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LA LINGUA DELLA FIORENTINA

di Pier Francesco Listri

Oggi la Fiorentina sembra ahimè, parlare la lingua dei saldi. Eppure la sua storia è stata gloriosamente internazionale, anche nella scelta dei suoi giocatori,e ha di volta in volta guardato – è questo che oggi qui ci interessa- a diversi bacini di scuole calcistiche. Si può dire che non pochi stranieri hanno fatto la Fiorentina .Oggi alcuni molto illustri sono in partenza: il francese Frey, mentre se ne sono già andati il rumeno Mutu e l’argentino Santana.

Intanto è arrivato Romulo che, se i miei conti non sono sbagliati , sarebbe il ventesimo brasiliano, accanto al nuovo portiere titolare che sarà il giovane Neto. Se osserviamo la storia degli arrivi, si nota che la Fiorentina ha sempre guardato al bacino brasiliano; accanto a questo ha parecchio acquisito dall’Argentina; non poco e insistentemente ha guardato all’est europeo. Qualcosa ha attinto dal nord Europa. Pochissimo dalla Francia, dall’Austria, dalla Germania (ricordate Effemberg?), praticamente nulla dalla grande scuola inglese . Qualche capatina l’ha fatta, anche di recente, in Africa, mentre dall’altra grande scuola del calcio, quella iberica ha ospitato a Firenze grandi nomi come quello di Rui Costa e poi,meno grandi, la memoria corre a Portillo.

E’ impossibile qui- del resto la memoria dei tifosi è tenacissima- elencare tutti i campioni (con qualche inciampo, come il recente caso di Felipe) che hanno vestito la maglia viola, a cominciare dal celeberrimo e storico uruguaiano Petrone.
Tuttavia come dimenticare, fra i brasiliani Julinho, Amarildo, Socrates, Dunga, Adriano, Mazinho, Leandro ,l’estroso Edmundo,Amaral,Marcio Santos,Felipe Melo, Reginaldo, e fermiamoci qui. Cospicua anche la borsa argentina, da Passarella  a Diaz, dall’intelligente Bertoni al grande Batistuta, da Balbo a Bolatti,da Montuori all’italo-argentino Osvaldo, di cui restano negli occhi i gol alla Juventus e al Torino, quest’ultimo decisivo per l’accesso ai preliminari di Champions.
Felice è stata la Fiorentina - e per lei non poco Corvino - nell’attingere dalla scuola soprattutto dell’est europeo (capitanata ,si sa,dal grande Puskas).Qui i nomi abbondano, dal bulgaro Bojinov a Ujfalusj, da Mijatovic a Kuzmanovic a Boruc, fino al bambino prodigio Jovetic e al giovane e promettente Liajic , senza contare i “grandi” che Corvino aveva scoperto ma che non è riuscito a  portare in maglia viola ma che magari sogna ancora di portare, come Vucinic.

Oggi, abbiamo detto, purtroppo sembra sia la stagione dei saldi,ma poiché ventidue giocatori almeno sono indispensabili per ripartire nel prossimo campionato, auguriamoci che la borsa dei Della Valle e l’acume di Corvino riescano ancora ad accogliere dalle grandi scuole che abbiamo detto, uomini che se non ancora campioni possano ridare speranza all’ammainata bandiera viola.