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MARIN, COME UN NUOVO ACQUISTO. A CAGLIARI ALTRA RIVOLUZIONE: LA FIORENTINA CAMBIA PELLE. VIOLA SU FLORENZI: A ROMA GIOCA POCO

di Mario Tenerani

Anche la seconda trasferta settimanale e' andata bene. Dopo Verona, la Fiorentina ha vinto pure in Francia, mettendo in banca il primato nel girone con un turno di anticipo. Marin è sembrato davvero un nuovo acquisto, visto che fino ad oggi non aveva potuto aiutare Montella. Il tedesco ha i colpi del grande giocatore e sa scivolare tra le linee. Pare l'ideale per giocare al fianco di Gomez. 
L'Europa, pero', sembra essere il palcoscenico ideale dei viola e forse non tutto e' casuale. L'Inter passa da prima, ma ha sofferto piu' dei viola nel cammino, ha pure cambiato un allenatore. Il Napoli e' qualifcato ai sedicesimi, ma ancora non e' leader del raggruppamento. Il Toro dovra' andare in Danimarca, all'ultima giornata per trovare il punto utile a continuare l'avventura in Europa. Ecco perche' la Fiorentina ha qualcosa in piu delle sorelle italiane, anche un anno fa fu brava e si fermo' negli ottavi solo davanti ad una Juve piu', per altro dopo 180 minuti assai equilibrati.
Qualcuno potrebbe obiettare che l'Europa League e' piu' facile, quantomeno nella prima parte, rispetto al campionato. Obiezione accolta, ma poi le partite vanno vinte ugualmente e non sembra che nella tradizione italiana ci siano conquiste significative in questa competizione. Anzi: la Juventus di Conte, macchina da guerra da 102 punti, e' riuscita nella formidabile impresa, dopo aver eliminato i viola, di farsi cacciare fuori dall'Europa League, non sfruttando la clamorosa chance della finale che si disputava Torino.
La Fiorentina, dunque, che galoppa in Europa League contribuendo a rimpolpare il proprio ranking Uefa e pure quello italiano, non puo' essere sminuita.
Un altro dato non casuale, lo ripetiamo da tempo, e' la sistematicita' con la quale i viola vincono in trasferta. Con Montella (tutti i tornei) adesso i trionfi sono 28 su 55 gare: in un Paese che ha sempre insegnato la cultura del "primo non prenderle", teorizzando il catenaccio fuori casa, applaudire una squadra, che dovunque si esibisca prova sempre a fare la partita, non e' un punto da sottovalutare. La Fiorentina, creatura ancora imperfetta, ha trovato nelle sfide in trasferta una sorta di perfezione. Sicuramente in Europa muoversi con questa mentalità e' piu' agevole perche' gli avversari, contrariamente agli italiani, lasciano giocare. A loro volta, infatti, non pensano a difendersi, ma a proporre. 
A Cagliari Montella proverà ancora a imporsi, sapendo che stavolta sarà più dura. La tradizione ringhia alla Fiorentina: in Sardegna ha raccolto sempre molto poco e in un'occasione ci ha lasciato pure uno scudetto... Zeman attaccherà dal primo all'ultimo secondo, i rossoblu stanno bene. Sbucheranno da tutte le parti, ma lasceranno come è consuetudine molto varchi. E' paradossale, ma la Fiorentina potrebbe trovarsi nell'insolito ruolo di contropiedista. Ma c'è anche un'altra possibilità: quella che Cagliari diventi una sorta di ring su cui due pugili coraggiosi si picchierano di santa ragione, un cazzotto l'uno, un cazzotto l'altro. Fino a quando uno dei due non finirà al tappeto. Cagliiari e Fiorentina conoscono un solo sistema per giocare a calcio: attaccare. Sarà una Gardaland del gol... 
Montella che in Francia ha presentato 10 uomini nuovi rispetto alla sfida di Verona, opererà un'altra vera rivoluzione. Magari ce ne saranno altri 10 tra i titolari... Ci siamo abituati, il turn-over abita soprattutto a Firenze. 
Infine mercato: si parla molto di un pressing della Roma su Neto, ma dalla Capitale arriva l'indiscrezione che la Fiorentina starebbe corteggiando Florenzi. Il giallorosso ha meno spazio di prima e la cosa non può renderlo felice. Operazione difficile, ma a gennaio qualcosa si muoverà. Massima attenzione su tutto. 

Mario Tenerani