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LOW PROFILE VIOLA, MA IL MERCATO È SOLO ALL’INIZIO. LA STRATEGIA ATTENDISTA, GLI ALTRI OBIETTIVI, MILENKOVIC IN BILICO E IL TORINO CHE S’INFORMA SU DRAGOWSKI

di Tommaso Loreto

A carte coperte, il più possibile, lontano da occhi indiscreti e certamente senza che si parli troppo degli obiettivi di mercato. E’ una Fiorentina assai silenziosa quella degli ultimi tempi, reduce sì dal finale positivo in campionato ma subito dopo catapultata verso una nuova stagione in cui gli impegni si moltiplicheranno. E allora è forse anche per gli obiettivi che si fanno più ambiziosi (e quindi più complessi da raggiungere) che il profilo basso scelto dal club non cambia, che si tratti del futuro del proprio tecnico o dei nomi da inseguire da qui al termine dell’estate, quando per inciso la stagione sarà già cominciata da un bel po’.

Così più di tanto su come e quanto si amplierà l’accordo di Italiano con la Fiorentina ancora non è dato sapere, almeno ufficialmente e rialzo dell’ingaggio escluso, un po’ come sul resto delle trattative di mercato che già riguardano calciatori svincolati come l’austriaco Grillitsch per il quale molto pare già apparecchiato avisti gli ultimi contatti con il procuratore arrivato da poco in città. Un silenzio strategico, quando i primi passi del nuovo anno, da sostenere in ritiro, sono già dietro l’angolo e nel bel mezzo di un mercato che è appena all’inizio.

Eppure un’idea è già lecito farsela, che sia per i rinforzi offensivi da considerare tra i vari Pinamonti, Joao Pedro o Belotti (molto più complicato pensare seriamente a Suarez) che per le piste in uscita destinate a surriscaldarsi prossimamente. Mentre su Torreira e Odriozola è in atto una semplice fase attendista per vedere gli sviluppi, anche delle cifre in ballo nonché delle eventuali alternative come Schouten e Maxime Lopez per il mediano o Dodò e Dubois per lo spagnolo, i recenti accostamenti di Milenkovic all’Inter preludono pure a qualche cessione pesante come sarebbe quella del serbo (mentre è da registrare un sondaggio da parte del Torino nei confronti di Dragowski fino a poco tempo fa destinato al Southampton o al Bournemouth).

Segno che sotto la supervisione di un Italiano chiamato a confermarsi la Fiorentina che affronterà la prima stagione europea dell’era Commisso potrebbe anche essere più rinnovata di quanto non si pensi, ma non necessariamente peggiore o ancor peggio più debole. Perchè muoversi sotto traccia e lontano dai riflettori come sta facendo il club viola, anche se non alimenterà troppe fantasie o facili entusiasmi, non significa non voler puntare a far meglio dell’ultima annata.