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LA RIFONDAZIONE PARTA SUBITO: PAULO SOUSA DA ESONERO, ANDARE AVANTI COSI' NON HA SENSO. TUTTI SUL BANCO DEGLI IMPUTATI: PROPRIETA', DIRIGENZA E GIOCATORI A FINE CICLO

di Marco Conterio

La Fiorentina è da rifondare. Dalle basi, dalle fondamenta. Da chi preme i tasti decisionali fino a chi decide le sorti delle formazioni. E siccome per il futuro della proprietà arriverà presto il tempo, adesso la riflessione da fare è un'altra: Paulo Sousa è da esonerare. E' stato incapace di calarsi nell'ambiente fiorentino, di vivere il suo calore ma anzi ha sempre dato l'impressione di sentirsi ben al di sopra della realtà. E se un campionato svizzero e uno israeliano in bacheca lo fanno forse sentire in diritto di tener su la cresta senza remore, la realtà è che l'entusiasmo perso dopo lo scorso mercato non gli ha fatto più onorare e vivere al meglio il proprio ruolo. Il proprio mestiere.

Che abbia il coraggio di dimettersi come, con carattere e personalità, fece tredici mesi fa? Chissà. La verità è che sarà un giorno anche grande allenatore, adesso ha completamente perso il pugno tattico e tecnico della Fiorentina. Viva il suo coraggio di lanciare i giovani ma questo certo non basta. Gli è stata costruita una squadra mediocre, e qui tante colpe per la stagione (e tante riflessioni future) vanno date anche al mercato. A quello estivo e a quello invernale, entrambi altamente insoddisfacenti. Però, pur con un materiale umano e tecnico superiori a quelli del 'gladbach, non certo da dire addio a tutti gli obiettivi prima che finisca febbraio, c'era da aspettarsi di più. Invece, tra una frecciata, un sorriso e una smentita, Sousa non ha fatto altro che perdere ancora di più gli stimoli e farli perdere pure ai tifosi.

Il Franchi, svuotato in una gara così importante, è la perfetta fotografia della gestione della famiglia Della Valle, del mercato tutt'altro che entusiasmante della dirigenza e delle scelte estemporanee di Sousa. I fischi finali sono il chiaro segnale: "basta", grida Firenze. Basta con giocatori che hanno perso stimoli, evidentemente, perché quando il capitano ha deciso di non rinnovare, di andarsene, e nessuno dice nulla in contrario, allora è sintomatico di uno spogliatoio molto lontano dall'essere vincente. Basta con un tecnico che non ha stimoli, basta con sessioni di mercato fatte di pochi investimenti e peraltro pure sbagliati.

Da domani, preparatevi al nuovo e finale assalto di Fabio Cannavaro per Nikola Kalinic. Diffidate dalle favole: se è saltata (sì, il giocatore non era convinto, ma 'amen' pensavano le parti in causa), è stato per il mancato e fallito accordo sulle cifre con gli intermediari e non per altro. La Fiorentina aveva già dato il suo primo placet, al tavolo delle trattative c'erano anche l'agente di Kalinic e tutti gli intermediari. Occhio. Da domani il Tianjin Quanjian cercherà di usare anche l'argomento 'gladbach per convincere il croato. In una Fiorentina da rifondare, in fondo, non ci sarebbe da stupirsi. Ma il primo passo deve essere un altro. Perché andare avanti così con Paulo Sousa non ha alcun senso.