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LE INCERTEZZE DI OGGI E LE SPERANZE DELLO SPORT

di Tommaso Loreto

In piena emergenza da Coronavirus seguire il calcio significa anche alimentare speranze. Non è solo l'aspetto ludico a spingere più avanti il pensiero, ma lo stesso dibattito che prosegue ininterrotto per stabilire un programma alternativo. Archiviato il rinvio dell'Europeo al prossimo anno adesso sta ad ogni campionato decidere il da farsi (in Francia e Germania, però, arrivano i primi casi di discoccupazione e riduzioni degli stipendi) e se fino a qualche giorno fa il 30 giugno pareva il termine naturale di qualsiasi previsione oggi si è già ipotizzato di sforare arrivando a luglio.

Perchè poi in altri ambiti pochi o nessuno si azzardi afare previsioni in merito a un ritorno alla normalità questa è un'altra storia (lo stesso Malagò non più tardi ieri sera riferiva che “si naviga a  vista”) ma almeno sul piano degli allenamenti un'intesa è stata raggiunta. Con un protocollo sottoscritto ieri in videoconferenza, e con buona pace del presidente della Lazio Lotito che aveva altre idee in merito, le società di Serie A si sono date appuntamento al 4 aprile per una prima ipotesi di ripresa degli allenamenti, il resto di si vedrà.

Di certo in questo momento le certezze servono altrove, in quelle zone d'Italia dove la morsa del virus si è fatta drammatica. Da queste parti, invece, anche se molti hanno messo in pratica i dettami del Governo rimanendo a casa, sono ancora troppi coloro i quali si sentono esenti da rischi e comportamenti corretti. Di questo passo attendersi ulteriori restrizioni è il minimo, sperando che non stiano continuando a sottovalutare troppo la situazione nè loro nè il mondo del calcio che per i primi di maggio si vede già in campo.

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it