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LUNEDÌ IL CDA PER IL MERCATO DI GENNAIO E LE STRATEGIE. ESTERNO SINISTRO E UN REGISTA BASSO. BADELJ VA VIA. 15 MILIONI PER PEZZELLA E SPORTIELLO. COPPA ITALIA, AVANTI COSÌ. VERETOUT AL TOP

di Redazione FV
Fonte: di Enzo Bucchioni

Lunedì prossimo si riunirà il consiglio di amministrazione della Fiorentina, l’ultima convocazione dell’anno. E’ l’occasione per fare il bilancio di una stagione non semplice, coincisa con un profondo ridimensionamento tecnico per ragioni di bilancio, ma anche per il cambio di strategia societaria. Il 2017, l’anno della fine di un ciclo e dell’inizio di un altro, profondamente diverso. Ma anche l’anno del Grande Disamore della famiglia Della Valle coinciso con la messa in vendita della Fiorentina. Un anno difficile, l’ha definito Corvino. Noi aggiungiamo un anno oltremodo negativo, uno dei peggiori, se non il peggiore per molti aspetti, da quando i Dv sono proprietari della società viola.

Ma nel Cda, oltre ad una analisi di quello che è stato, si getteranno anche le basi per il lavoro e la programmazione del prossimo anno che in fondo, è quello che interessa di più. Ciò che è stato è stato, gli errori li abbiamo sempre evidenziati con chiarezza, i limiti della campagna acquisti pure. Ora però è il momento di guardare avanti per rimediare a questi errori (si spera e la Fiorentina ci proverà) e lavorare per un graduale rilancio delle ambizioni societarie. L’obiettivo è quello di riportare la Fiorentina, se non al livello delle grandi come qualche anno fa, almeno nelle posizioni che le competono per storia e tradizione.

Intanto, sembra ormai abbastanza chiaro che quella vendita annunciata nel mese di giugno e poi mai messa in atto, non c’è stata e non ci sarà. Diego ha capito che mai nessuno gli restituirà i 250 milioni (e oltre) che ha speso in quindici anni di Fiorentina e allora ha deciso di cambiare strategia. La famiglia resterà alla guida per dare le linee operative e tracciare gli obiettivi, ma senza un coinvolgimento quotidiano diretto. Sempre più, invece, si affiderà a una gestione manageriale fatta di specialisti per ogni settore. Nell’ultimo anno molte figure nuove di alto livello sono state immesse nel campo gestionale, ma anche nel marketing e non solo. Altre arriveranno fino a trovare un assetto stabile che garantisca la piena efficienza e quindi anche i risultati, in ogni campo, economico e sportivo.

Insomma, la Fiorentina sempre più società-modello, organizzata, al passo con i tempi almeno dietro le scrivanie. L’obiettivo, naturalmente, è quello di ottimizzare il tutto e aumentare il fatturato grazie all’efficienza, alla funzionalità e allo sviluppo aziendale. Ma nel Cda dovrà essere esaminato anche il core-business di una società di calcio, vale a dire il comparto sportivo. Infatti si possono fare mille discorsi, ma se la squadra funziona è un conto, se non funziona, non fa punti e gioco, è un altro. Lapalissiano. A questo proposito, è ormai chiaro a quasi tutti (trombettieri a parte) e non solo a chi vi scrive, che la cura da cavallo adottata da quasi due anni a questa parte, è stata troppo drastica. Una dieta squilibrata.

Tra il comprare Mario Gomez (2013) a prendere tanti, troppi, giocatori modesti e non faccio nomi (2017), c’è un via di mezzo. Tra il ridimensionare il monte ingaggio da 70 a 30, c’è una via di mezzo attorno ai cinquanta. Insomma, va bene dimagrire, ma essere arrivati al livello del Chievo o del Bologna (con tutto il rispetto dovuto), sotto la Samp, forse è troppo. Lo hanno capito anche i dirigenti viola, ne è consapevole Della Valle. Già in questo Cda è probabile che si facciano delle correzioni operative per l’anno prossimo.

Grazie ai conti notevolmente migliorati, sarà gradualmente rialzato il monte-ingaggi. Corvino avrà l’ok per riscattare Pezzella (quasi dieci milioni) e Sportiello (circa sei) e per fare delle operazioni di mercato già a gennaio (se ci saranno le occasioni). L’obiettivo è rinforzare la Fiorentina con un occhio al presente, ma anche al futuro.

Servono giocatori di maggiore personalità sugli esterni difensivi e un regista per il centrocampo che possa essere un’alternativa a Badelj. E’ evidente come alcuni degli acquisti corviniani si stiano dimostrando non all’altezza delle attese e delle spese. Parlo di Cristoforo, Olivera, Eysseric, lo stesso Sanchez e altri ancora. Poi gente tipo Biraghi (e non solo) fa il suo lavoro con tanto impegno, ma è giusta l’ambizione di avere in rosa elementi più forti. Corvino cercherà anche di mandare in prestito giovani che devono giocare per crescere come, ad esempio, Hagi.

L’obiettivo è quello di cambiare subito alcuni uomini in rosa non idonei, ai margini del lavoro di Pioli per avere una panchina più forte. Ma si comincerà a guardare anche al mercato di giugno. Badelj, tanto per tornare a un altro caso irrisolto e mal gestito, ormai è chiaro che andrà via a fine stagione a parametro zero. E’ un elemento fondamentale e un giocatore di quel tipo a gennaio non lo trovi, ti devi già muovere oggi per l’estate.

Un Cda importante, dunque, perché dovrà stabilire il piano di lavoro per il 2018. E non facciamoci la solita domanda: quando torneranno i Della Valle? Non lo sa nessuno, neppure loro. Oggi è Diego che sta dando le direttive, tiene i rapporti, ma non ha certo in mente di fare il presidente della Fiorentina. Andrea invece non riesce a ritrovare la passione e sta in disparte. Decideranno loro quando e se tornare, il punto non è questo.

In questi mesi, purtroppo, al disamore della proprietà ha fatto seguito anche il brusco ridimensionamento delle ambizioni della Fiorentina con un grave senso di abbandono che i tifosi e la città di Firenze non meritano. Se continuerà il disamore personale dei Dv, ma sotto l’aspetto gestionale c’è invece la voglia di rilanciare, in fondo quello che interessa è avere una Fiorentina migliore di questa. Mi direte che ci vuole poco e questo è vero, ma intanto se c’è la volontà di invertire la tendenza, ben venga. E ricordiamolo, in questa ottica c’è sempre sullo sfondo l’idea di costruire lo stadio che può diventare una grande iniezione di energie.

Seguiremo gli eventi e i fatti. Intanto seguiamo con piacere la stabilizzazione del rendimento di questa Fiorentina figlia del ridimensionamento e di un mercato sbagliato. Al punto preso a Napoli, è seguita la vittoria di ieri sera in coppa Italia. La coppa, lo ribadiamo, deve essere un obiettivo, non fosse altro per dare stimoli al gruppo. La Samp ha dimostrato di avere più geometrie e più qualità nonostante il profondo turn over, ma avanti c’è andata la Fiorentina grazie a sprazzi di gioco discreto, al carattere e alla voglia (non è poco) di crederci fino in fondo.

Serviva vincere e la Fiorentina ha vinto, un’altra serata positiva, dunque. Sempre tenendo presente che a questa squadra non si possono chiedere cose che non è in grado di fare per evidenti limiti tecnici. Oltre alla vittoria portiamo a casa un’altra prestazione eccellente di Veretout che sta diventando il leader del gruppo. Per il resto le solite luci ed ombre, ma intanto Saponara è riuscito a giocare più di un’ora e anche questo vuol dire crescere.

E Baba dimostra che tenerlo in panchina deve essere un dolore anche per Pioli. Magari non è un uomo capace di giocare con e per la squadra, ma i gol li fa sempre. Fa il suo mestiere. Ho già scritto più volte che Simeone e Babacar non giocheranno mai insieme dall’inizio in questa Fiorentina per una questione di equilibrio tattico. Non dimentichiamo che nella squadra base ci sono anche Chiesa, Thereau e un centrocampista come Benassi che non è certo difensivo. Troppi per poter consentire un giusto equilibrio tattico. Ma Baba resta comunque un dubbio per ogni allenatore. Un bel dubbio.