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LA TRASPARENZA COME RISORSA, UNO SCALINO ANCORA DA SALIRE

di Tommaso Loreto

Serata d'Europa per la Fiorentina “bis” volata in Portogallo. Contro gli onesti pestipedatori del Paços de Ferreira Montella si affida principalmente alle riserve e stasera a Guimaraes sono attese risposte come minimo confortanti dai vari Ilicic, Iakovenko, Bakic ecc.ecc.. E' chiaro che il test non appare di quelli insuperabili, ma certamente urgono prestazioni convincenti soprattutto da parte di coloro i quali oggi hanno deluso di più, come Ilicic e Iakovenko.

Ma se nel caso dell'ucraino la sensazione è che il salto nella Serie A sia stato davvero complicato, almeno per lo sloveno restano i dubbi e le incertezze legati in particolare alle condizioni fisiche. Perché un conto è avere un inserimento difficile in un gruppo, un altro apparire il fantasma di sé stesso. Ilicic, in tal senso, non sembra nemmeno lontano parente di quel giocatore che tanto bene ha fatto a Palermo, e non può essere soltanto un ruolo che non si riesce a individuare la spiegazione a tante difficoltà.

Vien piuttosto da pensare che, evidentemente, quel problema alla caviglia rimediato con la nazionale a inizio stagione abbia molto condizionato tutta questa prima parte di stagione. E allora, prima ancora che mandare il giocatore in campo in condizioni precarie, perché non informare prima , e con maggiori dettagli, i tifosi? I segreti sugli allenamenti di certo non aiutano gli avversari (e su questo aspetto le voglia di riservatezza del tecnico è più che legittima), ma di questo passo non aiutano nemmeno gli stessi giocatori. Perchè un conto è sapere che Ilicic non sta bene, un altro è vederlo in campo e domandarsi perchè si limita a passeggiare.

E' una storia datata, quella della comunicazione in casa viola, che affonda le sue radici nelle varie gestioni che si sono susseguite e che non necessariamente ha riguardato solo allenamento e/o infortuni. Risultati positivi o meno, purtroppo, la trasparenza non è mai stata troppo gradita (per la verità la Fiorentina è in linea con la tendenza generale di un calcio che non ama mostrarsi troppo, nemmeno negli stadi se è vero che ormai sono più gli spettatori davanti alla tv che non quelli sugli spalti) e in ordine temporale la vicenda Gomez è soltanto un altro capitolo nella saga della segretezza e della riservatezza.

L'augurio, però, è che proprio quanto accaduto nel caso dell'attaccante tedesco possa insegnare a club, dirigenti e apparato sanitario che una comunicazione più limpida, chiara e trasparente può essere prima di tutto una risorsa, e non un rischio. La speranza è che col tempo la Fiorentina decida d'informare di più (e meglio) i suoi tifosi, attraverso la stampa, su quelle che sono le condizioni dei propri calciatori e non solo (il perchè, ancora oggi, tutto lo staff di Montella non sia mai stato ufficialmente presentato resta mistero difficile da spiegare). Infondo, soprattutto in una città come Firenze, gli appassionati viola non chiedono altro che vivere quotidianamente, e in modo più approfondito possibile, la propria squadra.

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it