MANDRAGORA, JOVIC E DODÔ: I TRE COLPI IN ARRIVO. PORTA: GOLLINI TORNA DI MODA. BAJRAMI PIÙ DI UN’IDEA. SU MILENKOVIC C’È ANCHE IL MILAN
Il sì di Italiano è arrivato dopo settimane di diplomazia, ma l’accordo è stato il detonatore del mercato. Dopo aver firmato, il tecnico della Fiorentina si è incontrato, per un lungo summit di mercato, col suo agente, il noto Fali Ramadami. Tanti nomi sul taccuino e molte idee: Ramadani è tornato al centro del villaggio viola. Una sorta di dirigente aggiunto, una quinta colonna che alla Fiorentina fa molto comodo. Ha tanti assistiti e può dare una mano. Del resto anche nell’affare Chiesa, una manovra da 60 milioni, Ramadani era stato protagonista.
Il mercato doveva entrare nel vivo: primo perché la Fiorentina ha diversi ruoli scoperti, secondo perché la data del ritiro si avvicina velocemente. Il 10 luglio i viola saranno già in Trentino a sudare per preparare una stagione che vedrà debuttare il 13 agosto (anche se le date di anticipi e posticipi sono ancora da stabilire) la squadra di Italiano al Franchi con la neopromossa Cremonese, guidata da un tecnico toscano, Massimiliano Alvini.
Non è verosimile immaginare una Fiorentina già formata per Moena, ma se per il ritiro i manager viola saranno riusciti a regalare ad Italiano già un buon numero di volti nuovi, avranno colpito nel segno. Al momento a Firenze si parla di triplete imminente: Dodò, Jovic e Mandragora. Un terzino offensivo, sostituto naturale dell’ottimo Odriozola, un attaccante di movimento e classe, e un regista alternativo a Torreira.
Partiamo dal brasiliano: la trattativa con lo Shaktar non è facile. Il club ucraino si lamenta, come le altre società della sua nazione, di un “sciacallaggio” da parte del calcio occidentale. Purtroppo l’Ucraina è da 4 mesi dentro un conflitto bellico che non ha voluto né cercato, ma per il quale sta pagando un prezzo altissimo in termine di perdite umane ed economiche. Tutti se ne approfittano, sanno che molti calciatori se ne vogliono andare e i prezzi fatalmente si abbassano. Lo Shaktar per Dodo' non vuole scendere sotto la linea dei 15 milioni: stiamo parlando di un calciatore che ne valeva circa 30. Ma questo è il mercato e a queste leggi tutti si devono adeguare. La Fiorentina difficilmente riuscirà a dare meno di 15 milioni però si può consolare col fatto che il giocatore li vale tutti. Un terzino-attaccante che sotto porta può risultare anche più pericoloso del basco rientrato da poco al Real Madrid.
Restiamo in Spagna: con la “Real Casa” la Fiorentina tratta Jovic. Da Madrid dicono che l’affare sia praticamente in dirittura d’arrivo, grazie anche alla preferenza che Jovic ha accordato a Firenze e ai buoni uffici di Carletto Ancelotti (il cui babbo, non lo sanno tutti, era un gran tifoso della Fiorentina). La base del rapporto dovrebbe ricalcare la precedente operazione Odriozola: prestito con metà ingaggio (circa 3 milioni netti) a carico degli spagnoli. E’ possibile che sia inserita la formula del diritto a favore dei viola, non certamente l’obbligo del riscatto. Jovic sarebbe un gran colpo: deve ritrovare un po’ il ritmo partita, ma le sue qualità, offuscate da quel mostro di Benzema, sono fuori discussione. Jovic ha classe e sa far giocare bene la squadra: non è un classico centravanti, diciamo un “nove e mezzo”, ma per le nostre latitudini va benissimo.
Capitolo regia: Mandragora è un altro giocatore che possiamo definire quasi viola. L’affare con la Juventus prevederebbe un esborso di circa 10 milioni, forse qualcosa meno: una manovra che potrebbe, volendo, rientrare anche all’interno dei lauti pagamenti che la Juve deve fare al club di Rocco Commisso per aver acquistato Vlahovic nel gennaio scorso. Mandragora è un ottimo elemento, giovane, con futuro davanti, anche in Nazionale. E’ italiano, non è poco. Se costerà davvero 10 milioni c’è solo da chiedersi perché la Fiorentina non abbia riscattato Torreira a 15… L’ingaggio dell’uruguagio era sicuramente più alto dello juventino, ma risulta che la Fiorentina avesse offerto comunque 7 milioni. Lo scopriremo in seguito il perché di questa storia che ha risvolti misteriosi.
In porta dobbiamo parlare di valzer: adesso Milinkovic Savic è tornato dietro, mentre in pole è riapparso Gollini. Un numero uno cresciuto a Firenze e che è sempre piaciuto alla Fiorentina. Una situazione fluida e da monitorare con attenzione. Riscontriamo, invece, con piacere come i rapporti sulla Fipili, asse Firenze-Empoli, siano tornati buoni. Dopo anni, forse decenni, di oscurantismo. Le società dialogano molto e parlano di affari. Uno potrebbe riguardare lo svizzero di origini albanesi Nedim Bajrami. Un trequartista che piace a Italiano. Nel 4-3-3 si fatica a trovargli una collocazione, ma con Italiano tutto è possibile. Pensate a Saponara. A proposito, cosa aspetta la Fiorentina a rinnovargli il contratto? Riccardo è un pretoriano di Italiano e giocatore di gran classe. Sta nel gruppo molto bene e non batte i piedi se finisce in panchina. Un titolare aggiunto che risulta molto utile alle dinamiche interne.
Intanto a Milano c’è un derby per Milenkovic. I rossoneri non prendono più Botman e il viola, stimatissimo da Pioli, torna da attualità. Italiano, però, sta provando a convincerlo di restare a Firenze. Quello che accadde un anno fa, insomma. E’ una partita ancora tutta da giocare. Il mercato è entrato nel vivo e la Fiorentina è presente. Questa è l’unica cosa che conta. Non rimane che tradurre in pratica questa montagna di idee.