MERCATO, ANDAMENTO LENTO RITIRI E AMICHEVOLI ESTIVE: SAREBBE GIUSTO TORNARE IN TOSCANA CONTRO LA CR7 MANIA C’E’ UNA NUOVA GENERAZIONE DA EDUCARE AL VIOLA
Manca una sola una tessera per completare il mosaico viola della formazione titolare, ma è strategica. L’esterno offensivo è importante quanto il portiere.
Fioccano i nomi come in un valzer frenetico. Siamo alle solite: verità smozzicate, bufale, piste verosimili, il luna park del calcio mercato è sempre lo stesso. Per la Fiorentina non è semplice, dopo lo sparo a salve di Pjaca, trovare un interprete all’altezza di Chiesa e Simeone. Un giocatore che contestualmente coniughi le necessità tecniche ed economiche. Le angurie già aperte, dicevano, sono più facili da scegliere rispetto a quelle chiuse. Le prime si comprano coi soldi, le seconde con l’intuito, meglio se accompagnato da un po’ di fortuna. Lo chiamano mercato creativo, un eufemismo…
Non ci sono certezze sui nomi, bensì sicurezze sul periodo: serviranno tempo e pazienza per completare la Fiorentina. Sono rimasti i migliori, e questo è positivo. I giovani sembrano avere qualità interessanti, Montiel su tutti, ma ciò non basta per andare a segno. Occorre l’artiglieria pesante là davanti. Un investimento che sia sinonimo di garanzia immediata, non di scommessa futura.
Il campionato è duro anche se la Fiorentina in linea teorica potrebbe giocare meno partite di tutte le altre squadre (inizierà il cammino in Coppa Italia solo dagli ottavi): da un minimo di 39 ad un massimo di 43 in caso di finale… Anche per questo Pioli ha chiesto una rosa più asciutta, ma di qualità.
E’ un momento particolare per la Firenze di parte viola: la tifoseria è spaccata tra quelli che criticano duramente la società e coloro invece che coltivano fiducia, esercizio praticato nell’acquisto dell’abbonamento. Oltre 12mila tessere sono un dato da non sottovalutare. Ci sono due mondi viola che si contrappongono, ma che trovano una propria sintesi nell’appoggiare, senza se e senza ma, squadra e allenatore.
I tifosi, tutti, rappresentano un patrimonio. Sono un tesoro grandissimo, giacimento da custodire. Guai a disperderlo. Non ci stancheremo mai di pensare e scrivere che la Fiorentina ha bisogno della propria gente. I viola devono stare in mezzo all’amore dei propri sostenitori, non a distanza siderale.
Ecco una fuga in avanti che dovrebbero compiere i dirigenti viola, segnatamente coloro che si cibano di marketing. Ieri la Fiorentina è volata in Germania per una tournée che la vedrà protagonista anche in Olanda. Affronterà squadre di livello e si allenerà in luoghi verdi e tranquilli: bene, ma la Toscana - una delle prime regioni al mondo - ha qualcosa da invidiare a Germania e Olanda? Non scherziamo: e’ superiore in tutto. Territorio, cultura, arte… Obiezione? Da questa tournée la società viola ricaverà buoni introiti. Giusto, ma restando in Toscana non potrebbe organizzare amichevoli altrettanto importanti? Nel 2008 vedemmo il Barcellona di Messi al Franchi.
Pensate a cosa sarebbe la seconda parte del ritiro estivo - dopo la parentesi sulle Dolomiti - in Toscana: i tifosi da Firenze e dalla costa - ci sono 400 chilometri di mare nella nostra regione - raggiungerebbero ogni giorno i viola. Potrebbero seguire gli allenamenti vicino a casa e le amichevoli. Sarebbero tantissimi, Pioli e i giocatori sarebbero spinti dal loro entusiasmo. Ci ricordiamo ancora migliaia e migliaia di tifosi viola ad Abbadia San Salvatore ad aspettare la Fiorentina del Trap. Uno spettacolo di entusiasmo.
E’ così difficile da capire? Il petrolio di un club è il calore della propria gente. Se tieni distanti i tuoi tifosi, impedisci il contatto con la squadra, hai perso prima di cominciare.
Il tema diventa ancor più cogente nell’estate in cui sbarca in Italia Cristiano Ronaldo alla Juventus…
Bambini e appassionati di calcio lo guardano come un modello, c’è chi lo segue a prescindere dal club in cui gioca… Per contrastare la CR7 mania…sarebbe bene aumentare il viola anche a Firenze… Un motivo in più per copiare quella splendida idea che un po’ di tempo fa ebbe Percassi, presidente dell’Atalanta, e che a quanto pare è ancora in vigore: a Bergamo la Dea regala ad ogni neonato della provincia una mini maglietta nerazzurra. Un sistema per corroborare il senso di appartenenza e per educare una nuova generazione al viola.
Che bello se lo facesse anche la Fiorentina, in fin dei conti costerebbe meno di Pjaca e darebbe un forte impulso all’amore viola. Troppo complicato da realizzare…?