due gare, partite grigie per carità, - sconfitta e pareggio - a ribaltare la considerazione di cui gode la squadra di Montella-
Magari c'è altro da sottolineare: la formazione titolare è nettamente tra le migliori del campionato - e manca ancora Gomez... -, mentre quella delle seconde linee, almeno in taluni singoli, non sembra rispondere, quantomeno fino ad ora, alle aspettative estive.
Da Iakovenko, Bakic, Alonso era lecito attendersi qualcosa in più. Senza dimenticare Ilicic, ammesso che quest'ultimo possa definirsi una seconda linea, visto quanto dimostrato a Palermo, oltre al listino (9 milioni di euro).
Montella per la sfida di Guimares ha lasciato scientemente a casa campioni come Rossi, Gonzalo, Borja, Joaquin e Pasqual: per farli riposare e per verificare - a qualificazione ormai avvenuta, in ballo solo il primo posto nel girone - alcune alternative.
Può darsi - e questo lo capiremo a gennaio in sede di mercato - che qualche elemento non risulti all'altezza della Fiorentina. Ma è anche vero che quando un allenatore concede un'occasione simile, chi riceve fiducia ha il dovere di restituirla con gli interessi. Soprattutto se è giovane. Invece le prestazioni sono state impalpabili. Questo è il punto. L'approccio mentale all'evento. Il campo era brutto, per dirla alla portoghese un "patatao", ma quella poca erba rimasta le seconde linee avrebbero dovuto mangiarla.
Così non è stato e bisogna prenderne atto. In particolare lo dovranno fare Pradè e Macia quando il mercato busserà alle porte. Forse qualcuno avrà necessità di andare a giocare per completare un percorso ancora acerbo e qualche altro dovrà salutare Firenze per sempre.
A proposito di mercato: Agazzi, evocato spesso in questi ultimi giorni e non solo ora, non è un obiettivo della Fiorentina. Pradè e Macia potevano prenderlo ad agosto: se non lo hanno fatto un ragione c'è ed è quella che li spingerà a non prenderlo in futuro. La società ha intenzione di studiare fino a maggio Neto e dopo trarrà le opportune conclusioni. Il brasiliano potrebbe - è quanto si augurano tutti - convincere definitivamente la Fiorentina oppure salutare la compagnia viola. In tal caso il suo sostituto sarebbe sicuramente più forte ed esperto sul piano internazionale rispetto ad Agazzi. La Fiorentina sonda piste estere, non italiane.
Intanto Montella non ha cambiato idea rispetto a qualche mese fa: voleva e vuole un vice-Pizarro. Bakic è troppo acerbo e Aquilani è visto come una buona soluzione immediata, ma non duratura. Poi non è facile per un mezz'ala molto istintiva e abilissima nell'inserimento in area avversaria, trasformarsi in un play maker, anche se Montella gli ha ricordato recentemente che se imparasse, si allungherebbe la carriera.
Verratti è il sogno, nemmeno segreto. Ma non è l'unico. Aspettiamoci un altro grande mercato perché il bello deve ancora venire.
Mario Tenerani
Il giornale