.

LA LOTTA PER L’EUROPA RESTA VIVA MA I VIOLA SEMBRANO SGONFI. SPESE ENERGIE MENTALI PIU’ CHE FISICHE: UNA SETTIMANA DI CHANCE SPRECATE. FIORENTINA PROVACI COMUNQUE

di Mario Tenerani

Che il Milan perdesse col Benevento ci credevano in pochi, ma che la Samp potesse essere asfaltata dalla Lazio era prevedibile. La sfida più incerta si presentava Atalanta- Torino, ma alla fine la “banda Gasp”, nonostante un caldo equatoriale, ha continuato a macinare chilometri e gioco. L’Atalanta nella corsa all’Europa League sembra davvero avere qualcosa in più, non scoppia mai. E’ una bellissima realtà, elevata a modello in questi anni. Restavano i viola a Reggio Emilia, una gara che poteva rilanciare la Fiorentina dopo il flipper con la Lazio. Invece il campo ha decretato la seconda sconfitta in quattro giorni per Pioli, in totale un solo punto in tre partite, giocate tra domenica e sabato. Una settimana di occasioni sprecate se togliamo la Lazio da questo ragionamento.  

Nel post Sassuolo, però, la situazione di classifica della Fiorentina si mostrava più compromessa di quanto al contrario lo sia ora dopo i confronti di ieri. I viola sono a 3 punti dal Milan che però deve disputare la finale di Coppa Italia con la Juve. Il Milan per andare in Europa deve arrivare entro il settimo posto oppure battere i bianconeri. Se la Fiorentina, infatti, arrivasse settima e i rossoneri vincessero la coppa addio settimo posto europeo per i viola. 

L’aspetto utile è che la finale si giocherà il 9 maggio, due turni prima della fine del campionato, quindi la Fiorentina saprà in anticipo su quale scenario dovrà muoversi.  

Queste elucubrazioni sulla classifica si svuotano del loro significato rispetto alle sensazioni non bellissime che ci regalano i viola in questo periodo. Per carità, quanto abbiamo detto e scritto dopo la scomparsa di Davide resta intatto: la squadra di Pioli non manca nell’impegno, ma sembra viaggiare più piano. La Fiorentina si mostra sgonfia non di energie atletiche, i test sono buoni, quanto mentali. Non è escluso che lo sforzo psicologico prodotto dal gruppo per reagire a quella immane disgrazia abbia fabbricato un contraccolpo. 

E’ pur vero che da qualche partita il problema al ginocchio ha spedito in infermeria Badelj: adesso è più chiaro anche agli scettici quanto sia strategico il ruolo del croato nella Fiorentina. Leader carismatico, persona splendida, regista di spessore. Del resto quando in nazionale si gioca al fianco di Rakitic e Modric significa avere qualità altissime. Immaginare che Dabo possa essere la soluzione per l’assenza di un regista equivale a commettere un errore grave. Il generoso Dabo può essere una valida seconda linea da schierare quando infuria la battaglia, ma accanto a gente che sappia accarezzare il pallone attraverso traiettorie geometriche. Magari Dabo dovrà imparare in fretta che in Italia i cartellini volano come coriandoli, il secondo di Reggio Emilia è stato un peccato di ingenuità. Contro il Sassuolo erano ai box anche Sportiello e Pezzella, altre assenze pesanti. Non bastano a giustificare la pessima prova dei viola, ma in una valutazione complessiva non si possono eludere. La Fiorentina con gli undici titolari ha un profilo, con le alternative il discorso cambia. E questo tema dovrà diventare centrale per Corvino e Freitas che si accingono a condurre il prossimo mercato. Servono innesti per il telaio base, d’accordo, ma occorre anche rinforzare la panchina. 

Quattro giornate al termine, ci sono 12 punti in palio, Fiorentina credici comunque. Anche se il serbatoio è in riserva piena, l’ultimo sforzo ci può stare. Il branco di Pioli ci ha stupiti ed emozionati. Siamo certi che non sia finita qui.