LETTERA APERTA A VINCENZO MONTELLA
Caro Vincenzo,
intanto grazie per essere arrivato in viola. Forse saprà che il destino avrebbe voluto far incrociare la sua strada e quella della Fiorentina, già alcuni anni or sono. Quando lei, allora giocatore promettente, era strenuamente sponsorizzato da Silvano Bini (direttore plenipotenziario dell’Empoli). Quante volte Silvano ci ha rimproverato la miopia dei dirigenti dell’epoca che non vollero dare credito alle sue istanze: “io glielo avevo detto che Montella sarebbe diventato un campione ma loro non mi vollero dar retta…” Erano gli anni di Cecchi Gori, di Luciano Luna, di Oreste Cinquini. Lei sfiorò la Fiorentina ma finì in rossoblù a Genova innestando la sua splendida carriera.
Ora è a Firenze. Poco conta il fatto che la dirigenza avesse dato precedenza ad altri nomi. Che si fosse insistentemente parlato di Claudio Ranieri (c’è sempre l’impronta del destino), tecnico che proprio lei il 21 febbraio 2011 sostituì sulla panchina della Roma. Come poco conta che nel suo tabellino di allenatore di serie A si contino solo 50 partite (con 18 vittorie, 17 pareggi e 15 sconfitte). La sua scommessa è fatta: sta a Firenze per ingrossare il suo carnet.
Quando si è letto del suo staff, qualcuno ha storto il naso: Daniele Russo (allenatore in seconda), Emanuele Marra (preparatore atletico), Cristian Savoia (responsabile forza funzionale e prevenzione), Nicola Caccia (collaboratore tecnico), Simone Montanaro (analisi tattiche), Giulio Nuciari (allenatore dei portieri), Gianni Vio (preparatore palle inattive), Stefano Desideri (collaboratore area tecnico-sportiva), Damir Blokar (preparatore atletico recupero infortunati). Dieci collaboratori che con lei fanno una squadra vera e propria. Ma come – ci si chiede – ci sono più allenatori che giocatori?
E veniamo all’argomento principale: i giocatori della sua rosa. Oggi come oggi, la squadra conta gravi lacune. Dopo Montolivo, Natali, Boruc, De Silvestri, sono partiti anche Berhami e Gamberini, forse potrebbe andarsene anche Jovetic, di contro sono arrivati El Hamadaui, Roncaglia, Cuadrado oltre a Lupatelli che torna a Firenze per la terza volta. Il deficit oltre che numerico potrebbe diventare anche qualitativo. Lei ha detto: “…non vogliamo trattenere nessuno, chi vuol andarsene è bene che esca allo scoperto…”
Come lei saprà, nel calcio s’inventa poco e nulla. Senza giocatori è difficile raggiungere qualsivoglia obiettivo. Certo, dispone di giovani interessanti, ma in serie A occorrono anche esperienza e professionalità, oltre ad una quota tecnica assolutamente imprescindibile. La rosa della Fiorentina deve essere adeguatamente perfezionata. Non scherziamo. Il suo piglio è apprezzabile. Lei è un freddo, probabilmente anche un buon giocatore di poker, ma non può non sapere che una compagine è figlia del suo spogliatoio e non basta disporre di dieci collaboratori. A questo punto (ma il mercato finisce il 31 agosto…) la cifra tecnica della Fiorentina è povera quanto è ridotto il numero dei giocatori.
Lei ha anche detto: “…sono convinto che la società farà di tutto per completare la rosa. Ho guardato i dirigenti in faccia…” Ma le facce erano quelle di Diego e Andrea Della Valle? Se, come speriamo, lei può contare sull’impegno della Famiglia, allora fa bene ad aver fiducia. Ma se così non fosse allora ci permettiamo di darle un consiglio: si guardi dalle loro “guardie svizzere” perché ne hanno combinate di cotte e di crude e hanno fatto fin troppi danni. Sempre parlando di calcio, s’intende, che è il famoso gioco stupido per persone intelligenti. Auguri di cuore,
Massimo Sandrelli - Giornalista, Rtv38