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LA PERFETTA INGIUSTIZIA, I VIOLA MERITAVANO L’EUROPA. FIORENTINA: REAZIONI MORBIDE… IL VENTO DELLA CONTESTAZIONE. GERSON, UNA VALIDA SCELTA

di Mario Tenerani

La Uefa aveva acceso tre volte il semaforo rosso in faccia ai tremebondi dirigenti rossoneri, il Tas ha azionato il verde. Milan ripescato in Europa, Fiorentina a casa. Ecco la sintesi di una brutta giornata viola, scura come il colore del cielo di Moena. 

Una perfetta ingiustizia, la Fiorentina meritava l’Europa, come l’Atalanta i gironi. Il Milan no. Se in Italia non capiamo la differenza che intercorre tra chi ha i bilanci a posto e un utile e chi arriva ad un passivo di 200 milioni, dato aggregato di tre anni - che si permette di spendere altrettanti soldi in una campagna acquisti - probabilmente non ne usciremo mai. Si parla del Tas, ma si chiudono gli occhi sul campionato italiano, il nostro movimento presenta queste situazione alla Uefa. 

In fin dei conti il Tas non ha messo in discussione le criticità evidenziate dalla Uefa, ma avendo il Milan un nuovo proprietario - a proposito, ma i fondi speculativi non erano invisi al governo del calcio continentale? - ha rispedito al mittente la questione, perché le norme lo consentono, costringendo l’organismo europeo ad attivarsi nell’applicare sanzioni pesanti al club rossonero, dandogli la possibilità però di rientrare in Europa. Se poi il Milan avrà una rosa ridotta, un monte ingaggi più asciutto e altri limitazioni, pace. Sarà mutilato anche in Italia, la sua stagione si presenterà difficile, ma intanto la Fiorentina sarà fuori, vittima di una ingiustizia abbastanza evidente. 

Il Tas avrebbe potuto fare meglio, ma nei fatti è stato acclarato che le regole del Fair Play non erano state rispettate dal Milan. L’unica differenza, il cambio di proprietà. Un fondo tra i più potenti al mondo. 

I tifosi viola sono furibondi, hanno fondati motivi per esserlo. La Fiorentina ha dei limiti, ma sul piano dei conti in ordine teme pochi confronti. Non vince nulla dal 2001, ma i bilanci sono sempre virtuosi. La gente viola si sarebbe aspettata una presa di posizione da parte della società, mentre l’unica reazione è stata morbida come un golf di cachemere… 

Una nota stringata in cui si sottolineava che la Fiorentina era abituata a guadagnarsi sul campo i propri obiettivi. Perché un club che spende oltre i propri limiti non “droga” anche il campo…?  Se uno investe dieci e l’altro due c’è una differenza oppure no? La linea che la Fiorentina intende seguire è quella di alzare la voce in Lega. Legittimo, per carità, ma come si fa a dimenticare una comunità di tifosi che oggi avrebbe voluto ascoltare qualcosa di forte, se non altro per sentirsi difesa? Il club viola ha optato per un comunicato da libro Cuore, da sconsigliare ai diabetici.

Ora si riparte con un’estate diversa da come l’avevamo immaginata, anche sognata. Pioli dovrà rimotivare il gruppo, ma Stefano è un maestro. Poche parole, sufficienti a colpire le corde giuste. Arriveranno le amichevoli e il mercato avrà meno ansia anche se il tecnico viola desidererebbe disegnare il prima possibile l’undici definitivo. Il 18 agosto è vicino. 

Gerson è un elemento interessante, arriverà per fare l’interno e se ci sarà bisogno si sposterà in fascia. Prestito secco dalla Roma, ma durante l’anno i dirigenti viola proveranno a farlo proprio. Per adesso dei 5 volti nuovi, ce ne sono 4 a titolo definitivo: Ceccherini, Lafont, Hanko e Norgaard. In totale 17 milioni spesi. Corvino deve trovare l’attaccante esterno, la sua alternativa e un altro centrocampista. Gente tosta che possa rinforzare una Fiorentina in cerca di un traguardo europeo nel maggio 2019. 

Tutto questo in mezzo ad un clima di rottura tra una parte considerevole del tifo e la società. Ci sono gli scettici, i delusi, i super critici e quelli parecchio arrabbiati: questi ultimi sono i tifosi della Fiesole che ieri hanno diramato un comunicato al vetriolo. Riparte la contestazione alla societa’, sospesa dopo la morte di Davide Astori. La curva chiede che i Della Valle se ne vadano, ma contestualmente annuncia pieno appoggio a squadra e allenatore. 

E’ un periodo critico, chi si volta dall’altra parte commette un errore decisivo, forse irrimediabile. 


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