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LA SCONFITTA DI BERGAMO CHIUDE L'ANNATA E APRE I PROCESSI

di Tommaso Loreto

La sconfitta di Bergamo non chiude soltanto le porte della finale di Coppa Italia, ma sancisce la fine della stagione. Salvo miracoli imprevedibili la Fiorentina osserverà l'Europa calcistica in tv durante la settimana, anche il prossimo anno, mentre l'appuntamento atteso due mesi va in cavalleria a favore di un'Atalanta che quest'anno ha fatto malissimo ai viola.

Nel 2-1 di ieri ci sono più o meno le solite recriminazioni di sempre: un rigore che può far discutere e una buona dose di occasioni sprecate sull'uno a zero. Al di là di quanto mostrato in campo, tuttavia, la sensazione di una squadra più solida dell'altra è rimasta intatta, con l'impianto di gioco di Gasperini lontano anni luce da quello che la Fiorentina – ancora oggi – non ha. Fermo restando che in questo le responsabilità sono certamente più di Pioli che non di Montella, resta l'organico di per sè a rappresentare i risultati di quest'anno.

Come a dire che un cambio di panchina non avrebbe potuto raddrizzare il cammino di una squadra costruita con troppe scommesse. Non a caso le altre differenze le hanno fatte le prestazioni dei singoli, con Gerson che ha ribadito la sua morbidezza mostrata per tutta la stagione e con Lafont che sta chiudendo l'annata in modo molto più negativo a come l'aveva aperta. Se al quadro si aggiunge il rendimento di Pjaca, praticamente nullo, il bilancio dell'ultimo mercato estivo si fa disastroso.

E' questo, insieme a una frattura interna con il precedente allenatore tanto imprevedibile quanto ripetuta nel passato, uno degli aspetti sui quali l'augurio è che la Fiorentina s'interroghi profondamente. Senza farsi prendere da smanie di difesa a oltranza delle proprie posizioni (leggere alla voce “squadra forte e promettente”) ma con serena autocritica per capire cosa non stia funzionando da oltre tre anni.

Di certo tra i vari fattori determinanti c'è un autofinanziamento che disdegna fin troppo gli obiettivi sportivi e insegue eccessivamente quelli economici, vera e propria strategia disegnata dalla proprietà dopo l'era Pradè-Macia. Adesso che il sogno di una finale è smarrito non urgono solo riflessioni sull'immediato futuro, e possibilmente anche conseguenti comunicazioni, ma anche interventi radicali che possano cambiare l'inerzia delle ultime tre stagioni.

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it