LECCE CONTA, CLASSIFICA PESANTE. GONZALEZ, JOVIC E KOUAME: SEMBRA IL TRIDENTE TITOLARE. IN TRASFERTA IL TRIONFO MANCA DA APRILE. FRANGENTE DELICATO, DA SUPERARE SUBITO
Altro lunedì adrenalinico per i tifosi della Fiorentina, nella speranza che a Lecce suoni una musica diversa rispetto ad una settimana fa con la Lazio. Non si scherza più, la classifica è pesante. Viola al 14esimo posto in graduatoria, ma è anche vero che se dovessero vincere salirebbero al nono posto, appaiati al Sassuolo. Insomma, la classifica è un elastico, tante squadre racchiuse nello spazio di poco. Se, invece, malauguratamente la Fiorentina non raccogliesse nulla contro la squadra di Baroni, il Lecce la scavalcherebbe di una posizione.
Ecco perché la sfida è molto seria anche se arriva dopo una brillante vittoria in coppa. Ma lo scenario era il medesimo sette giorni fa, di ritorno da Edimburgo, poi la Lazio ha fatto saltare i piani di Italiano.
La Conference può depistare i giudizi perché la serie A è un’altra storia.
Alla Fiorentina serve una fuga in avanti, decisa, Soprattutto serve una vittoria in trasferta che in campionato manca dal 10 aprile scorso al Maradona (2-3). Da allora in Italia un percorso non felice lontano da Firenze: un solo pari e ben 6 sconfitte. Dopo Napoli sono arrivati infatti 3 stop consecutivi, mentre nell’attuale stagione un pari a Empoli, sconfitte a Udine, Bologna e Bergamo.
Una prestazione da 3 punti stasera sarebbe la panacea non di tutti mali, ma di alcuni. Un’inversione di tendenza della quale si avverte francamente il bisogno.
Italiano ha spiegato e dimostrato che dopo un periodo di rodaggio, coinciso con un frenetico avvio dei lavori, ha asciugato il turnover per passare progressivamente ad una sorta di formazione base, al netto degli infortuni.
In questo momento sembra aver trovato un tridente titolare: Gonzalez, Jovic e Kouame. E’ comprensibile affidarsi a quelli che appaiono più in forma, tanto tra cambi ed annata infinita, lo spazio non mancherà per nessuno. Si tratta solo di capirlo. E chi dovesse nutrire dubbi al riguardo potrà alzare la mano e fare le valigie a gennaio.
A centrocampo la squalifica di Amrabat rilancerà in regia Mandragora, accompagnato da Bonaventura e Barak.
Dietro, davanti a Terracciano, dovrebbero esserci altri 4 titolarissimi: Dodò, Milenkovic, Igor e Biraghi.
Nel Lecce mancherà il cervello, Hjulmand. Giocatore essenziale nelle geometrie di Baroni, ma il giudice sportivo lo ha fermato. Un’assenza non banale tra i giallorossi. Il resto, però, sarà agonismo e organizzazione perché Baroni è bravo. Da queste parti lo conosciamo benissimo.
Il Lecce con poco meno di 16 milioni di monte ingaggi prova a giocarsi la sopravvivenza in serie A. Mantenere la categoria, quest’anno, per il club di Corvino sarebbe come vincere lo scudetto. Eppure il Lecce ha 7 punti, solo 2 in meno dei viola. I quattrini spesso sono decisivi, ma in campo non vanno solo quelli. In uno stadio incandescente - ci saranno comunque almeno 400 tifosi viola, encomiabili - ci vorrà una Fiorentina all’altezza della propria tecnica e con la testa fredda. Se i viola giocheranno il calcio che conoscono, allora avranno buone chance di bissare il successo di Napoli dell’aprile scorso. Irrobustire la classifica sarebbe anche un buon viatico in previsione di sabato prossimo quando al Franchi arriverà l’Inter, che si mostra in piena ripresa.
Le stagioni vivono frangenti più o meno importanti, quello attuale per la Fiorentina è particolarmente delicato. Non è il primo, non sarò l’ultimo. Così rotola il pallone.