LE NOTIZIE NON ARRIVANO DAL CAMPO MA DA PANCHINA E TRIBUNA. MILENKOVIC AL WEST HAM: CI SIAMO. L'AGENTE DI VLAHOVIC È A FIRENZE, NEL MENÙ TOTTENHAM E RINNOVO. AMRABAT NON È INCEDIBILE
La prima vera amichevole di un certo livello è passata senza infamia e senza lode. La Fiorentina ha mostrato una discreta solidità difensiva contro una squadra non certo esaltante ma che solitamente lotta per la metà classifica della Liga spagnola. Dunque sicuramente sono più le buone notizie di quelle negative. Ma in tempo di mercato, c'è poco spazio per il calcio giocato, almeno fino a quando la gara di cui parlare non mette in palio tre punti o un passaggio del turno, e allora parliamo degli spunti extra campo del match con l'Espanyol.
Detto che la querelle legata al giglio dei Pontello e alle nuove maglie mi appassiona come una trasmissione di Marzullo sulla filosofia onirica involontaria della fase Rem, le vere notizie si trovavano tra la panchina e la tribuna.
Prima di tutto Milenkovic non ha giocato. Era a disposizione, si è anche scaldato, ma Italiano non gli ha fatto disputare neanche un minuto. Segnale evidente di come ormai il suo passaggio al West Ham sia molto vicino dopo che per settimane in molti parlavano di Juve, mai stata veramente in corsa perché non così interessata. Ci sono da limare i dettagli legati alle commissioni e ai bonus, ma la strada sembra tracciata. Oggi dovrebbe essere una giornata sostanzialmente interlocutoria, domani però non è da escludere che il difensore serbo parta per Londra. Conseguentemente, in Italia sarà atteso Nastasic, che tornerà a vestire la maglia viola lasciando lo Schalke 04. L'accordo è totale, si aspetta solo la luce verde da parte degli Hammers. Nastasic non sarà però il sostituto di Milenkovic, perché i viola ce l'hanno già in casa da ottobre dell'anno scorso, ovvero Martinez Quarta. Nastasic completa un organico da un punto di vista numerico e in attesa di conoscere il futuro di Pezzella, offerto un po' a tutti tra Serie A e Spagna. Se parte il capitano c'è spazio per l'arrivo di un titolare.
L'altra notizia riguarda l'arrivo a Firenze di Darko Ristic, ovvero il procuratore di Dusan Vlahovic. Nelle prossime ore andrà in scena un incontro potenzialmente decisivo per il futuro dell'attaccante, con l'agente che porterà nella sede viola i sondaggi di Inter e Tottenham prima di tornare a parlare del rinnovo per cui nel periodo moenese si respirava un'aria più positiva rispetto al termine della scorsa stagione. La Fiorentina non ha nessuna intenzione di cederlo, il giocatore sta bene a Firenze, l'unico modo per cambiare queste due cose sono 70 milioni di euro cash che però dovranno arrivare prima del 15, dopo questa data la serranda sarà chiusa per tutti, anche per le offerte milionarie. È inutile nascondere che il rischio che arriva da Londra (molto più che da Milano), è vivo e vegeto, ma è anche bene ribadire come Commisso abbia ribadito nelle scorse ore un po' a tutti di voler puntare forte sul proprio diamante. Detto questo, la Fiorentina ora deve avere l'assoluta priorità di risolvere la questione contratto. Convincere l'entourage della bontà dell'operazione non sarà semplice ma è una missione che Barone e Pradè devono portare a termine, magari anche senza farsi prendere per il collo sul fronte clausola. La cosa migliore sarebbe quella di spingersi fino a 100 milioni, se non fosse possibile almeno non andare sotto i 70 e ovviamente con validità a partire dalla prossima estate.
La terza notizia è la tribuna di Pol Lirola. Chiaramente la Fiorentina parla di "recupero" dopo giorni di allenamenti intensi, ma è altrettanto chiaro come in un periodo come questo, una esclusione totale possa aprire scenari di mercato assolutamente attesi e non certo inaspettati. Lirola vuole tornare al Marsiglia ed è destinato probabilmente a tornarci. Solo che il club viola pretende giustamente una cifra congrua al valore del giocatore e a quanto è stato pagato giusto due estati fa. Dunque, pagare moneta e vedere cammello presidente Longoria. Il massimo dirigente marsigliese sa benissimo che le carte in tavola sono queste, prima o poi l'accordo arriverà. E a quel punto la Fiorentina stringerà per Stryger Larsen, al momento il più vicino tra i nomi dei sostituti. Più di Zappacosta, molto più di Florenzi e Montiel.
Capitolo centrocampo. Qualcuno lascerà la Fiorentina e a quel punto qualcuno arriverà. La favola Bianco è bella e piace a tutti: un giovane della Primavera, promosso dal campo perché capace e ambizioso. Ma parliamoci chiaro, può essere la terza opzione in regia, non la prima soluzione. Troppo rischioso iniziare l'anno con il solo Pulgar, serve un regista con altre caratteristiche e non è detto che a fargli spazio non possa essere Amrabat. Il marocchino non ha trovato il giusto feeling con la città e ha vissuto molto male la stagione negativa che si è conclusa a maggio. Se qualcuno si presenterà con l'offerta giusta, il giocatore potrebbe partire. Un prestito molto oneroso per esempio, oppure uno scambio di alto livello. Sicuramente la Fiorentina non può perderlo a cifre basse, ma la possibilità che saluti c'è eccome. Anche Duncan potrebbe partire in direzione Verona ma a quel punto, con due partenze di questo tipo, la Fiorentina potrebbe dirsi soddisfatta anche con un solo grande acquisto in regia. Burdisso sta lavorando a una serie di nomi da sottoporre a Pradè e Barone che però come detto, prima penseranno a una serie di addii. Dal 16, può succedere di tutto. Intanto via all'avvicendamento in difesa, poi o tutto tutto, o niente niente. Ovviamente con l'avallo di Italiano, che intanto il suo lavoro di rilancio e valorizzazione, lo sta portando avanti.