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LA VITTORIA DI MÖNCHENGLADBACH NON PUÒ ESSERE SOTTOVALUTATA. UNA SQUADRA CRESCE SOLO SOFFRENDO. COL MILAN È UNA FINALE PER L'EUROPA. BERNARDESCHI TALENTO DA 10 MODERNO

di Mario Tenerani

La bellezza e talvolta il limite di essere fiorentini e' la capacita' di non essere mai contenti. La culla della critica e' qui. Dunque e' normale trovare l'insoddisfazione di alcuni (molti?) dopo una vittoria in Germania perche' altrimenti non sarebbe Firenze. 
Eppure la Fiorentina non aveva mai vinto in Germania - stiamo parlando di tornei veri e non amichevoli o coppe ormai da antiquariato - e il Borussia non aveva mai perso in casa contro una formazione italiana. Il Borussia ha anche uno stadio che dovrebbe far provare vergogna al nostro calcio alle prese con impianti di alcune ere geologiche fa - per non parlare dei 12 campi del vivaio, centro sportivo e hotel che sorgera' tra poco -, e' dentro ad una federazione molto forte e fattura quasi 200 milioni annui con un utile netto di 34... 
I viola vincendo al Borussia Park, anche se ancora non hanno passato il turno, hanno compiuto un'impresa. La data del 16 febbraio 2017 entrera' nella storia della Fiorentina e in quella del calcio italiano, quantomeno per un mero rilievo statistico. Nessuna enfasi, per carita', ma nemmeno sottovalutazione del successo. E' stata una vittoria pesante. 
Si puo' discutere sulle modalita' con le quali si e' concretizzata: primo tempo di grande sofferenza con quattro occasioni da gol per il Borussia, un palo, un rigore negato, e una ripresa tanto piu' equilibrata, con una chance per parte. 
C'e' qualcosa di diverso in questa partita rispetto alla stagione della Fiorentina? Quante volte i viola hanno giocato solo 45 minuti? E' capitato spesso, purtroppo. Cosi' come e' successo che abbiano creato tanto e non vinto - col Milan - oppure subito 4 palle gol in 20 minuti col Quarabag...a Firenze e poi chiuso sul 5-1. Se gli azzeri avessero sfruttato la meta' di quel patrimonio come sarebbe finita quella sfida?
Puo' darsi che la Fiorentina abbia dei limiti? Certo, altrimenti non sarebbe laddove si trova in classifica e gia' fuori in Coppa Italia. Non e' una squadra costruita per vincere lo scudetto o arrivare nei primi tre posti Champions. Neanche per vincere l'Europa League. Allora, se ci mettiamo d'accordo su questo non meravigliamoci della sofferenza atroce del primo tempo in Germania, ma apprezziamo invece l'abilita' di resistere nella difficolta' trasformando il patimento in conquista. Il calcio e' anche questo e noi italiani lo dovremmo sapere bene. Ci ricordiamo della vittoria piu' bella in coppa degli ultimi 20 anni? Arsenal-Fiorentina, a Wembley, dove gli italiani avevano trionfato in rarissime occasioni. Il gol di Batistuta valse l'eternita', ma arrivo' dopo una decina di pericoli inglesi sventati dalle efficaci manone di Toldo. Una squadra cresce nella sofferenza, per questo la Germania e' stata una tappa molto importante.
Auguriamoci che i viola sbarchino negli ottavi e facciamoli pensare ad un ostacolo per volta, questa Fiorentina non puo' per mentalita' programmare il lungo raggio, non e' nelle sue corde. 
La prossima stazione e' Milano domani sera. Non giriamoci intorno, e' una finale per l'Europa. Chi perde rischia grosso. I viola hanno il difficile compito di recuperare terreno, scalando posizioni. Rincorrere e' dura perche hai ristretti margini di errore. Il Milan si e' riposato, la Fiorentina no, pero' i viola possono sfruttare l'adrenalina di coppa per continuare a vincere.
Chiudiamo con Bernardeschi: Federico e' un talento in progresso, un numero 10 moderno con tanta qualita', buona quantita', resistenza, tiro come una frustata, bel feeling con i calci piazzati. Nel giorno del suo 23esimo compleanno ha toccato quota 13 reti complessive: 10 in campionato, 2 in Europa e una in Coppa Italia. La sensazione e' la sua forza stia lievitando correndo parallelamente all'autorevolezza. Certe prestazioni continentali ne aumentano il valore.
La strigliata di Sousa nel dopo gara ci ha sorpresi, ma forse anche questa rientra nel contesto della strategia di gestione di un campione in divenire. Tra loro c'e' un ottimo rapporto fatto anche di discussioni, ma sempre a lieto fine. Teniamocelo stretto questo Bernardeschi.