LA FIORENTINA È RIPARTITA: ORA È VIETATO FERMARSI. DELLA VALLE DOPO LA GARA HA RINGRAZIATO LA SQUADRA. IL PRESIDENTE VOLERÀ A SIVIGLIA CON TUTTA LA DIRIGENZA. PIÙ CHE LA SQUADRA, I VIOLA TEMONO LO STADIO: IL SANCHEZ PIZJUAN È UNA BOLGIA
La Fiorentina e’ ripartita dopo 4 sconfitte consecutive in campionato. Battere il Cesena, con 3 gol e una decina di occasioni fallite dai viola, sarebbe stato normale fino a marzo, adesso non lo era più. Dopo Verona e Cagliari era lecito aspettarsi di tutto… Soprattutto alla luce di un aprile drammatico che ha frenato la corsa dei viola verso il terzo posto e ha compromesso la qualificazione all’Europa League. Ora la Fiorentina è quinta e nel mirino ha un derby difficile a Empoli domenica prossima. Montella ha una missione: portare la squadra al quinto posto. Sarà un’impresa: non tanto per il calendario, che è abbastanza abbordabile, quanto per la distrazione Europa League.
Un pensiero costante, fisso, quasi un’ossessione.
Nello spogliatoio e in società l’idea di andare in finale a Varsavia è un chiodo che batte come un martello pneumatico. Il sogno di vincere finalmente un trofeo, addirittura internazionale, andando in Champions, buttando in cassa circa 40 milioni (e la stima è al minimo), acquisendo il diritto a disputare una finale di Supercoppa, bypassa qualsiasi considerazione. Questo è il dolce problema che forse ha fatto rallentare la Fiorentina in campionato.
Adesso, però, ci siamo: giovedì l’andata al Ramon Sanchez Pizjuan. Questo stadio, un classico catino dal grande calore, è il vero ostacolo da superare per la Fiorentina. I tifosi sono caldissimi, creano una bolgia infernale. Sostengono in modo incredibile i “sevillistas”: se un giocatore perde palla, i sostenitori non fischiano, ma incitano come forsennati. Chi era lì sabato sera, quando il Siviglia ha perso 2-3 contro Cristiano Ronaldo, tripletta per lui, giura che non si poteva parlare dalla bolgia che c’era.
La Fiorentina un ambiente simile lo ha trovato a Londra allo White Hart Lane, ma il pubblico del Tottenham non è come quello di Siviglia. Gli spagnoli sono incandescenti.
A Londra la Fiorentina soffrì la prima mezz’ora del Tottenham che si abbatte’ come uno tsunami sui viola. Il merito fu resistere e alla fine fu pareggio, con in campo un’ottima Fiorentina. Probabilmente, considerando la rapidità del gioco spagnolo e la sua intensità, assisteremo ad una riproduzione di quell’avvio di gara, in più con la spinta del Pizjuan. La Fiorentina non dovrà farsi travolgere.
Il Siviglia è più allenato dei viola a vincere; dal 2005 ad oggi ha conquistato tre volte la Coppa Uefa/Europa League e una Supercoppa Europea. Un anno fa a Torino il Siviglia alzò l’Europa League: è campione uscente, quindi.
La squadra andalusa ha una difesa molto normale, anzi, con qualche lacuna, mentre centrocampo e attacco funzionano a meraviglia. Il centravanti Bacca, già a quota 20 gol, è bravissimo in area e fuori. Insomma, per la Fiorentina sarà un impegno difficilissimo. Ma a questo punto, trattandosi di una semifinale, è normale che lo sia.
Dopo la vittoria sul Cesena Andrea Della Valle è andato nello spogliatoio a ringraziare la squadra e a incoraggiarla.
Il presidente è stato molto vicino ai viola: dopo Torino si era detto soddisfatto della reazione e fiducioso. Con Della Valle c’era un autentico porta fortuna per la Fiorentina: sua figlia, la piccola Margherita. Con questo clima il presidente partirà per Siviglia, accompagnato da tutta la dirigenza. L’incontro è importantissimo e le parole di Montella dei giorni scorsi sono state ascoltate e chiarite…