LA VERSIONE DI BORJA VALERO E QUELLA DELLA FIORENTINA. CON TANTI RETROSCENA, POCHE AUREOLE E ALTRETTANTE VERITA'. E UNA VERA SCONFITTA...
Questione di versioni. Borja Valero ha raccontato ai tifosi della Fiorentina la sua. 'Messo alla porta', 'minaccia di tribuna', 'precontratto strappato col no alla Cina'. Campane e verità. Fonti vicine al club, ma pure all'Inter visto che il mestiere impone verifiche e riprove, dicono che Borja Valero abbia già trovato da tempo l'accordo con i nerazzurri su un triennale anche a cifre più importanti di quelle percepite a Firenze. Che, per inciso e pure con nuove verifiche fatte (perché prendere per oro colato quel che Bibbia non è?), sono più alte di quelle filtrate negli ultimi tempi: 2,3 milioni a stagione.
Chissà se nella chiacchierata, Borja Valero ha pure ammesso che la scorsa estate aveva già detto sì, con entusiasmo, alla Roma. Chissà se lo ha fatto, chissà se ha spiegato che quel ko contro il Porto è stato la causa del suo mancato approdo in giallorosso e non certo altre volontà e decisioni. La verità, però, è altrettanto che il giocatore si è innamorato di una città che gli ha consegnato il suo cuore. Che aspetta da troppo tempo nuove bandiere, icone. Che s'innamora di chi sventola al cielo, piuttosto che paradossalmente di chi la fa volare alto. Storie di antichi romantici come i fiorentini e vai a dar torto ai tifosi che poco gradiscono che anche quella che pensavano potesse essere l'ultima bandiera, venga strappata.
Oppure... Oppure è lei che se ne va? Già. Perché è una questione di versioni. Borja Valero ha l'ingaggio più importante della Fiorentina e ha chiesto al dg Corvino che questo venga confermato fino al compimento del 36esimo anno di età. Alle stesse cifre. La Fiorentina ha detto no. Categorico. Giusto? Sbagliato? Altre valutazioni, e qui c'è il cuore del tifoso che ragiona e non sta certo a chi scrive giudicarne la reazione. Però la realtà è che la Fiorentina ha, altrettanto, fatto capire al giocatore che a quelle cifre, difficilmente potrà rimanere nel nuovo corso viola. E il giocatore, già come aveva fatto in passato con la Roma, ha preso contatti con l'Inter. Con cui ha un accordo.
Il ragionamento è banale ma neanche scontato. Se Borja Valero rifiutasse continuamente ogni destinazione, se l'unica intenzione fosse restare (e non da ora, ma dai tempi della Roma, col passaggio cinese in mezzo) a Firenze dicendo no a ogni piazza, perché dovrebbe avere sempre al suo fianco lo stesso agente? Confermereste, voi, chi per vostro conto va a trattarvi con altre società, a discutere di cifre? Contro la vostra volontà? Perché dovreste? La realtà è che in questa vicenda non c'è un vincitore. La Fiorentina, ma serve guardare più in alto ovvero verso una proprietà che ha optato per una politica di spending review, per sistemare i conti per vendere la società perché spesso la verità sta nelle cose più elementari e semplici, per trovare il responsabile. Non solo il giocatore, che a Firenze magari rimarrebbe pure volentieri. Non la dirigenza, che rispetta paletti fissati da chi gestisce il portafogli. Ma non ci sono vincitori. Nè aureole. Nè bandiere.