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LA RINCORSA AL TERZO POSTO PASSA DA GENOVA. DOPO L'UDINESE I VIOLA SI DEVONO CONFERMARE. BABACAR DA' GARANZIE E GOMEZ È PRONTO. BASANTA È UN ALTRO TITOLARE

di Mario Tenerani

Montella aveva ragione quando, presentando le due sfide con Udinese e Samp, aveva parlato di gare molto importanti per il futuro. Il primo ostacolo è stato saltato, praticamente in scioltezza. Il secondo sarà più duro perché Mihajlovic non concede niente all'avversario, gioca su corsa e pressing, oltre al fatto che la sconfitta di Milano è stata una frustata. Anche se qualcuno dice che certi capitomboli lasciano i lividi. Comunque, tanto per chiarezza, anche per i liguri è una gara bivio: fino ad oggi hanno viaggiato a velocità supersonica, contro ogni previsione. E' verosimile che possano incontrare dopo la sberle di Milano un momento di incertezza. E' quello che si augura la Fiorentina. 
La vera novità della trionfo dei viola sull'Udinese è rappresentata dal ritorno in termini di qualità e di produzione di gioco, del centrocampo di Montella: Pizarro, Borja e Aquilani - quest'ultimo, a dir la verità, era stato superiore agli altri due nell'ultimo periodo - hanno riacceso il motore. Continuiamo a pensare che il calcio, almeno in questo, non si cambiato: le partite nascono o muoiono in mezzo al campo. Le assenze di Pepito e Gomez,  se i tenori in mediana cantano come sanno, sono meno pesanti, soprattutto se hai un diamante da sgrezzare come Babacar. Sì perché sul valore di questa pietra preziosa pochi hanno dubbi: club italiani - Milan in testa - e stranieri hanno messo gli occhi sul giovane senegalese. Questo dovrebbe portare Firenze a credere ancora più in lui. Come tutti i giovani è discontinuo, però "Baba" ha una virtù: non gioca sulla squadra, ma nella squadra. Avete visto come si sacrifica? Come rincorre il pallone e gli avversari? Significa che ha la testa giusta. 
Gomez si è fatto la prima panchina con l'Udinese, dunque è disponibile. A Genova dovrebbe ripartire con le riserve, pronto però a subentrare se ve ne fosse l'occorrenza. Tornerà a Marassi, stadio dove nel settembre 2013 rifilò una doppietta al Genoa (la vittoria viola fu 2-5 con doppietta anche di Rossi e rete di Aquilani). Gomez c'è, siamo ansiosi di rivederlo all'opera, possibilmente fabbricare quei gol che mancano alla Fiorentina. 
In silenzio, lavorando senza aprire bocca, Basanta tra Salonicco e Udinese si è messo in mostra: non è un fuoriclasse, ma certamente è un ottimo difensore. Senza orpelli, ma molto concreto. I compagni lo stimano già, è un leader nato, calciatore di personalità. Nelle squadre elementi così fanno tanto comodo, soprattutto nei frangenti più delicati. Basanta è un titolare come Savic, Gonzalo e Tomovic. Toccherà a Montella gestire la danza. 
Mario Tenerani