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LA VERITÀ SUI TORMENTI DI GUD, FRA INFORTUNIO E TRIBUNALE. PALLADINO LO IMMAGINA NEL 3-5-2 IN COPPIA CON KEAN, A BERGAMO FORSE LO VEDREMO. COMMISSO, IL SILENZIO FINITO E I SOLITI SASSOLINI

di Angelo Giorgetti

Molti pregiati geni sono traslocati dal famoso bisnonno calciatore fino a Gud, salendo le scale elicoidali del Dna e non quelle del Franchi, sicché siamo certi che Albert sia un bel colpo per la Fiorentina. Certo, per lui sono giorni durissimi fra infortunio _ pare in fase declinante _ e convocazione in tribunale. Ma parlano i numeri e il talento, la curiosità di vederlo in campo con la maglia viola è quasi superiore rispetto a quella che in Islanda hanno di sbirciarlo davanti ai giudici, lui calciatore famoso accusato di cattiva condotta sessuale, il gossip sta apparecchiando le telecamere: è quasi meglio di un ministro italiano disinvolto a Pompei.

L’infortunio al polpaccio e la Giustizia sono in marcatura a zona, il tempo è quello di fare chiarezza perché non ci sono dubbi, il calciatore ha attraversato nelle ultime settimane uno dei periodi più complessi e difficili della propria vita. C’è una evidente quota di rischio nell’affare che il club viola ha messo a segno con il Genoa, trovando i tempi e la formula giusta per precedere l’Inter e altri club di caratura luccicante - si era interessata anche la Juve _ - piazzando finalmente un colpo che era in canna dallo scorso gennaio. Bravi, dunque.

Giovedì Gudmundsson sarà in tribunale a Reykjavik e certo non lo invidiamo, processi di questo tipo offrono materiale, sfumature e dolore in abbondanza non solo per chi è coinvolto in prima persona, ma anche per i familiari che si ritrovano nel frullatore. A Genova assicurano che la moglie del giocatore, Elisa, gli è sempre rimasta vicina insieme ai figli e questo è fondamentale, in attesa dei prossimi sviluppi che valuteremo a breve sulla scorta delle deposizioni, compresa quella della giovane accusatrice che giovedì sarà presente in aula.

Il terreno è scivoloso e - torniamo a parlare di calcio  - la Fiorentina si deve augurare che Gudmundsson resti mentalmente centrato in attesa di una sentenza che dovrebbe essere stabilita entro la metà di ottobre, scadenza entro la quale la squadra viola avrà già affrontato altre cinque partite (Atalanta, Lazio, Empoli, The Saint in Conference, poi Milan, più forse il Lecce il 20 ottobre e sarebbero 6). Certo che Gud farebbe comodo subito, ma tanto per essere pratici rientrerà dall’Islanda solo venerdì, il giorno prima della partenza della squadra per Bergamo, direzione Atalanta. Palladino sta gestendo la sosta per aggiustare il tiro dopo 5 pareggi piuttosto malandati, ci sono evidenti problemi di equilibrio da risolvere e si parla spesso del modulo, della difesa a tre, eccetera, ma vuoi mettere quanto gas aggiungerebbe uno come Gud? Quante insicurezze, di colpo, diventerebbero trascurabili o secondarie, tanto lui la butta dentro? Chi ha la possibilità di frequentare le vicinanze della Fiorentina, assicura che Palladino sta pensando ad un’evoluzione con Gudmundsson e Kean in attacco, una specie di 3-5-2 molto più attrezzato in difesa con Gosens affidabile anche in copertura e un trequartista integrato con i due centrocampisti di ruolo (ci immaginiamo Adli e Bove, oppure Cataldi). Una scelta sulla carta condivisibile, considerato che Gila nel Genoa aveva concesso ampia libertà a Gud accanto a Retegui (14 gol in campionato, più 6 assist e altre due reti in Coppa Italia), sfruttando anche doti di corsa nient’affatto banali nella fase di raccordo.

Ci auguriamo che il giocatore islandese rientri più sereno dall’udienza in tribunale, prima di tutto perché questo ridimensionerebbe accuse piuttosto spiacevoli e poi anche _ veniamo alle nostre piccole cose _ perché abbiamo capito quanti problemi potrebbe risolvere. Si tratta del più grande investimento mai fatto dalla Fiorentina, anche se il club giustamente si è cautelato legando l’obbligo del riscatto ad alcune condizioni (e quella relativa al processo rientra nel pacchetto).

Nel frattempo si è rimaterializzato il presidente Commisso e lo ha fatto attraverso una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, giornale con il quale era in causa da anni. A parte la notizia per la fine delle ostilità giudiziarie  - rendersi disponibili è un modo per siglare la pace pubblicamente  - non abbiamo individuato molti altri elementi di novità. Commisso è stato coerente con se stesso ripetendo i concetti sulla solidità finanziaria del club, ha previsto un’ulteriore crescita sportiva della Fiorentina, si è nuovamente dispiaciuto per non essere riuscito a realizzare uno stadio di proprietà. Fa piacere che il presidente sia tornato se non in prima linea a Firenze, almeno in seconda da New York, anche se il concetto della stabilità aziendale continua a regnare sovrano, molto più del resto (sogni compresi). Commisso ha citato più volte l’Atalanta, la quale proprio per i sogni si è attrezzata un poco meglio potendo contare sui circa 50 milioni in arrivo per la qualificazione alla prossima Champions. Così, solo per partecipare. Quanti stadi di proprietà ci vorrebbero per un guadagno (netto) del genere? Il presidente ha già chiesto scusa per lo scorso mercato di gennaio, ora vediamo se davvero questa squadra sarà più forte di quella che si è dispersa la scorsa estate.