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LE LACUNE DELLA ROSA SONO GIÀ EVIDENTI, IL MERCATO NON PUÒ ATTENDERE. JOVIC TITOLARE COME VLAHOVIC O ANDRÀ RIPENSATO L'INTERO ATTACCO

di Pietro Lazzerini

La vittoria ottenuta in casa contro l'Hellas Verona non può nascondere le difficoltà che la squadra di Italiano ha incontrato nelle sue prime undici partite stagionali. Gli alibi delle assenze e di un po' di sfortuna, non bastano per spiegare la sconfitta di Istanbul o il pareggio contro l'RFS. Per non parlare del ko contro l'Udinese e di quello contro il Bologna. È altrettanto ovvio che le responsabilità non possano essere riferibili al solo tecnico viola, che ha sicuramente sbattuto la testa sul turnover e fatto i conti con l'obbligo di dover giocare ogni tre giorni, ma ha anche dovuto mandare in campo spesso riserve che, senza far torto a nessuno, non sono all'altezza dei titolari. 

La Fiorentina ha un compito difficile dopo 11 partite ufficiali: quello di mettersi subito al lavoro per arrivare al mercato con le idee ancor più chiare dello scorso gennaio quando pronti via venne messo sotto contratto Ikoné e pochi giorni dopo anche Piatek. Col Mondiale in Qatar che come un'accetta si abbatterà sul nostro campionato, non si può attendere l'inizio degli impegni delle Nazionali per programmare ciò che servirà per arrivare prontissimi alla seconda parte di stagione. È ora il momento di gettare le reti a braccetto con l'allenatore per tirarle su già a novembre. 

Ciò che non è difficile dopo questa prima frazione di stagione è individuare dove la rosa di Italiano sia numericamente e qualitativamente in difficoltà. Senza nulla togliere a Ranieri, che dopo aver passato un'estate da separato in casa è stato lanciato in campo senza aver mai giocato una partita in una difesa a quattro, la mancanza di un quarto centrale è stato subito un tema di altissimo dibattito. Sono bastati un paio di infortuni e un'espulsione per vedere in campo Amrabat schierato in difesa. Se non è una mancanza questa, quale altra può esserlo? 

Terzic non ha dato risposte convincenti e la soluzione che sembrava migliore già ad agosto sarà quella di mandarlo in prestito per farlo crescere con continuità. A Biraghi serve un'alternativa vera. A centrocampo occorrerà capire quali garanzie potrà dare Zurkowski, finora apparso quasi intimidito da una conferma inattesa. 

Discorso differente per l'attacco. Italiano crede in Jovic? Se è così, lo lanci titolare senza colpo ferire. Ci punti con continuità. L'alternanza con Cabral non sta funzionando. Vlahovic ha avuto bisogno della totale fiducia di Prandelli per esplodere, provarci anche con Jovic è un dovere a questo punto. Se poi le risposte non dovessero essere quelle sperate, anche lì ci vorrà l'eventuale coraggio di fare un passo indietro. Senza fare gol, vincere le partite e provare a confermarsi sarà complicato. Kouamé è una risorsa che si sta rivelando preziosa, ma difficilmente potrà garantire quei 10-15 gol che tutti si aspettano dalla punta della Fiorentina. 

Sempre su Jovic, per concludere, ha fatto molto discutere la sua risposta a Italiano davanti alla richiesta di scendere in campo a partita in corsa contro il Verona. Se era infortunato perché è andato in panchina? In Nazionale continua a lavorare a parte, ma allora perché non sono state comunicate subito le sue condizioni atletiche? Certe volte basterebbe molto poco per evitare di far montare un caso intorno a un giocatore. Badare bene, non un caso montato dai giornalisti, perché la risposta udita dalla bordocampista Dazn ha smosso subito gli animi dei tanti tifosi che hanno seguito in tv la partita. Poteva andare direttamente in tribuna come fatto da Dybala nel match della Roma contro l'Atalanta. A quel punto non ci sarebbero stati potenziali dietrologie. Un qualcosa di cui Jovic in prima persona non ha proprio bisogno.