LA LINEA VERDE DELLA FIORENTINA È UNA BUONA IDEA DI CALCIO. SI GUARDA IN ITALIA E FUORI. KOUAME HA RICHIESTE, UN ALTRO COLPO COME GONZALEZ…
Abbiamo capito che il mercato della Fiorentina avrà bisogno di tempo, soprattutto sarà il laboratorio di Moena, gestito da Italiano, a dettare le linee guida. Abbiamo anche compreso che in casa propria la squadra viola potrebbe pescare risorse inaspettate per rilanciarsi. E c’è di più: l’acquisto di Gonzalez, talento dell’Argentina, le voci su Niklas Dorsch - classe ’98, tedesco, fresco campione continentale con la 21 della Germania -, l’attenzione per Lovato (2000 del Verona, bel difensore), sono indicatori di una linea verde alla quale si starebbe affidando il nuovo corso del club di Commisso. In fase di premessa ci sentiamo di dire che questa strada, se alla fine sarà veramente battuta, rappresenterà un’idea di calcio molto buona per la Fiorentina. Gonzalez, ad esempio, è stato un investimento pesante - poco più di 40 milioni tra cartellino e ingaggio da spalmare su un lustro -, ma più che giustificato. Di fronte al rapporto talento/età non si possono stare a guardare più di tanto i listini. Anche se sul momento i soldi paiono tanti, in realtà sono talmente spesi bene che per quella qualità il club non ci rimetterà mai. Sono gli investimenti sbagliati sui calciatori in prossimità dei 30 anni che possono diventare autentiche zavorre per i bilanci, già provati, delle società.
I grandi cicli si costruiscono sui giovani e si immaginano sulla distanza quantomeno di un quinquennio. E’ prematuro per sbilanciarsi, ma in questa condotta della Fiorentina si intravede finalmente una strategia che non avrà la pretesa di essere perfetta, ma di sicuro è portatrice sana di una logica calcistica. Non è la politica dei parametri zero con stipendi a cinque stelle che può regalare orizzonti infiniti. L’inversione di rotta che sembra attuare la Fiorentina è da salutare con buoni auspici.
Il mercato dei giovani è monitorato in Italia e fuori: Burdisso neo dirigente viola su questo terreno può dare una mano a Pradè e agli altri dirigenti della Fiorentina. Il dato essenziale è che si tratti sempre di profili molto alti, sui quali poter sviluppare un lavoro di spessore.
Un esempio? Un anno fa il Rennes per 25 milioni, non esattamente coriandoli, ha prelevato dall’Anderlecht un 18enne nato ad Anversa da genitori ghanesi, Jeremy Doku. Quello che venerdì sera ha fatto impazzire Di Lorenzo nella sfida col Belgio, costringendo il giocatore azzurro ad un movimento goffo, foriero di un rigore generoso. Doku ha strappato su quella fascia e dribblato, non lo prendevano mai. Ad appena 19 anni si è imposto all’attenzione degli Europei. Dopo la gara contro l’Italia vale già 60 milioni. Questo significa pescare giovani molto forti, magari pagandoli anche tanto, ma dopo torna tutto con gli interessi. Se lo ha fatto il Rennes, non il Bayern, lo può fare anche una società come la Fiorentina.
Non è necessario fabbricare tantissime operazioni in entrata, la pianificazione può essere estesa su 2/3 finestre di mercato, basta farne poche, ma pesanti. Se la Fiorentina piazzasse un altro colpo alla Gonzalez, magari in mezzo al campo, il segnale sarete fortissimo. A quel punto il resto del mercato potrebbe essere solo di accompagnamento rispetto ad un acquisto così di rilievo. Tutto dipenderà anche dalle uscite, la Fiorentina deve alleggerire una rosa extra large. Non sappiamo se la società abbia intenzione realmente di cedere Kouame, ma di sicuro per l’ex genoano ci sono corteggiamenti intensi dall’Italia, il Toro ci prova dall’anno scorso, e dall’estero, pensiamo a Belgio e Inghilterra. La valutazione è intorno ai 15 milioni e con i bonus più alzarsi ancora. Kouame è reduce da una brutta stagione a Firenze, ma se ha queste richieste non crediamo sia soltanto per l’età verde: il giocatore ha doti inespresse e anche su di lui la dirigenza viola dovrà fare opportune valutazioni prima di disfarsene, sempre che desideri farlo.
Con 50 giocatori a disposizione l’occhio di Italiano diventa indispensabile. Un gruppo da passare ai raggi X prima di accendere il semaforo. Anche questo è lavoro e non sarà facile. Avanti tutta con i giovani, un programma che ci piace, a patto che scoppino di qualità. L’unica via per non assuefarsi alla mediocrità.