MACIA SETACCIA L'EUROPA: NEL MIRINO ANCHE UN PORTIERE. VAI FIORENTINA, PRATICA E CINICA: SI DIVENTA GRANDI COSÌ
Fondamentale. Contro il Chievo serviva soltanto vincere e la 'carambola' Toni-Larrondo potrebbe anche essere un segno del destino: va bene così. Una vittoria come questa fa ritrovare serenità, autostima e classifica. Ricorda soprattutto a chi l'avesse dimenticata, l'unica regola del calcio che non passerà mai di moda e sulla quale tutti (tranne Zeman) si trovano d'accordo: prima vincere.
E' chiaro che la Fiorentina brillante, spettacolare, divertente della prima parte della stagione è da preferire in assoluto, ma le grandi squadre non devono sapere fare soltanto spettacolo. Barcellona a parte. Le partite vanno preparate, costruite e anche gestite. Negli ultimi tempi la Fiorentina ha faticato a gestire i risultati positivi, le gare dominate. Ha dimostrato più volte (Udine, Catania e Bologna soprattutto) di saper giocare e di poter vincere anche in trasferta, salvo poi dimenticare che le gare vanno rallentate, gli spazi vanno chiusi, certi palloni si possono buttare anche in tribuna e qualche calcio (con rispetto parlando) si può anche mollare. Con il Chievo la Fiorentina l'ha fatto. Ha messo muscoli, cuore, grinta e corsa quando servivano. Si è accontentata di una partita diversa, con qualche lancione in più, qualche fraseggio in meno e la praticità più assoluta. Montella finalmente ha cambiato in meglio una partita. E' un segnale di maturità per tutti, per l'allenatore e per la squadra. La filosofia montelliana è quella giusta e noi diamo ormai per acquisita la capacità di far gioco di questa squadra: la personalità l'ha già dimostrata in molte occasioni. Tutto questo fa parte dello straordinario lavoro fatto dal tecnico e dal suo team. Ora sappiamo che questa squadra sa anche rimboccarsi le maniche, sa turarsi il naso pur di raggiungere il risultato. Un'altra cosa successa contro il Chievo deve valere da lezione per oggi e per sempre: in Italia non si gioca con tre attaccanti se almeno due di loro non hanno la mentalità operaia e lo spirito di sacrificio per tornare ed aiutare la squadra. L'inferiorità numerica in mezzo al campo nel primo tempo con il Chievo è sembrata in certi momenti drammatica.
Giornata densa di contenuti dunque, vissuta pericolosamente e chiusa alla grande, proprio alla vigilia di un'altra partita fondamentale contro la Lazio. Anche qui siamo in presenza di una squadra che gioca con molti uomini a centrocampo, un ritorno al 3-5-2 con Jovetic-Lijaic in attacco e il recupero di Cuadrado può essere la strada giusta. Per sostituire Aquilani se Sissoko non è ancora in condizione e Romulo è quello visto nella ripresa domenica scorsa, la soluzione è già pronta. La Fiorentina deve provare a vincere con una gara intelligente, il sorpasso è a portata di classifica e in questo momento la Lazio è meno squadra di un mese fa.
Intanto Macia ha ripreso i suoi viaggi di esplorazione in mezza Europa. I suoi osservatori gli hanno segnalato alcuni giocatori e il direttore tecnico viola li sta andando a vedere personalmente. Nel mirino un paio di centrocampisti, un difensore, ma anche un portiere che è piaciuto molto agli osservatori viola. Si tratta di Jesper Hansen, 28 anni, estremo difensore danese del Nordsjaelland e nel giro della nazionale. Altri suggerimenti arrivano dal mercato sudamericano, ma il viaggio transoceanico si farà più avanti. Macia vuole prima riflettere sui giocatori già abituati ai ritmi e al modo di giocare europeo.
Enzo Bucchioni
Direttore QS Quotidiano Sportivo
(Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno)