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LA FIORENTINA NON SI VENDE, I CINESI MOLLANO. ADV CERCA SOCI SOLO PER COSTRUIRE LA CITTADELLA VIOLA. NUOVO ALLENATORE: PROBLEMI ANCHE PER DI FRANCESCO. ORA È PIOLI IL SUPER CORTEGGIATO

di Enzo Bucchioni

Chi sperava nella cessione resterà deluso, ma continuerà a sperarlo: la Fiorentina non è in vendita. A stroncare gli appelli dei tifosi, le voci ricorrenti e soprattutto i sondaggi di una banca d’affari milanese che nei mesi scorsi (come da noi anticipato) aveva valutato la consistenza della società viola, sono stati gli stessi Della Valle con i loro manager. In questo momento non c’è trattativa e non ci sarà nel giro di qualche anno, perchè non è conveniente andare oggi sul mercato, in un momento di oggettiva difficoltà tecnica e di immagine della squadra e della società. E’ partita invece una strategia di medio termine che punta sostanzialmente a due obiettivi.

Il primo è quello di rifondare a giugno e ringiovanire la squadra, andando a cercare in particolare profili di calciatori di talento e potenzialità per farli crescere e portare poi la Fiorentina che verrà al top nel giro di due-tre anni. Il piano di crescita sportiva è puntato a raggiungere il massimo della crescita attorno al 2020 con il tentativo di riagganciare la zona Champions.

Il secondo obiettivo è quello di accelerare il più possibile la ricerca di un partner forte per la costruzione della Cittadella nel più breve lasso di tempo possibile. In questa direzione sono attivissimi sia gli stessi Della Valle, ma soprattutto i loro uomini della finanza. La Cittadella porterà risorse per gli investitori-partner, ma anche per la Fiorentina che attraverso una fondazione creata ad hoc, gestirà direttamente solo lo stadio e tutto quello che ruoterà attorno al settore sportivo e alle attività collegate al marchio, dal museo viola a tutte le altre iniziative che sorgeranno.

In sostanza, soltanto quando la squadra sarà tornata ad essere competitiva con la disponibilità di uno stadio di proprietà (attorno al 2022?), il brand Fiorentina potrà avere un vero appeal internazionale e quindi solo allora si potranno eventualmente prendere in considerazione le ipotesi di disimpegno della famiglia Della Valle dal calcio.

Il piano non fa una grinza. E’ vero, del resto, che in questo momento la Fiorentina vale poco, il broker che ha avuto l’incarico da un gruppo cinese di sondare il terreno nello scorso mese di novembre, dopo una attenta analisi e come vi avevamo già raccontato, ha valutato congrua l’offerta di acquisto attorno ai 100-120 milioni. E’ chiaro che per i Della Valle si tratterebbe di una svendita e non di una vendita, tanto più che la loro esposizione in quindici anni è stata calcolata attorno ai 250 milioni. Quindi, non si cede. E allora adesso che si fa?

Il problema impellente, ad oggi e per iniziare i piani di rilancio, è l’ingaggio dell’allenatore. E gli ostacoli sono tanti. Dopo Giampaolo (il primo della lista), si stanno defilando anche altri profili sui quali sta lavorando Corvino. Su Di Francesco, come vi abbiamo anticipato martedì scorso, stanno nascendo delle perplessità e delle difficoltà. L’allenatore non è apparso completamente in linea con le idee prospettate da Corvino, forse non vede i programmi viola come un lancio per la sua carriera. Poi c’è il contratto in essere con clausola rescissoria, Di Francesco non si libererà dal Sassuolo con una stretta di mano come si sperava. Allora? Sta diventando davvero Pioli il tecnico sul quale accendere i riflettori. I nuovi proprietari cinesi dell’Inter, al di là del lavoro del tecnico, stanno davvero cercando un allenatore conosciuto e affermato, in Cina i milioni di tifosi interisti si aspettano un nome dal grande appeal internazionale e Zhang farà di tutto per prenderlo. Conte? Mourinho? Ma anche altri. Non sono sogni.

Pioli ha capito, sa benissimo quali sono le idee e non ha intenzione di scaldare la panchina a nessuno. Il divorzio a fine stagione sembra più di un’ipotesi e allora il corteggiamento della Fiorentina è tornato serrato. Pioli è bravo e giovane, ha l’immagine giusta, potrebbe davvero essere l’uomo ideale per guidare il piano triennale di rinascita viola. Anche qui, ovvio, i problemi non mancano. Ma, come vi abbiamo sempre detto, gli allenatori nel mirino di Corvino hanno tutti controindicazioni. Anche su Mazzarri, forse più lontano dal Watford di un mese fa, ci sono perplessità per il gioco italianista e il carattere non facile. E, paradossalmente, la forte personalità e i vecchi metodi di lavoro di Corvino non aiutano a trovare candidati.

Purtroppo il tempo passa e ad aprile le idee dovrebbero già essere chiare, soprattutto la Fiorentina dovrebbe già avere le indicazioni del nuovo tecnico sui giocatori da mettere sul mercato. Sappiamo che la campagna acquisti sarà in autofinanziamento, i soldi che entrano saranno reinvestiti. Ma il tecnico non c’è e non può essere sempre e solo Corvino a prendere i giocatori che piacciono a lui come giustamente ha fatto notare Paulo Sousa. Ma la questione che andrebbe risolta subito è quella relativa al futuro di Bernardeschi. Sembra ormai chiaro a tutti che non firmerà il rinnovo. Che fare? Ai "poster" l’ardua sentenza, direbbe qualcuno di mia conoscenza... Ma anche vostra.