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LISANDRO, MAMMANA ED UNA STRATEGIA INCOMPRENSIBILE. HA RAGIONE SOUSA, NIENTE DI NUOVO SOTTO AL SOLE MA IL PROBLEMA VERO E' UN ALTRO: SERVE INVESTIRE PER INSEGUIRE UN SOGNO

di Marco Conterio

Scorro grazie alla tecnologia, perché la memoria non scintilla, gli archivi dei pezzi del recente passato. Giusto perché chi scrive ritiene che a non cambiare idea siano solo gli stolti, ma che mutarla a seconda del vento sia appunta da banderuole di poco costrutto. Titolo dell'editoriale del 23 agosto: 'Sousa la grande sorpresa dell'estate: la sua Fiorentina funziona, quella del mercato è ancora in ritardo'. Titolo dell'editoriale del 27 settembre scorso: 'Dopo l'estate stesse certezze e dubbi. La Fiorentina è la migliore nello scegliere i tecnici, ma da rivedere in altri aspetti'. Titolo dell'editoriale del 10 gennaio, dunque recente: 'Dieci giorni di mercato senza innesti è un errore grave'. Sempre negativo, pronto a divorar la carcassa, direte voi. Macchè. Perché di frizzi, lazzi ed applausi, ce ne sono stati. Eccome. Solo che sbagliando, evidentemente, non s'impara. Perché alle ore 02.31, qui a Milano negli alberghi del calciomercato, non c'è ancora un contratto di un difensore che svolazza nell'aria con la firma dei dirigenti della Fiorentina.
Vien da domandarsi. Ma davvero? Ma come è possibile? Figuratevi che per Facundo Roncaglia sono arrivate, per la seconda sessione, richieste alle quali Paulo Sousa era pronto pure a dire di sì. Solo che, sia da parte sua che dalla società, è arrivato un no secco. Il motivo è semplice: non è arrivato nessuno. La Fiorentina, pare, avrà intenzione a fine mercato di rispondere a D'Onofrio sulla questione Emmanuel Mammana. Il punto è che, al di là del volpone di Buenos Aires, quella del centrale viola è diventata una telenovela paradossale, stucchevole.
Prendere Lisandro Lopez, anche al netto dell'infortunio di Luisao, non era comunque impossibile alzando l'offerta. Colpa di Daniele Pradè e Pedro Pereira, che hanno avuto in mano quei soldi, e non di più, per chiudere il colpo? L'errore è stato semmai non ponderare l'imponderabile, da parte loro, e non cautelarsi subito con un'alternativa. Ma il punto è che con dieci lire, non vai dal panettiere a comprare venti lire di pane. Colpa dei dirigenti? Magari sognano e puntano obiettivi troppo ambiziosi, steccando talvolta la strategia. Il problema più grande, però, è che a sei punti dal primo posto, forse sarebbe stato l'anno buono per investire un po' di più, anche perché il bilancio fiorentino non chiude a giugno e semmai ci sarebbe stato modo di rientrare in estate. Su Mammana, e su come è andata la vicenda, bastano due parole. 'Velo pietoso'.

Certo è che verranno accampate tante scuse a fine mercato, ci sarà chi ci metterà la faccia e chi non lo farà.
Sebastien De Maio, forse sottovalutato, era un colpo da piazzare subito e che forse verrà pure fatto. Occhio sempre a Philippe Mexes ed al classico Mister X, che però sarà un Mister $ per chi venderà ed un innesto carissimo per la Fiorentina. Ridursi all'ultimo, così, è francamente assurdo, anche se magari adesso arriverà un nome più importante e pesante. Però il punto resta, a prescindere. Qui si parla di calcio, d'azienda. Di strategie che vanno gioco forza disegnate e designate. Però c'è altro ed un vero problema, che è alla radice di tutto. Perché con poco di più, in quanto ad investimenti, la Viola poteva riprendere a sognare in grande. Perché con un po' di alternative studiate, anche calcolando l'imponderabile, forse Firenze non sarebbe in subbuglio. Perché De Maio, o chi per lui, era da prendere intanto subito per agire con più calma e magari studiare anche come far cassa con Roncaglia. Anche se, in fondo, non c'è niente di nuovo sotto al sole. Ed i titoli del passato raccontano che a volte, le cose, restano tali e quali. Anche se ti prendi gli strali perché provi a spiegarne i tuoi perché.

Di Marco Conterio
Caporedattore Tuttomercatoweb.com